“COMMERCIO PISTOIA” PROSEGUE LA SUA BATTAGLIA

Commercio Pistoia, i commercianti del centro storico
Commercio Pistoia, i commercianti del centro storico

PISTOIA. Nonostante i numeri positivi del Blues e dell’affluenza turistica, apparsi recentemente sulla stampa, dilaga il malcontento fra i commercianti del centro storico. L’estate, giunta quasi a metà, non ha soddisfatto le aspettative: poche entrate, manifestazioni mal organizzate o cancellate, nessun coinvolgimento da parte dell’amministrazione. L’associazione Commercio Pistoia, che coinvolge oltre 130 esercenti del centro, prova a tracciare un’analisi.

“Il problema maggiore di questa città – commenta il presidente dell’associazione Paolo Guercini – è la mancanza di coinvolgimento del mondo del commercio da parte dell’amministrazione. Le decisioni vengono prese dal sindaco in modo unilaterale, spesso sentendo una sola campana e senza alcun tipo di confronto”.

Ciò ha causato, secondo Guercini, danni e difficoltà alla città e lo scarso successo degli eventi estivi. Non aiutano le recenti affermazioni del Sindaco Samuele Bertinelli che ha dichiarato che i commercianti avrebbero dovuto “mettersi d’accordo e smetterla di chiagnere e fottere”.

“Siamo persone che lavorano – afferma l’associazione – e che creano occupazione, offrendo servizi alla città. Quella del sindaco è un’affermazione di cattivo gusto e offensiva, un linguaggio che non dovrebbe appartenere a un rappresentante delle istituzioni”.

Ma veniamo ai singoli temi.

Pistoia Blues Dispersione e un mercato poco attraente. Queste le due critiche rivolte alla storica manifestazione musicale di Pistoia. “Il Blues – dicono i commercianti – è una kermesse che deve essere eccezionale, durare pochi giorni e creare l’atmosfera seducente e trasgressiva che le è propria. Se si spalma lungo l’intero mese finisce per diventare normale e perde il suo fascino. Anche il mercatino arricchisce la manifestazione, ma deve essere coerente con lo spirito del Blues, con sapori, odori, colori nuovi e diversi dagli altri mercati”.

“Il Blues – continuano – non è certo una manifestazione che fa aumentare le vendite, soprattutto per certi tipi di prodotti, ma bar, tabacchini e ristoranti, una volta, in tre giorni facevano il pieno. Andate a chiedere a qualche bar storico se quest’anno ha notato la differenza fra un normale venerdì sera e uno in cui si è svolto il Blues e vedrete cosa risponderà”.

Percorsi Notturni “Hanno organizzato i giovedì sera – spiega Alessandra Lombardi del negozio Twins – senza pensare ad accendere le luci. In via degli Orafi le prime due serate sono state un mortorio e tanti hanno preferito rimanere chiusi. Per fare un altro esempio: passano a ritirare la spazzatura indifferenziata proprio il giovedì sera dopo la mezzanotte e così i passanti devono ammirare le distese di sacchi neri da ritirare”.

Giostra dell’Orso Altra criticità, di cui molto si è discusso in queste settimane, è rappresentata dalla celebre rievocazione, che quest’anno è stata annullata. “La Giostra doveva essere mantenuta – è il coro unanime dei commercianti – e toglierla è stata un errore. Certamente avrebbero potuto introdurre regole che garantissero una maggiore sicurezza per i cavalli e cavalieri, ma toglierla del tutto no. Portava tanto turismo. Era una manifestazione in cui negli ultimi anni c’erano più turisti che pistoiesi”.

Petizione Proseguirà fino alla fine di agosto la raccolta di firme organizzata dall’associazione per chiedere la riapertura dei varchi principali della città: San Vitale, piazza Treviso, via della Madonna e via Palestro dalle 18 alle 24. Oltre mille le firme già raccolte.

“Negli anni il commercio giornaliero ha subito – continua Sandra Brunelli di Lei Più – una vera e propria mazzata dovuta anche al trasferimento dell’ospedale e di alcuni uffici. La riapertura dei varchi anche in orario ridotto sarebbe da parte del Comune un grande aiuto”. Inoltre la richiesta dei commercianti è di rendere gratuita la sosta negli stalli blu dalle 18:30 alle 20 ovviamente fuori dalla ztl.

[maltagliati – cna pistoia]

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2 thoughts on ““COMMERCIO PISTOIA” PROSEGUE LA SUA BATTAGLIA

  1. Cari commercianti questa città ha tante magagne e l’amministrazione non brilla, come del resto in quasi tutte le città italiane per lungimiranza e capacità di “fiutare” i cittadini, ma voi….mea culpa mai? Davvero vi illudete che basti aprire qualche varco nella pur ristrettissima ZTL per tornare agli antichi splendori? (tra l’altro in Europa vi sono esempi a bizzeffe di pedonalizzazioni anche vaste, che hanno fatto rinascere interi centri storici…purchè lo si sappia fare o almeno copiare….) Avevo già espresso la mia seppur insignificante opinione in merito ma mi tocca ribadirla:
    1- scordatevi il ritorno al consumismo stile anni 80-90…la crisi ha cambiato il mondo e le persone: ergo non è più la crisi, ma le esigenze che sono mutate in maniera strutturale.
    2- in conseguenza di quanto sopra, il tessile/abbigliamento è destinato a perdere continuamente terreno, almeno nei centri storici, in favore degli outlet di grandi dimensioni e dell’acquisto on-line (dove si spuntano prezzi decisamente più bassi e dove sopratutto nel periodo dei saldi non ti rifilano i fondi di magazzino degli anni precedenti che a volte, anche senza generalizzare, appaiono per magia nei vostri negozi). Quindi sarebbe essenziale capire le richieste ed adeguarsi ai tempi. Tempi che vedono le persone chiedere sempre più servizi di qualità, soprattutto nel campo dell’arte, del turismo, della ristorazione e della mobilità.
    3- mi spiace proprio dirvelo, ma raramente negli esercizi pubblici pistoiesi si viene accolti in grazia di Dio. Lesinate sorrisi e saluti come fossero diamanti. La cortesia è per lo più riservata ai clienti abituali e questo a mio parere rivela una chiusura che non dovrebbe appartenere a chi commercia al pubblico. Io vado solo dove si verificano due fattori concomitanti: acoglienza impeccabile (con preminanza assoluta alla cordialità e cortesia) e rapporto qualità prezzo adeguato.
    Massimo Scalas
    Massimo Scalas

  2. Dimenticavo…dove c’è qualità e cortesia ci vado anche se è scomodo, anche se devo lasciare la macchina e farmi due passi a piedi. Dove queste mancano, anche se ho il posto auto garantito all’ingresso del locale, anche se il Comune organizzasse la visita di Obama con famiglia che si esibisce al blues, non ci andrei mai.

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