“CODICE ROSA” ATTIVO ANCHE IN PRONTO SOCCORSO

L’accettazione del Pronto Soccorso di Pistoia
L’accettazione del Pronto Soccorso di Pistoia

PISTOIA. Sono 349 casi di violenza da gennaio a settembre di quest’anno nella Provincia di Pistoia; nel 2014 le vittime erano state 328. Lo rende noto nella giornata internazionale contro la violenza alle donne, la coordinatrice aziendale del Codice Rosa, dottoressa Monica Bani, precisando che l’aumento potrebbe anche essere legato sia alla maggiore capacità degli operatori sanitari, ormai molto formati, di riconoscere i segnali nelle vittime che non hanno coraggio di denuncia, sia alla maggior fiducia delle vittime stesse nei confronti degli ospedali e di tutti gli enti ed organismi competenti che seguono questo delicato percorso.

Si precisa che dalla fine del 2013 nella provincia di Pistoia è attiva una rete interistituzionale provinciale per la promozione di strategie condivise finalizzate alla prevenzione ed al contrasto del fenomeno della violenza nei confronti delle fasce più deboli della popolazione (donne, minori, anziani, disabili, omosessuali, etc..), indipendentemente dal loro stato civile e di cittadinanza.

La task force del Codice Rosa, lo ricordiamo, è composta da diversi professionisti, competenze, servizi e realtà: medici, infermieri, psicologi (dipartimenti di emergenza e urgenza, pediatria, ginecologia, geriatria) operatori delle Forze dell’Ordine coordinati dal pubblico ministero di riferimento della procura di Pistoia, dottor Claudio Curreli, che si raccordano sul territorio con gli assistenti sociali dei Comuni, con le strutture di salute mentale, i consultori, i centri antiviolenza, i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta, le associazioni, i centri di recupero che realizzando azioni coordinate, professionali e tempestive, di prevenzione, ascolto e sostegno alle vittime di abusi e violenza ne consentono la presa in carico e l’ accompagnamento in tutto il percorso di uscita.

Grazie ai corsi della Asl 3 oggi praticamente tutti i medici e gli infermieri dei pronto soccorso sono in grado di attivare il codice rosa; per il 2016 sono inoltre previsti nuovi corsi di formazione per tutto il personale sanitario dei reparti ospedalieri e l’attivazione sul territorio di nuove “sentinelle”: persone che svilupperanno una maggiore capacità di osservazione sul fenomeno e una approfondita conoscenza dei servizi e delle risorse presenti sul territorio a cui indirizzare le vittime.

Nell’ambito dell’emergenza e urgenza sono inoltre previsti corsi di formazione anche per i volontari delle ambulanze.

Delle 349 vittime prese in carico dai servizi fino a questo momento, 288 sono adulte e 61 minori. Il reato, anche nella provincia pistoiese, nella stragrande maggioranza dei casi, è quello dei maltrattamenti in famiglia. La nazionalità è del 69% italiana e per il 32% straniera, distribuita tra tutte le etnie, con un aumento tra le donne cinesi.

La fascia di età più colpita rimane quella tra i 40 e i 49 anni con un notevole aumento di anziani: sono stati 8 i casi solo in questo ultimo mese. “Si svolgeranno corsi formativi per gli tutti gli operatori sanitari che entrano in contatto con le persone anziane ed in particolare per i professionisti della geriatria, perché questo tema, della massima attenzione nei confronti degli anziani con l’attivazione di specifici percorsi di prevenzione e protezione per questi cittadini fragili – fa sapere la dottoressa Bani –. È stato fatto presente anche al tavolo regionale di coordinamento del codice rosa e sarà oggetto di approfondimento per tutte le aziende sanitarie della Toscana”.

Dal prossimo dicembre la unità operativa aziendale di geriatria avvierà una specifica formazione per gli operatori sanitari di questo ambito al fine di attivare percorsi di prevenzione e protezione adeguati agli anziani.

Sempre nel 2016 sono previsti interventi informativi in ambito scolastico per la prevenzione dei casi di bullismo.

[ponticelli – asl 3 pistoia]

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