«COME IDEE MI COLLOCO IN MEZZO A DUE FAMIGLIE POLITICHE»

Giacomo Mangoni
Giacomo Mangoni

AGLIANA. [a.b.] La critica mossa dal lettore di Sinistra a Giacomo Mangoni, il trentenne, renziano, candidato alle primarie del centrosinistra per sindaco di Agliana relativa alla sua partecipazione alla competizione elettorale del 2004 in una lista di appoggio al centrodestra, ieri sera ha trovato letteralmente “spiazzato” il segretario comunale del Pd di Agliana Guido Del Fante, a cui era stata inoltrata nella giornata la medesima lettera. “Farò chiarezza sulla vicenda – ci ha detto a caldo Del Fante –. Sinceramente non avrei immaginato questa cosa. Mi ha sempre detto piuttosto di essere nuovo alla politica”.

Se da una parte questa notizia ha lasciato “di sasso” il segretario comunale del Pd di Agliana, dall’altra si è registrata, nel giro di poche ore dalla pubblicazione della lettera, la risposta di Giacomo Mangoni nella quale il candidato spiega le proprie ragioni.

Ecco cosa scrive rivolgendosi in modo particolare all’anonimo lettore-elettore di sinistra:

«Vorrei fare una precisazione al presunto elettore di centrosinistra che non si firma. Dieci anni fa quando avevo vent’anni ho fatto parte di una lista civica presentatasi senza bandiere alle elezioni amministrative di Agliana, e questo prova che anche a vent’anni io provavo a darmi da fare per il bene del mio paese.

«Vi spiego brevemente il mio percorso.

«Mi sono sempre interessato alla politica fin da adolescente, perché ho sempre avuto questa passione. Poter impiegare le mie energie per il bene comune mi sembrava una cosa straordinaria. Sempre nello stesso periodo un caro amico mi introdusse in una formazione politica di centro di ispirazione cattolica. Per me fu naturale partecipare perché era la prima volta in cui potevo vedere la politica dal di dentro e non dal di fuori. La cosa che facevo in prevalenza era ascoltare. Ascoltavo tutti.

«Volevo capire come potevo fare per dare il mio contributo e migliorare il mio paese. Fu un’esperienza veramente bella e formativa. E in tutta onestà se tornassi indietro la rifarei. Conobbi brave persone, e quell’esperienza mi arricchì da un punto di vista umano. Ho capito che in politica è fondamentale avere un approccio laico, soprattutto quando si parla di diritti civili. Ho avuto un naturale percorso di crescita culturale ed umano. Ho cominciato a viaggiare, studiare e lavorare, ed ho visto che la sinistra aveva molte declinazioni in Europa che in Italia non aveva.

«I partiti socialdemocratici che conciliavano libertà economiche con quelle civili erano maggioritari in tutte le democrazie europee. Finalmente ho capito a quale famiglia politica potevo appartenere. La mia casa era quella del partito socialista europeo, quella a cui aderisce anche il partito democratico.

«Tornando in Italia quindi ho ritenuto giusto aderire a questa formazione politica. Anche perché il Pd nasce da una formazione di centro ed una di sinistra. Ed io come idee mi colloco nel mezzo a queste due famiglie politiche. Onorevole Martin Shultz (quello famoso per aver zittito Berlusconi durante il semestre di presidenza italiano) attuale presidente del parlamento europeo.

«Quindi quando dico che aderisco ad una famiglia politica, non lo faccio come certe persone fanno, solo perché hanno i genitori o i nonni che hanno sempre votato da quella parte, ma perché mi sono documentato, informato, ed in età matura ho deciso. In questo io sinceramente non ci vedo niente di male.

«Per quanto riguarda la posizione sull’inceneritore, se hai delle critiche da fare a Magnanensi falle a lui e non a me. Magari se ti firmi può darsi che ottieni anche una risposta. Io sono io, e ho le mie idee politiche, e parlo di presente e futuro. E su questo punto sono stato chiaro, no ad ampliamento e graduale dismissione. Non come chi ha avuto posizioni totalmente favorevoli fino ad un certo punto e totalmente contrarie successivamente.

«Quindi se vuoi dire qualcosa sull’inceneritore le tue critiche rivolgile in altre direzioni.

«Ora tu dici di essere di centro sinistra ma probabilmente dubito che tu lo sia veramente. Essere di centro sinistra vuol dire essere aperti, tolleranti ed accoglienti. Vuol dire ascoltare prima di giudicare, vuol dire parlare con una persona prima di cercare un buffo tentativo di insinuare qualcosa che non esiste. Comunque sabato vado a vedere la Fiorentina al bar. Se vuoi ti offro uno spritz e ti dico in faccia quello che ti ho scritto. Però non presentarti incappucciato per difendere il tuo anonimato, perché se no quando bevi ti versi tutto addosso.

«Un saluto,

Giacomo Mangoni

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2 thoughts on “«COME IDEE MI COLLOCO IN MEZZO A DUE FAMIGLIE POLITICHE»

  1. DUE PAROLE…

    Già eravamo rimasti colpiti dalla dichiarazione del nostro lettore di centrosinistra di Agliana quando affermava (vedi): «Mi dispiace di non firmare questa lettera con nome e cognome, ma ho paura di uscire troppo allo scoperto, perché certe dinamiche ricadrebbero non solo sulla mia persona, ma anche sul mio lavoro e la mia famiglia, abitando in un piccolo paese».
    Agliana – la democraticissima repubblica della Piana – è paese difficile e lo si dimostra nei fatti, solo che un lettore si prenda la briga di rileggersi le nostre inchieste di un anno (vedi qui) su Misericordia e ‘correttore’ morale: laddove, in mezzo a tanti democratici ‘avanzati’ si è registrata una serrata impressionante di chiara marca reticente-omertosa. Dunque il lettore – che, fra l’altro, opera nei limiti che la legge gli consente – ha tutto il diritto di farlo e senza dover prendere tirare d’orecchie.
    Che poi Mangoni faccia dell’ironia e dei richiami sulla scelta di non firmarsi del suo elettore/osservatore, oltre che ingiustificato, ci pare poco opportuno e per vari motivi:
    1. perché chi si candida si pone volontariamente sotto la lente di ingrandimento
    2. perché ognuno ha diritto di esprimere le proprie opinioni (e il lettore che lo critica lo ha fatto con fin troppa continenza)
    3. perché nessuna legge impone di presentarsi agli appuntamenti senza cappuccio (un’ironia ‘massonica’ che definiremmo davvero fuor di luogo)
    Se però Mangoni può comunque dire e decidere come e cosa crede, anche gli altri, che lo osservano, possono dire e pensare quello che credono nelle modalità che le leggi consentono.
    Compreso il chiedere che si rispetti la propria privacy…

    Il direttore

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