MONTALE. Il Gruppo consiliare “Sinistra Unita per Montale”, nel prendere atto dei comunicati stampa emessi dal Sindaco di Montale in data 16 novembre e dai tre sindaci congiunti in data 17 (vedi) non può che esprimere il più profondo stupore per le esternazioni ivi contenute, che non solo non contribuiscono a chiarire i fatti, ma rendono la vicenda quantomeno surreale e preoccupante, al limite della farsa.
Talmente numerose sono infatti le contraddizioni che emergono dalle varie dichiarazioni che risulta veramente impossibile, in ultima istanza, credere alla promessa che “l’inceneritore verrà dismesso nel 2023”.
QUESTI I PUNTI SALIENTI
• – L’attuale Sindaco di Montale, nonché assessore all’ambiente, non era a conoscenza della convenzione. Lo afferma lui stesso in un articolo pubblicato su “La Nazione” del 16 novembre in cui dichiara: “Prima d’ora non sapevo dell’esistenza di questa convenzione. L’ho appreso qualche giorno fa mentre mi trovavo a Senlis e da lì ho dato la mia approvazione al comunicato dei tre Sindaci”; dopo di che aggiunge, riferito ai sindaci che lo hanno preceduto: “desta perplessità che non si conoscesse un atto di questa importanza”.
Quindi, l’attuale Sindaco, che si è attribuito anche la delega all’ambiente e siede nel consiglio dell’Ato, non si era preoccupato di farsi dare tutti i documenti collegati ad una gara importantissima che scade a dicembre? Come poteva non sapere lui stesso? Se sapeva, perché non è intervenuto prima? E se non sapeva, la cosa è comunque gravissima, perché ha disatteso non solo ai suoi compiti istituzionali di sindaco ma anche di quelli di assessore all’ambiente e rappresentante del proprio territorio, che deve costantemente informarsi su tutto ciò che ruota intorno all’impianto di incenerimento per poter rappresentare al meglio il nostro paese.
E il Sindaco di Montale, oggi, che ammette candidamente di aver firmato un comunicato congiunto dalla Francia senza approfondire la cosa (in primo luogo il ruolo del Cis, che non mette neanche in discussione, anzi, di cui dice che le dimissioni ‘non sono all’ordine del giorno’) accusa gli altri due Sindaci di “poca attenzione”? Suvvia, siamo seri! I cittadini meritano rispetto.
• – Le dimissioni del Cda del Cis non sono un tema da affrontare. Il Sindaco di Montale, che evidentemente ha già assolto il Cis in prima istanza ci dica il perché le dimissioni richieste da più parti non sono neanche un tema da affrontare. Espliciti meglio la sua posizione a difesa dell’operato, in questa vicenda, del Presidente del Cis e del consiglio di amministrazione. Carte alla mano, però, e avendo finalmente il coraggio di prendere una posizione netta. Il Cis “non c’entra niente”? Lo dica più chiaramente: noi, insieme alla cittadinanza, rimaniamo in attesa di ulteriori suoi chiarimenti in merito.
• – La volontà ‘politica’ di chiudere l’inceneritore nel 2023 resta. La frase non può che lasciare un profondo stupore. Che significa la volontà “politica”? Di chi? Non certo del governo Renzi, che con lo “Sblocca Italia” ha non solo autorizzato gli impianti esistenti a bruciare a pieno carico ma di fatto si muove verso l’esproprio statale degli impianti di incenerimento, che sono tati definiti “di interesse nazionale” e “strategici per l’ambiente”. Non una parola è stata sollevata in merito dai tre sindaci. La volontà politica allora di chi? Degli stessi tre sindaci? Ma davvero? che sarebbe successo se Agliana in Comune non avesse sollevato il problema della convenzione?
Mazzanti, su sua stessa ammissione, sapeva. Gli andava bene così? Quando intendeva informarci del fatto che doveva essere ridiscussa con l’Ato, come lui stesso ha affermato in conferenza stampa? Nello stesso 2023?
• – L’assessore Fragai afferma che il punto 12.2 della convenzione permette di chiudere senza pagare penali. È la pianificazione dell’Ato a contare. Ma allora, assessore, se ne deduce che a lei la convenzione andava bene così. Ma si, mettiamo pure tutto nelle mani dell’Ato, con buona pace dei comuni proprietari. I cittadini saranno contenti.
• – Il sindaco Betti ha dati rassicuranti sulle emissioni. È quanto si apprende dall’articolo pubblicato su “La Nazione” in cui si legge: “Molto dipenderà anche dai risultati dell’indagine epidemiologica anche se i dati provenienti dall’Arpat ci confortano”. All’indomani dell’ordinanza – da lui stesso firmata – in cui si certificano ben quindici sforamenti della centralina di Stazione negli ultimi mesi, il sindaco di Montale si dichiara “rassicurato”. Ebbene, rassicuri anche la cittadinanza, e metta subito on line i dati che evidentemente lo fanno sperare per il meglio.
• – Lo ‘specchietto per le allodole’ di Case Passerini non convince più nessuno.
“Se si farà case Passerini…” “Quando si farà case Passerini”… Questo è un leitmotiv che si ripete da troppo tempo ormai. Se Case Passerini si farà o meno, il problema di Montale resta. Chi ci assicura che il nostro impianto verrà chiuso, dal momento in cui esiste una legge nazionale già approvata che dichiara tutti gli inceneritori “impianti di estrema importanza per l’ambiente”? E al di là di questo, non è l’ora di pensare comunque a misure alternative per l’incenerimento dei rifiuti? No Montale e No case Passerini, questo dovrebbe essere il vero impegno!
Il Gruppo “Sinistra Unita per Montale” ribadisce, per tutto quanto sopra espresso, la propria perplessità e profonda preoccupazione. E continuerà a vigilare in difesa della cittadinanza.
Il gruppo Consiliare “Sinistra Unita per Montale”