ci fa senso. ITALIA PAESE DELLA MALAVITA

I funerali di Casamonica
I funerali di Casamonica

PISTOIA. Ricordo bene come lo scorso anno l’amico Edoardo Bianchini pubblicò su “Linee Future” una serie di articoli che avevano come tema introduttivo “L’Italia che non si può salvare”, portando a sostegno della sua tesi una serie di episodi, indici di volta in volta di malcostume, degrado, ecc.; pistoiesi e no.

Nel leggere tali interventi, pur riconoscendo l’indiscutibile intelligenza del Bianchini e la capacità di proporre le proprie argomentazioni, speravo, dentro di me, come immagino altri abbiano fatto, che qualche volta le sue conclusioni, invero pessimistiche, fossero errate e smentite dai fatti.

Ma ieri, quando nel pomeriggio ho prima letto, su Repubblica on-line, e poi ho rivisto al telegiornale serale, i funerali del bandito, capo della banda della Magliana e protagonista delle vicende criminali di “Roma Capitale”, sig. Vittorio Casamonica, svoltisi a Roma, ho concluso che è inutile stare a filosofeggiare. Si è toccato il fondo.

Non è stata tanto la notizia scritta a rendere il tutto raccapricciante e vomitevole, quanto le immagini e i filmati, mandati in onda senza risparmio. La banda che intonava le note del “Padrino”; la folla in palese delirio (chi piangeva in maniera quasi isterica, chi guardava, come se fosse un santo, l’immagine di Casamonica che faceva bella mostra di sé da grandi manifesti, attaccati senza riguardo e ritegno; chi cantava come in preda a estasi mistica): la Rolls-Royce appositamente usata per trasportare il feretro; persino un elicottero che lanciava fiori sulla folla, e altro ancora.

Sapevamo che scene di questo genere, ma comunque con minor profusione di mezzi, avvengono nella Calabria e nella Sicilia più profonde quando muore qualche mammasantissima della ‘ndrangheta o della mafia (e già ciò è gravissimo, ma ormai ci abbiamo fatto il callo); ma vedere questo sfregio alla dignità, al buongusto, alle persone oneste, accadere impunemente nella capitale d’Italia, è stato veramente disgustoso.

E ulteriore sdegno, raccapriccio e disgusto si è aggiunto quando ci si è accorti che tutti quelli, in qualche modo chiamati a dare una spiegazione, a iniziare dal parroco che ha officiato i funerali, si sono nascosti dietro una cortina di pruriginosa e ipocrita diplomazia (“non sapevo”, ”non credevo”, “non ero stato informato”, “non avrei potuto impedire”).

Come se gigantografie che celebrano spudoratamente Casamonica come “Re di Roma” fossero invisibili; come se, parimenti, lo fossero un elicottero che vola a bassa quota, o come se una Rolls-Royce potesse essere confusa con una banale Fiat Punto. Via, per piacere!

E allora, alla fine di tutto questo, cari signori, ben vengano il doveroso sdegno, le interrogazioni parlamentari, le richieste di accurate spiegazioni a chi avrebbe dovuto quantomeno sapere, ma non sapeva (vero, sig. Gabrielli, ma non solo?); ma tutto questo non basterà, se non ci guarderemo davvero negli occhi e ci faremo intanto un bell’esame di coscienza.

Perché una cosa è stata chiara anche per un cieco; questo non è stato un singolo episodio passeggero, per quanto deprecabile; è stata la dimostrazione, e qualcuno lo ha detto subito, del grande appoggio popolare che ha oggi, anche nella capitale d’Italia, la delinquenza e, prima ancora, la sfacciata e spudorata esibizione della prepotenza e del potere più buzzurro e arrogante; perché le immagini le abbiamo viste tutti, e subito è emerso che quello non era un funerale per pochi intimi, ma per una moltitudine, che con il suo comportamento ha fatto comprendere chiaramente da che parte sta e quanto gliene importi della legalità, dello Stato, e via discorrendo.

Se poi si pensa che la chiesa in cui si sono svolti i sopra menzionati funerali è quella di San Giovanni Bosco, la stessa in cui nel 2006 si sarebbero dovuti svolgere quelli di Piergiorgio Welby, allora impediti dalla “solerte” autorità ecclesiastica perché Welby era considerato un suicida e quindi un grave peccatore, ognuno tiri le sue conclusioni e rifletta come meglio crede o gli riesce di fare.

[*] – Lettore, ospite

 


 

I PESSIMISTI? SONO GLI OTTIMISTI

CON IDEE PIÙ CHIARE DEGLI ALTRI

 

«Che cosa dobbiamo fare? Credere nella politica che salverà il mondo della fine mentre Renzi ci porta alla bara solo perché segue i consigli di chi sta ammazzando l’Europa per favorire il capitale dalla Germania in là?»

