codice appalti. «UN PROTOCOLLO D’INTESA PER GARANTIRE LAVORO E SERVIZI»

Il convegno a Pisa
Il convegno di Pisa

PISA. “Il nuovo Codice Appalti deve essere un’occasione per mettere a fuoco alcune linea guida per costruire un mercato regolato in Toscana. Al centro qualità dei servizi al cittadino, qualità del lavoro, adeguatezza dei costi, attenzione al territorio e al rating di impresa”.

È quanto auspicato a Pisa da Claudia Fiaschi, presidente di Confcooperative Toscana in occasione del seminario “Il nuovo Codice degli Appalti: Cosa cambia?” promosso da Confcooperative Toscana e organizzato per approfondire il nuovo Codice.

“Oggi – ha dichiarato Fiaschi – abbiamo avviato un percorso. Mi auguro che tutto questo si possa trasformare in un protocollo che veda coinvolte istituzioni, associazioni di categoria e sindacati nella condivisione di principi qualificanti da cui partire per la costruzione delle specificità settoriali. Puntuale definizione dei requisiti d’accesso dei soggetti al mercato, introduzione di criteri di rating sociale, ambientale e reputazionale delle imprese, individuazione di indicatori e sistemi di monitoraggio della qualità dei contratti eseguiti, tutti elementi che speriamo possano andare a migliorare il mercato del procurement pubblico in Toscana. Siamo convinti che, all’interno di un mercato adeguatamente regolato, la buona cooperazione possa vedere meglio riconosciuta la qualità e il valore aggiunto del proprio lavoro”.

In Toscana il movimento cooperativo sviluppa un fatturato complessivo di 12 miliardi di euro, le cooperative presenti sul territorio sono circa 4.000 (2015), quelle rientranti nella categoria di Pmi sono circa il 60% delle cooperative attive in Regione.

L'assessore regionale Bugli e Fiaschi (confcooperative toscana)
L’Assessore regionale Bugli e Fiaschi di Confcooperative Toscana

“Alcune previsioni del nuovo codice ci preoccupano: penso al tema della rotazione, al processo di semplificazione delle stazioni appaltanti che rischiano di spiazzare le Pm toscane in mancanza di una oculata programmazione di lotti funzionali.

“Sicuramente i processi di semplificazione sono inevitabili e condivisi. Occorre però sostenere e incentivare le imprese toscane perché possano recuperare la competitività necessaria per fronteggiare le nuove dinamiche.

“Non sono quindi di secondaria importanza misure, anche di iniziativa regionale, che sostengano le imprese nei processi di aggregazione e di qualificazione delle competenze sul tema della digitalizzazione”.

L’assessore regionale Vittorio Bugli, presente al seminario: “Questa è una fase importante da gestire con tempestività. Far ripartire gli appalti vuol dire anche far ripartire gli investimenti. Nostro interesse è fare un percorso partecipato dagli attori della comunità per interpretare al meglio i principi del codice per la nostra regione. Salvaguardia delle imprese del territorio, limitazione del subappalto, valorizzazione della piattaforma Start e dell’osservatorio regionale sugli appalti come strumenti di efficientamento e di adeguata vigilanza sono solo alcuni esempi del lavoro che ci attende.

“Abbiamo aperto, per questo, un dialogo con il sistema dei comuni e delle imprese, non ultime le cooperative, che hanno un ruolo importante nella gestione dei servizi e degli appalti. Dobbiamo procedere insieme per attuare rapidamente la norma anche in Toscana andando verso una qualità maggiore e salvaguardando quello che le nostre imprese hanno costruito nel territorio”.

[lorenzo galli torrini]

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