COME UN SABATO SERA IN PROVINCIA, CHE SEMBRA TUTTO FINITO MA POI RICOMINCIA

E le cellule invecchiano...
E le cellule invecchiano…

LA FINE DELL’ANNO, pur essendo una convenzione, fa percepire l’accorciamento dei telomeri, che è fonte all’invecchiamento cellulare, che porta alla vecchiaia (e mano a mano si fa più sentire).

Per la mitologia classica, che aveva intuito già tutto, era il filo delle Parche il tempo dato a ciascuno di noi su questa terra, i telomeri dell’antichità. C’è di mezzo un filo infatti, o meglio la catena del Dna che finisce con tali piccole protezioni che le impediscono di sfibrarsi, ma ad ogni duplicazione si riducono determinando l’accorciamento della vita della cellula.

Niente di nuovo sotto il sole, il tempo che passa inquieta da una parte ma dall’altra riempie di speranze, due sensazioni opposte e puramente istintive che sono la sintesi dell’esistenza. La paura e la speranza sono le due componenti spesso irrazionali ma fondanti delle nostre vite.

Se si guarda all’anno che sta finendo vediamo quanto abbiamo sofferto e temuto e quante speranze sono nate nel 2014.

I morti di mare nostrum, i due marò abbandonati, i disoccupati in percentuali inimmaginabili fino a pochi anni fa, l’Isis e l’Islam, Mafia Capitale, il genderismo elevato a potenza, l’icebucketchallenge… l’amore osé per strada, Buffon/Seredova… Schettino che fa lezione alla Sapienza

Ma anche il film “La mafia uccide solo d’estate” di Pif, “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino che vince l’Oscar per il miglior film straniero. Per chi si vuole accontentare.

E poi abbiamo avuto il jobs act con cui Renzi dichiara di voler far correre l’Italia, perché secondo lui è già ripartita ma va piano. Molte le critiche alla nuova legge sul lavoro che da come appare cambia poco la sostanza delle cose, ma in fondo sono molti quelli che sperano che abbia ragione il bombardiere rignanese (anche dopo averlo sentito dichiarare che di Fonzie non è degno nemmeno di indossare il giubbino).

Leopardi, il dialogo dell’anno nuovo
Leopardi, il dialogo dell’anno nuovo

In compenso Renzi esclama education education education! Alla Tony Blair, ma su quel tema dichiara che occorrono tempi lunghi perché bisogna pensarci bene. Ohibò. Abbiamo tra le novità, la separazione breve e ad ognuno è dato di aspirare alla seconda o anche terza giovinezza.

Un clima insolitamente mite ci ha accompagnato fino a Natale e oltre, l’acqua scesa dal cielo da maggio in qua ci dovrebbe mettere al riparo dalle siccità dei prossimi cento anni: ma c’è di mezzo Publiacqua e lì tra l’amianto della rete principale e socio privato dall’appetito invidiabile c’è da vedere che ci tocchi a bere vino… Qualcuno potrebbe dire: speriamo!

Ognuno troverà i suoi motivi per credere nel nuovo anno, ma rileggetevi il Leopardi del Dialogo di un venditore ambulante e di un passeggere – fa sempre bene alla salute ed è corto.

Con quale frase chiudereste il 2014?

Scrivete. E Buon Anno a tutti.

Print Friendly, PDF & Email