COMMERCIO PISTOIA: «IL COMUNE CI ASCOLTI!»

Paolo Guercini
Paolo Guercini

PISTOIA. “In pochi giorni abbiamo raccolto 500 firme. Ci sentiamo già soddisfatti per aver interpretato le necessità di tanti cittadini”.

A rilasciare questa dichiarazione è Paolo Guercini, presidente di Commercio Pistoia, associazione che si è resa promotrice di una petizione per poter risolvere, almeno momentaneamente, il problema della scarsa affluenza diurna del centro storico.

“L’amministrazione comunale si è dimostrata indifferente al nostro appello, al punto da non rilasciare alcuna dichiarazione dopo la presentazione alla stampa della nostra iniziativa. Ci auguriamo che non mantenga altrettanta indifferenza anche nei confronti dei cittadini che si sono sentiti di condividere i bisogni che abbiamo espresso. Pistoia ha bisogno di un piano di intervento decisivo per togliere il centro storico dallo stato di stallo in cui versa da troppo tempo.

“Gli interventi sporadici che vengono messi in campo non assumono caratteristiche risolutive del problema. Torneremo anche questa estate alle ormai consuete aperture serali del giovedì sera, organizzate dal Ccn senza alcuna originalità. E durante il giorno? Il vuoto, come tutti gli altri anni, non saranno certo 8 serate all’anno a cambiare le sorti di tante nostre aziende!

“Ecco, credo che sia doveroso e improcrastinabile porsi una domanda sull’efficacia reale di tali iniziative e a seguire fare una riflessione seria e autocritica da parte del Ccn. È accettabile continuare a trascurare zone della città che tanto hanno bisogno e che tanto possono dare a Pistoia, concentrando i propri sforzi solo riconoscendo un fattivo sostegno alla zona della Sala?

“Possiamo accontentarci solo del risultato ottimale della Sala, che ci auguriamo duri nel tempo, ma che privilegia solo un numero limitato di esercenti? O è arrivato piuttosto il momento di studiare una progettualità che possa, nell’immediatezza, attrarre persone nel centro storico anche durante gli orari diurni?

“I tempi sono cambiati, questa crisi ci ha profondamente cambiati, è necessario allora rimettersi in discussione, cercare nuove strategie e partire, subito e concretamente, con interventi mirati che durino nel tempo.

“Le accuse presentate al Presidente del Ccn di Montecatini, di scarsa attenzione al commercio al dettaglio diurno, in confronto alla politica di sostegno di bar, ristoranti e locali notturni, hanno avuto effetti dirompenti al punto da determinare le dimissioni dello stesso Presidente e questa è una circostanza dalla quale dovremmo imparare e che dovrebbe far riflettere anche il presidente del Ccn di Pistoia…

“Noi di Commercio Pistoia ci siamo, con le nostre forze e le nostre energie, gli altri devono imparare ad ascoltare e a confrontarsi con tutte le parti in causa, se davvero desiderano il bene della nostra città”.

[commercio pistoia]

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One thought on “COMMERCIO PISTOIA: «IL COMUNE CI ASCOLTI!»

  1. Gentile Guercini, è vero, il centro storico di Pistoia è vivo solo in certe face orarie, la grande distribuzione incombe…ma la soluzione non è, come anche da lei proposto, la riapertura dei varchi ztl, la cui chiusura ha permesso anzi, la crescita di certe tipologie commerciali che abbisognano di spazi tranquilli, dove poter camminare senza stare sempre a guardarsi alle spalle. Del resto ci sono numerosissimi esempi (purtroppo quasi tutti oltre confine) di città medio piccole che intrapresa la strada della pedonalizzazione, hanno visto rifiorire commerci, e frequentazione dei loro centri cittadini. Come spesso dico: copiare da chi sa fare non è peccato. ma noi italiani siamo speciali. E’ inutile sperare di tornare alla sosta selvaggia in doppia fila (come del resto avviene ancora in Porta Carratica) per tornare ai tempi d’oro. Oggi ci vuole altro. Del resto il centro storico è così piccolo che dalle mura nord a quelle sud non ci voglino più di 20 minuti a piedi, quindi piuttosto che rincorrere antichi fasti, converrebbe cercare di alzare la qualità dell’offerta e puntare su un tipo di commercio non replicabile dalla grande distribuzione, un tipo di commercio che tenga anche conto che, quella che stiamo vivendo non è più una crisi economica, ma un mutamento epocale di paradigmi, dove per esempio, l’abbigliamento, al di là delle apparenze, è destinato a perdere ancora peso in favore di altre tipologie legate a servizi di qualità,all’alimentazione di qualità ecc.. E se parliamo di qualità intendiamo cose che coinvolgono tutti, il Comune che deve organizzare un trasporto pubblico degno di questo nome, garantire pulizia e arredo urbano semplice ma ben (e costantemente) mantenuto, sicurezza per cittadini e turisti…ma anche voi commercianti: mi duole dirlo, ma quando arrivai a Pistoia (e ora non è che la cosa sia cambiata) 23 anni fa, rimasi molto colpito, dalla mancanza di buona creanza dei pubblici esercenti, entrando in un bar piuttosto che in un negozio spesso non ricevi il buon giorno a meno che non lo dai per primo o a meno che tu non sia un cliente fisso…in pratica a Pistoia non siete voi, che “vi dovete fare il cliente” ma il contrario. Negli anni ho selezionato i miei esercizi commerciali proprio in base a questo discrimine: gentilezza e rapporto qualità-prezzo. Il risultato è che entro al massimo in uno o due bar e un ristorante pizzeria, che per i vestiti, raramente acquisto qualcosa a Pistoia. Questo per dire che anche voi dovete alzare e di molto il livello dell’accoglienza: un sorriso ad uno sconosciuto, oltre ad essere contagioso, vi aiuterebbe molto di più che 1000 chiacchere con i soliti clienti. E’ una mentalità: quella dell’ordinario, che manca, non solo a Pistoia, ma che qui è evidente anche nell’atteggiamento mentale. Infatti poi vi attaccate ai “grandi eventi” per fare un po di ciccia.
    E’ tempo di cambiare, i vecchi commerci muoiono, incalzati da chi li può dare a minor prezzo, ma ce ne sono di nuovi, quindi tutto deve essere molto più curato sia nella materia che nello spirito. E che il Comune batta un colpo.
    Massimo Scalas

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