CINZIA LEONE E LA STORIA DI AURORA IN «CELLOPHANE»

La copertina del libro
La copertina del libro

AURORA non doveva nascere, è venuta al mondo per rimpiazzare una sorella uccisa da un’onda. La sua è una vita da sostituta, con una mania: setaccia i sacchetti della spazzatura per scoprire le vite degli altri. È la storia del romanzo edito da Bompiani “Cellophane” di Cinzia Leone, giornalista e disegnatrice di fumetti oltre che scrittrice, opera presentata dall’autrice a Castagneto Carducci (Li) in occasione della rassegna estiva “Scrittori alla gogna” che gioca sul nome del luogo che la ospita, piazza della Gogna, in compagnia di Alice Santovetti redattrice di “Pane quotidiano”.

È più importante quello che conserviamo o quello che gettiamo? Questo l’interrogativo fondamentale che pone il volume, proprio attraverso un sacchetto dell’immondizia Aurora s’imbatte in un traffico di rifiuti nella Sicilia degli anni 80.

«Uso i rifiuti e la dolorosa voce del verbo rifiutare – dichiara Leone – per affrontare il tema universale della separazione e del dolore, che ci prende e ci coinvolge tutti, a partire dai piccoli gesti quotidiani fino alla ferite più profonde. Non ho avuto timore a scriverlo anche come un giallo – dice –. In fondo anche i “Promessi sposi” lo sono. Quando un’opera è letteratura, i colori e le definizioni non contano. Importante è che parli a tutti. Ed è quello che vorrei con il mio libro».

L’autrice è stata tra i fondatori del famoso settimanale satirico “Male” nel 1978, nel 1988 vince il premio “Yellow Kid” come migliore autore di fumetti, ha poi fondato il mensile “La nuova ecologia” ed il quotidiano “Il riformista”. Come giornalista collabora con “L’Espresso” e “Il Foglio”. «Tutti i miei mestieri hanno in comune il racconto – afferma –. Ecco, sono una raccontatrice».

Castagneto, dove ha presentato il romanzo, fa parte di una zona della Toscana alla scrittrice molto cara: «Sono maremmana d’adozione – racconta – per dieci anni ho trascorso ogni fine settimana, estate e inverno, tra Marsiliana e Albinia. Conosco quella zona come le mie tasche. Ancora mi commuovo quando passeggio lungo la laguna di Orbetello. Castagneto me lo ricordo come un posto meraviglioso. È stato bello tornarci anche “alla gogna” con il mio Cellophane!».

Una curiosità, la scrittrice è amica della sua celebre omonima che invece fa l’attrice.

Print Friendly, PDF & Email