 

Epicuroil razionalista
Epicuro il razionalista

È VERO, PIERO. Io sono pessimista. Lo sono profondamente. Come sono profondamente laico-pessimista anche sotto il profilo religioso: io non credo.

E non credo soltanto perché – come purtroppo gran parte dei credenti – non conosco sacre scritture e dottrina: ne so ben più di molti fortunati credenti che scodinzolano in chiesa. Ma non credo perché credo che un mondo così imperfetto non possa che essere casuale e non fatto da un Dio perfetto e buon padre come ci dicono che sia coloro che ce ne parlano senza sapere assolutamente cos’è.

Non è un buon padre chi affama i propri figli e/o chi, per salvare i cosiddetti propri figli dal male che dilaga senz’argini, manda a morte il proprio figlio prediletto per lavare le colpe originali con il sangue di un giusto, come si legge nei Vangeli.

In un mondo in cui il Dna è comune a tutti gli esseri viventi, cani e porci compresi, presumere che Dio abbia scelto gli uomini come suoi figli-rappresentanti, è una bestemmia inammissibile nei confronti di qualsiasi divinità. Non si tiri fuori la storia del peccato e del libero arbitrio: serve a imbambolare chi non ragiona «con mente pura» come vorrebbe Giambattista Vico.

Giambattista Vico
Giambattista Vico

Io non sono un razionale positvo alla Bertinelli: sono un razionale e basta. E non è poco, credimi. E quando delineo il pessimismo del mio pensiero, lo fo con lo smarrimento di chi è certo che questa umanità non ha scampo. Perché non può averne, dato che non impara mai da nulla.

Oggi te ne sei accorto, in parte, anche tu: e mi fa piacere nel dispiacere. Ma rifletti ancora, visto che sei sempre disponibile ad ascoltare, su altri pochi ma significativi particolari.

Non parlare di legalità in un paese (minuscolo) che ne è la negazione:

  • non ha un parlamento legittimo (vedi il parere della Corte Costituzionale)
  • non ha un presidente della repubblica legittimo (sempre per lo stesso motivo, dato che è stato eletto da un parlamento illegittimo)
  • non ha avuto un presidente onesto e coerente come gli si richiedeva (vedi qui)
  • non abbiamo avuto, per tre volte, un governo legittimo (Monti-Letta-Renzi)
  • … e il resto

Non basta tutto questo per poter dire, con sicurezza, che questo è un paese (minuscolo) che non può salvarsi?

Che cosa dobbiamo fare? Credere nella politica che salverà il mondo della fine mentre Renzi ci porta alla bara solo perché segue i consigli di chi sta ammazzando l’Europa per favorire il capitale dalla Germania in là?

O credere che un popolo, che applaude il Padrino, possa votare per imprimere una svolta e raddrizzare la barca sanza nocchiero in gran tempesta?

Non ho insegnato inutilmente per quarant’anni latino e greco pensando solo alla grammatica, agli aoristi e alle citazioni: ho letto tonnellate di parole e di opere, e ho riflettuto, Piero.

Ecco perché sono pessimista: perché non sono un mafioso.

Edoardo Bianchini

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6 thoughts on “ci fa senso. ITALIA PAESE DELLA MALAVITA

  1. Ovvia…buongiorno!…uno si sveglia la mattina pensando che qualcosa cambierà e poi scopre che si, qualcosa cambia ogni giorno. In peggio.Tra l’altro quella è la stessa chiesa che rese onore con un altro bel funerale a Renatino De Pedis…boss della Magliana, poi sepolto (non scherzo) all’interno della basilica di Sant’Appollinare…così…tipo Papa. Anche io non ho il dono della fede, ma una delle cose che ho capito leggendo un po, parlando un po, è che il Cristianesimo introduce nella storia umana, oltre alle nefandezze proprie della sua variante deteriore chiamata Cattolicesimo (e naturalmente anche cose positive: tipo l’immensa ricchezza artistica italiana), il concetto di libero arbitrio e d’altro canto, citando Margherita Hack, mi rifiuto di credere ad un Dio cui rivolgersi come a un babbo per tutti i bisogni. Meglio un Dio che ti dice:”Ovvia!…io ho fatto. V’ho dato un bel posticino dove svagarvi e mettere alla prova le vostre capacità. Ora vado che ho da fare. Mi raccomando tenetelo per bene e se fate bisboccia poi rimettete in ordine. Mi fido eeeh!…non mi fate fare il babbo per cortesia che siamo tutti grandi e vaccinati!”
    Tornando al tema: capisco bene il Direttore…io da anni cerco di spiegare che il mio non è pessimismo, ma realismo (tra l’altro io sono un ottimista di natura…)…ma tantè che chi mi ascolta di solito oscilla tra la benevola condiscendenza che si da a un bambino e il fastidio di “dover per forza pensare alle cose brutte…quando su sky c’è la Juve”.
    Vabbè…spero che i miei figli si trovino di meglio altrove.
    Un caro saluto
    Massimo Scalas

