PISTOIA. Non c’è alcuna vena polemica, ci teniamo a precisarlo, ma una semplice e generazionale constatazione.
Sono questi 35 anni che stanno nel mezzo, tra l’esordio e l’attualità, la vera, unica, grande differenza. Lo abbiamo dovuto constatare poche ore fa, quando in piazza del Duomo, dagli ingressi di via Roma, si sono assemblati i fan irriducibili, quelli che il concerto non lo ascoltano, ma lo vivono, in prima persona, accalcandosi sotto le transenne: uno stuolo di adolescenti, soprattutto di genere femminile, qualcuna accompagnata dalla mamma e quasi tutte con le fascette dei Negramaro, i loro beniamini, sulla fronte, con una voglia matta di esistere.
Ricordiamo, come se fosse ieri, la scena analoga che si presentò agli occhi degli agenti dell’ordine il tardo pomeriggio del 13 luglio 1980, la sera del primo giorno del primo Blues’In, esattamente nello stesso posto, ai cancelli di via Roma, quando iniziarono ad arrivare, con manifeste intenzioni di entrare, a tutti i costi, meno quello del biglietto, gli spettatori del Festival.
fragole & sangue