coltivazione canapa indiana. I DUE EREMITI DINANZI AL GIUDICE

Palazzo del Tribunale
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SAMBUCA PISTOIESE. Verde incontaminato, boschi, natura selvaggia. E per suoni solo quelli degli animali in libertà.

Deve essere stata una pugnalata al cuore vedersi interrotta quella pace idilliaca in un bel giorno di piena estate. Soprattutto quando la “colpa” ricade su una legge di cui tanto si parla e per la quale ancora nulla è stato fatto.

Una legge che oggi pesa come un macigno sulle spalle di Marco, 42 anni, e Andrea Favoccia, 45, i due eremiti incensurati accusati di coltivazione abusiva di canapa indiana sui monti di Sambuca Pistoiese.

Questa mattina, 6 settembre, in sede dibattimentale, i due uomini sono comparsi dinanzi alla giudice Emanuela Maria Francini, con il loro legale di fiducia, l’avvocato Gian Felice Corsini, di Porretta. Marco ha chiesto il rito abbreviato, Favoccia ha patteggiato la pena: 10 mesi e 20 giorni e 3 mila euro di multa, con il beneficio della sospensione condizionale.

Era il 24 agosto scorso: i carabinieri della stazione di Sambuca Pistoiese e gli agenti della Forestale avevano sorpreso Favoccia all’interno della coltivazione, tenuta sotto controllo già da un mese mentre Marco si sarebbe recato verso questa.

“Marco è una caso straordinario – spiega il difensore – è un laureato alla Bocconi e ex manager della Yamaha che, anni fa, ha deciso di lasciare il business a Milano per rifugiarsi nella bellezza incontaminata di posti incantevoli. Qualcuno ha seminato delle piante di marijuana vicino alla sua dimora ma lui non le ha mai toccate. Proprio per questo il procedimento andrà avanti con l’audizione di due testimoni”.

“Lui non è uno sprovveduto: che motivo avrebbe di rovinare la sua vita in questo modo? Su questo si baserà la nostra difesa. In primis: Marco non ha bisogno di coltivare 33 piante di canapa; in secundis: non ci sono prove. Nemmeno per un consumo personale, un numero del genere è esorbitante, eccessivo”.

“Anche Favoccia è incensurato – continua Corsini – ha 45 anni ed una bimba. Stamattina ha patteggiato, probabilemente indotto da un forte stress emotivo. Piangeva, era disperato. Io ho cercato di evitare il patteggiamento: sono convinto che, se fossimo andati avanti, avrebbe potuto essere assolto”.

“Favoccia soffre di fortissimi mal di testa per i quali ha utilizzato canapa per uso personale. Su questo andrà avanti la difesa: l’uso dela cannabis per fine terapeutici”.

[Alessandra Tuci]

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