PISTOIA. Tagli incompiuti di alberi ed interventi pubblici mancati nell’arredo urbano in alcune zone di Pistoia, aspettando la nuova candidatura della città a Capitale europea della Cultura.
Ma per candidarsi ci chiediamo, non ci dovrebbero essere anche un arredo urbano ed infrastrutture (strade) adeguate anche nelle cosiddette periferie quale “biglietto da visita” complessivo di una comunità locale nei confronti dell’Europa?
Non sarebbe certo opportuno mettersi a parlare di massimi sistemi culturali nel centro storico, quando in periferia si cammina a fatica su alcuni marciapiedi pubblici!! Una volta in Italia, almeno dai felici anni 80 del secolo scorso in cui si cresceva e basta, le periferie erano considerate le zone più decentrate di una città, in genere quelle di campagna o collina-montagna.
Oggi, complice la delocalizzazione quale fenomeno nazionale dovuto alla globalizzazione mondiale, anche a Pistoia in generale ci si sente di fatto in periferia già oltre la terza cerchia muraria. Speriamo che l’ecletticità che purtroppo alle volte riscontriamo nella gestione dell’arredo urbano non si tramuti in un involontario contributo ulteriore all’ipotetica futura “desertificazione della città”, di cui alcuni coraggiosi intellettuali e personalità pistoiesi iniziano a parlare nei loro dibattiti ed iniziative, complice la delocalizzazione nazionale che svantaggia le realtà di provincia.
Facciamo quindi un ulteriore giro nel quartiere Casermette a ridosso della terza cerchia muraria, zona stadio comunale, riscontrando che di rifacimento dei marciapiedi nel secondo tratto di via Caduti del Lavoro per il momento non se ne parla: abbiamo già scritto della questione ed anni fa cittadini residenti nella strada raccolsero delle firme per richiedere l’intervento all’Amministrazione comunale, ci chiediamo se il Comune abbia intenzione o meno di rifarli perlomeno in questo mandato amministrativo e con che tempi.
Non se la passa meglio il marciapiede sinistro di via Pagliucola, provenendo in automobile dalla strada stessa, nel tratto che va dall’intersezione con via G. Giusti a quella con via Caduti del Lavoro.
Qui, sul marciapiede invece destro davanti ad esercizi commerciali, un albero tagliato di netto del quale però è rimasto parte del tronco. Cos’è diventato dunque adesso, un’opera d’arte?
Oppure sarà il caso di tagliarlo del tutto a questo punto? Di sicuro così tagliato, a questo punto non ricresce più. Stessa questione, ma con base d’albero in questo caso più grande (quercia? pino?) all’angolo tra via Pagliucola e viale Italia in direzione di viale Giacomo Matteotti.
Poco più in là, in via Pagliucola, cordolo di marciapiede sconnesso che sembra di tipologia “altomedioevale”, probabilmente di tale tipo da quando è stato realizzato e sebbene sconnesso sembra destinato a rimanere tale nonostante possa così rendersi più pericoloso.
Andiamo infine in via del Villone, strada della quale parliamo per la prima volta che costeggia l’area sportiva ed il torrente Brana in direzione di via dei Pappagalli: vediamo che anche qui lo stato dei marciapiedi non è il suo pezzo forte ed in prossimità dell’intersezione con via Camici troviamo un pino tagliato del quale simpaticamente è rimasto parte del tronco oltretutto pendente. Attendendo con fiducia la candidatura di Pistoia a Capitale europea della Cultura, beninteso.
[Leonardo Soldati]
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