cinema adriano. NUOVI CROLLI NELLA NOTTE

Nuovi crolli all’Adriano di Montecatini
Nuovi crolli all’Adriano

MONTECATINI. [a.b.] Un nuovo boato nella notte, la porzione rimanente di tetto di cemento-amianto dell’ex Cinema Adriano ha continuato a crollare poco dopo la mezzanotte.

“I condomini confinanti spaventati e con i bambini in lacrime – fa sapere Ilaria Michelucci Pancioli – hanno chiesto l’intervento dei Vigili del Fuoco. Che prontamente sono intervenuti e hanno potuto solo appurare che il crollo non avesse danneggiato l’abitabilità del condominio”.

“Sarà – chiede Michelucci Pancioli – ora sufficiente la chiusura transennata di una parte della strada? Non sarebbe servito anche un provvedimento con cui imporre agli abitanti e ai turisti della zona l’uso della mascherina all’aperto a causa del crollo di parte del tetto composto da fibre di amianto? Il sindaco non dovrebbe avere adottato i provvedimenti in via cautelativa per contrastare la possibile aero-dispersione in atmosfera di fibre in amianto e disporre anche la chiusura di via San Martino? Non dovrebbe avere già valutato lo stato d’inquinamento ambientale e stabilire le azioni da porre in essere a protezione della salute pubblica dei cittadini?”.

Sull’argomento interviene oggi Fdi-An di Montecatini con una nota:

Ilaria Michelucci
Ilaria Michelucci

I nostri timori nascono perché il problema del tetto in amianto all’ex cinema Adriano è stato a più riprese sollevato nel corso degli ultimi anni, senza addivenire a una risoluzione definitiva.

Già nel 2012 il Comune aveva fatto un’ordinanza in cui chiedeva la bonifica dell’area, ma non era stato fatto praticamente niente. Per questo motivo, nel dicembre 2014 l’amministrazione aveva deciso di agire in prima persona visto che la proprietà dell’ex cinema Adriano, non completava i lavori di bonifica. 

Poi per tutto il 2015 si è andati avanti tra impegni (fin qui tutti disattesi) da parte della proprietà e minacce d’intervento d’ufficio da parte del Comune. A maggio 2015 un comunicato stampa del Comune ci diceva “…finalmente ci siamo. I continui solleciti… hanno sbloccato l’annosa vicenda…” e fummo tranquillizzati dalle parole degli onorevoli Bini e Fanucci “Molto presto sarà rimosso anche l’amianto dall’ex cinema Adriano di Montecatini Terme… i lavori per lo smaltimento partiranno a breve e dovrebbero completarsi entro i primi giorni di giugno”.

A luglio, però, leggemmo che gli “ultimatum” di maggio e giugno da parte dell’amministrazione comunale  non avevano prodotto risultati e l’amministrazione intendeva procedere all’esecuzione d’ufficio dell’intervento di rimozione e bonifica del manufatto in cemento-amianto a copertura dell’immobile ex cinema Adriano, in danno alla società proprietaria. 

Qualche settimana fa, ai primi di aprile, finalmente erano  iniziati i lavori, ma  si era tutto bloccato dopo pochi giorni in quanto erano stati rilevati dei problemi legati alla sicurezza degli operai dell’impresa incaricata  per conto della società proprietaria dell’immobile. Ma non sono ditte appositamente attrezzate per questo tipo d’intervento?

Ricordiamo al sindaco, che quale ufficiale del Governo (Dl 18 agosto 2000, n. 267 -T.U. sull’ordinamento degli enti locali) è investito del potere di adottare provvedimenti anche contingibili e urgenti al fine di prevenire e di eliminare gravi pericoli che minaccino l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana provvedendo d’ufficio a spese degli interessati. E che il Comune non può trincerarsi dietro la giustificazione della sua difficoltà economica, posto che la gestione di settori che afferiscono a rischi per l’incolumità e la salute pubblica costituiscono un’assoluta priorità, in quanto incidono su interessi di rango costituzionale. 

Per questo vorremmo ci spiegaste l’inerzia della pubblica amministrazione, che dopo avere intimato l’obbligo agli interessati e avere per di più avvisato che diversamente sarebbe intervenuta direttamente al compimento delle opere dirette all’immediata eliminazione del pericolo, a queste parole non pare ha fatto seguire alcun fatto concreto.

Ricorda il Sindaco che in tema di rischio per la salute o l’incolumità pubblica esiste una responsabilità penale sua e degli organi amministrativi preposti, per omissione di esercizio dei poteri relativi. Ad accertare ciò constano numerose pronunce (Cass. 12.2.2009, Cass. VI, 29.1.200, Cass. III, 22.2.1995, Cass.VI, 7.1; Sez. 3, Sentenza n. 2109 del 10/01/2000; Cnfr. inoltre Cass. Sez. 3, Sentenza n. 2109 del 10/01/2000, Rv. 215527).

“Mi sconvolge – scrive su facebook Cinzia Silvestri – il mutismo della giustizia inquirente: posso comprendere, seppur non giustificare, l’eventuale mancanza di esposti cittadini, ma disastri di questo genere non son previsti e puniti dal Codice Penale? Non s’interviene d’ufficio? Non c’è dolo per tutta questa incuria?

“E comunque sia, è emblematico questo crollo, una triste metafora. Non poteva aver peggior epilogo il Trianon: e se era comica l’autocombustione delle bikesharing, è tragica la pseudo autodistruzione di quel che fu un gioiello cittadino, sepolto da pastoie legali, amministrative, burocratiche, procrastinazione e quant’altro di negativo venga in mente”.

“Che vergogna! Hanno aspettato il peggio per muoversi”. Interviene così l’ex sindaco Alberto Lapenna. “Quando noi di centrodestra in tempi non sospetti, denunciavamo i rischi ci rispondevano che era tutto sotto controllo”.

Adriano Sala Interna
Adriano. Sala interna

Adriano. Androne e sala
Adriano. Androne e sala
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