COLTIVAZIONE CANAPA INDIANA, RINVIO PER SENTIRE IL TESTE

Canapa indiana a Sambuca
Canapa indiana a Sambuca

PISTOIA. Un nulla di fatto questo pomeriggio, 19 ottobre, per il processo a Marco, l’ex manager della Yamaha di 42 anni e laureato alla Bocconi, accusato di coltivazione illegale di canapa indiana insieme a Andrea Favoccia, 45 anni, che ha invece patteggiato la pena (10 mesi e 20 giorni e 3 mila euro di multa, con il beneficio della sospensione condizionale).

Le porte del giudice monocratico Emanuela Maria Francini avrebbero dovuto aprirsi alla testimonianza del brigadiere Bonantini, di Sambuca Pistoiese, impossibilitato però a presenziare all’udienza.

Nell’aula penale di San Mercuriale, accanto a Marco, il suo legale di difucia, l’avvocato Gian Felice Corsini di Porretta, e il padre del 42anne che vive sui monti di Sambuca Pistoiese da diversi anni.

La vicenda risale al 24 agosto scorso, quando i carabinieri della stazione di Sambuca Pistoiese e gli agenti del Corpo Forestale avevano sorpreso Favoccia all’interno della coltivazione, tenuta sotto controllo già da un mese, mentre Marco si sarebbe recato verso questa.

L’avvocato Corsini aveva già prodotto una memoria difensiva con le mappe catastali del territorio per dimostrare che la proprietà del suo assistito era distante da quella piantagione e che nella zona ci sono altre case abitate.

“Marco è una caso straordinario – aveva detto il difensore – è un laureato alla Bocconi e ex manager della Yamaha che, anni fa, ha deciso di lasciare il business a Milano per rifugiarsi nella bellezza incontaminata di posti incantevoli. Qualcuno ha seminato delle piante di marijuana vicino alla sua dimora ma lui non le ha mai toccate. Proprio per questo il procedimento andrà avanti con l’audizione dei testimoni”.

E quella di oggi sarebbe potuta essere una testimoninza chiave per la linea difensiva di Marco. Ora non resta che aspettare dunque l’escussione del carabiniere, prevista ad anno nuovo.

[Alessandra Tuci]

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