  2. Caro Edoardo,
    tanto il tuo intervento è al limite dell’avvincente, quanto di quasi impossibile risposta, quantomeno a caldo ed in spazi e tempi limitati. Io non ho la tua cultura filosofico-letteraria, anche se mi sono ripromesso, con la pensione, di studiare qualcosa di più e di meglio; poi, il mio carattere tendenzialmente dispersivo, di fatto, ho l’impressione che me lo impedirà. Al contrario di te, sono credente e, pur condividendo tante delle tue premesse pessimistiche, voglio pensare che quel Dio misterioso di cui quasi mai riusciamo ad indovinare o a comprendere i disegni (soprattutto quando si entra nell’enorme mistero del male), alla fine, con tempi e modi che non sono nostri (soprattutto i tempi) riesca a vincere il male e l’ingiustizia ed a portare il mondo a salvezza e compimento. Ma, al di là della Fede che ci divide, di una cosa sono convinto e credo che la possiamo condividere. L’uomo, credente o meno che sia, non può stare ad attendere gli eventi in maniera fatalistica e passiva e non deve mai rassegnarsi; soprattutto se credente, deve sempre ricordare che “quel Dio che ti ha creato senza di te, non ti salverà senza di te” (Sant’Agostino); per cui, anche se andremo sicuramente incontro, nel breve periodo, a sconfitte e delusioni, non dobbiamo mai abbandonare l’impegno per arrivare, quantomeno ad un minimo di decenza, di dignità, di giustizia in più.
    Cosciente di avere risposto solo in minima parte e superficialmente ai temi da te posti, ti saluto cordialmente e ti do senz’altro appuntamento a presto.
    Piero

    1. La speranza è nell’opera.
      Io sono un cinico a cui rimane
      per la sua fede questo al di qua.
      Io sono un cinico che ha fede in quel che fa.

      Vincenzo Cardarelli

  3. IL SIGNOR CASAMONICA è VENUTO A MANCARE IL GIORNO 18 AGOSTO QUINDI PER DUE GIORNI NESSUNO SAPEVA DELLA DIPARTITA, I PIZZARDONI ROMANI LO HANNO SCORTATO DALL’ABITAZIONE ALLA CHIESA, NON AL CIMITERO? IL CARRO FUNEBRE A CAVALLI, LA ROLLS ROYCE AUTOFUNEBRE E I VEICOLI PORTAFIORI VENIVANO DA NAPOLI…QUI DA NOI SE UNA FAMIGLIA VUOLE FARE UN TRASPORTO FUNEBRE CON CORTEO A PIEDI DEVE AVVISARE LA POLIZIA MUNICIPALE ANCHE PER FARE VENTI METRI E QUESTI HANNO FATTO CIRCA 20 KM…..

  4. Salve a tutti! Ho per voi uno scoop sulla faccenda dell’elicottero…la fonte è affidabilissima: si tratta dell’KCNA, (l’Agenzia Centrale di Stampa Nordcoreana). Bene…ha ragione Luciano Casamonica, la mafia a Roma non esiste (Renzi dice: “ve l’avevo detto io!”)…infatti pare assodato che il pilota che ha lanciato petali di rosa dal suo elicottero sia stato pagato da un noto professore universitario pistoiese, che voleva in questo modo felicitarsi con Simona Laing per il prestigioso incarico di Direttore Generale di Farcap…
    L’Agenzia coreana continua chiedendosi chi possa essere questo misterioso docente: voci di corridoio a Pyong Yang sussurrano di un luminare impegnato da decenni nello studio di spurghi e fosse biologiche. Kim Jung Il…qualcosa…pare sia molto interessato all’argomento in quanto è noto a tutti che la Corea del Nord è all’avanguardia nello studio di una nuova arma di distruzione di massa basata sul riutilizzo virtuoso, ai danni dei nemici, delle deiezioni animali ma anche umane. In un recente esperimento pare che un intero villaggio di comunisti non allineati (tipo minoranza PD), sia stato letteralmente “ricoperto di merda” (orig. “licopelto di melda”…parole di un sorridente e soddisfatto Kim)
    Buona serata
    Massimo Scalas

  5. Bravo Massimo.
    L’ironia ha due pregi fondamentali.
    1) Sdrammatizza le situazioni serie, drammatiche, tragicomiche, e regala un momento di sorriso e distensione.
    2) Mette alla berlina e ridicolizza, talvolta in maniera per loro imbarazzante, i presuntuosi, saccenti, strafottenti, ecc. Ammesso che siano in grado di coglierla e di comprenderla. Altrimenti è fiato sprecato.
    Scommettiamo come andrà a finire questa volta per quanto riguarda il punto 2?
    Piero

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