ciclismo in lutto. È SCOMPARSO FABRIZIO FABBRI, GREGARIO DI GIMONDI E MOSER

Fabrizio Fabbri

QUARRATA — AGLIANA. A 70 anni è scomparso Fabrizio Fabbri, campione di ciclismo anni ’70, originario di Ferruccia di Agliana, gregario di Gimondi e Moser con ben 11 vittorie da professionista, direttore sportivo alla Mapei e Nippo. Conosciuto da tutti gli appassionati come “Il Fabbrino” tra il 1970 e il 1979 da professionista ha vestito le maglie della Filotex, Cosatto, Van Cauter-Magnifex-de Grinaldv, Sammontana, Bianchi Campagnolo, Sanson e Sanson-Luxor. Gli esordi nella categoria allievi e poi dilettanti lo aveva visto vestire le maglie di Sport Popolare (nel 1967) e G.S. Bottegone nel 1969.

Corridore di grande temperamento, “solido, tenace e volitivo” (così viene descritto dalla associazione culturale museo del ciclismo” –  al servizio di campioni come Francesco Moser e Felice Gimondi nella sua lunga carriera, iniziata negli anni Sessanta ha vinto oltre venti gare.

Ha partecipato a sei Campionati Mondiali su strada, dal 1973 al 1978, vestendo la maglia azzurra della Nazionale Italiana, miglior piazzamento 13° a Montreal; 9 i Giri d’Italia, con un 12° posto nel 1975 ed un 13° nel 1976; ha partecipato al Tour de France del 1975 e 2 volte al Vuelta di Spagna.

Fabrizio Fabbri quando vestiva la maglia della Sanso

 

Ha concluso nove edizioni del Giro d’Italia, classificandosi 12° nel 1975 e 13° nel 1976, ed è stato una pedina importante anche nella Nazionale azzurra ai Mondiali cui ha partecipato sei volte, ottenendo il suo miglior piazzamento nel 1974 con il 13° posto.

Tra le vittorie più significative nel 1963 si è piazzato al primo posto nel Campionato Nazionale, Strada, Crono a squadre, Dilettanti. Ha anche vinto una tappa al Giro d’Italia del 1972; il Gran Premio Industria e Commercio di Prato; 5ª tappa, 2ª semitappa Giro di Svizzera del 1973; Gran Premio Industria e Commercio di Prato e primo classificato al Giro di Puglia nel 1974. Nel 1975 ha raccolto le vittorie al Giro dell’Appennino, Tre Valli Varesine e la 16a tappa del Giro d’Italia

Terminata la carriera agonistica di ciclista nel 1979 Fabrizio Fabbri è rimasto nel mondo del ciclismo ed ha ricoperto i panni di direttore sportivo. Si è fatto molto apprezzare anche in questo ruolo dirigendo squadre dilettantistichre toscane (ultima la Vellutex) e poi è passato alla ammiraglia della Mapei (dal 1993 al 2002) ed infine alla giapponese Nippo. Insieme alla moglie Loretta era molto legato sia ad Alfredo Martini che a Franco Ballerini. 

Fabrizio Fabbri lascia la moglie Loretta Cafissi e i figli Francesco e Fabio.

Per un approfondimento:

Andrea Balli

[andreaballi@linealibera.it]

 

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