PISTOIA. Il 20 ottobre del 2014 parte il progetto della giunta Bertinelli “servizio di raccolta rifiuti porta a porta” per gli esercizi commerciali del Comune di Pistoia.
Il progetto individua tre categorie di esercenti: osterie, pizzerie, pub, ristoranti e trattorie (cat. 22); bar, caffè e pasticcerie (cat. 24); fiori e piante, ortofrutta, pescherie e pizza al taglio (cat. 27).
L’adesione è su base volontaria, hanno aderito ben 436 esercizi, la maggioranza dei locali del centro, allettati dalla riduzione del 50,5% della tariffa di smaltimento (Tari); uno sconto importante per una tariffa annua che può variare, a seconda dell’esercizio e dei metri quadri di superficie, da 2mila a 6mila euro.
Il progetto prevede l’utilizzo di bidoncini di cartone da mettere a disposizione dei clienti – dove gettare carta, organico e indifferenziato – e dei contenitori standard di plastica colorati a disposizione degli esercenti – dove gettare carta e cartone, plastica, organico e indifferenziato; contenitori da tenere, specifica il progetto, all’interno del locale spostandoli sulla strada solo al momento della raccolta.
A due anni di distanza qual è lo stato dell’arte di questo progetto? Abbiamo fatto una ricerca parlando con alcuni baristi e ristoratori del centro – che però non vogliono comparire direttamente.
– I bidoncini di cartone? Un fallimento
- Ci è toccato buttarli via. Dopo poco tempo erano sporchi, unti e sfondati. Che vuole: sono di cartone e quando ci butti dei residui di cibo, dei tovaglioli unti si infradiciano.
- Guardi mi è toccato scrivere su un foglietto cosa si deve buttare nel bidoncino. Già non sono molti i clienti che guardano dove buttano i residui, ma certo bidoncini tutti uguali, dello stesso colore e con le scritte che non si notano, non aiutano.
- Mi piacerebbe sapere chi ha avuto questa bella idea dei bidoncini di cartone. Li ho sostituiti con dei bidoncini di plastica colorati. Vuoi per le scritte chiare e ben visibili, vuoi che essendoci un coperchio uno sta più attento a quello che getta, qualcosa riusciamo a dividere. Però ho pagato io una cosa che dovrebbe essere compresa nella Tari. Certo chi ha un ristorante gestisce meglio la differenziazione dei rifiuti. Ma in un bar con centinaia di persone che consumano al banco devi affidarti al buonsenso del cliente. Se poi non lo aiuti mettendo dei bidoncini anonimi che senso ha? Io ho tutto l’interesse a fare la differenziata, visto che mi scontano metà importo, ma non è semplice.
- Li ho tolti subito. A parte il fatto che si sono sporcati subito, ma erano pochi i clienti che li usavano. Tanto vale mettere un cestino e far gettare tutto insieme.
Tre baristi per un problema, quello dei bidoncini di cartone, che hanno la maggior parte dei bar del centro. E quindi o li trovi unti, macchiati e sbertucciati (con dentro di tutto) oppure sono sostituiti con bidoncini di plastica colorata, e tutti con appiccicato sopra cartelli di carta con stampato cosa gettare (visto che le scritte originali quasi non si vedono) oppure semplicemente tolti di mezzo mettendo cestini anonimi. Insomma un successo!
– Il vetro? Non fa parte del progetto.
- Sai dove mi tocca portare il vetro? In via Pacini, alla campana accanto alla farmacia. Il vetro non lo raccolgono. Quando ho i sacchi pieni me li carico in spalla e vado a buttarli.
- Il progetto non prevede la raccolta del vetro, anche se è partito rivolto a bar e ristoranti che hanno proprio nel vetro il “rifiuto” più importante da smaltire. Un problema che sulla “Sala”, la piazza della movida notturna di Pistoia, hanno risolto a modo loro.
- Noi della Sala abbiamo assunto una ditta che viene a prendere le bottiglie per portarle alle campane. Paghiamo un servizio a parte, oltre che pagare la Tari.
– I bidoni di plastica? Rotti e sporchi.
Per la raccolta differenziata dei locali sono stati dati agli esercenti dei bidoni standard, di varie dimensioni, di plastica colorata. Bianco per la carta e cartone, marrone per l’organico, blu per la plastica e grigio per l’indifferenziato. I bidoni sono dati in comodato d’uso gratuito con l’esercente responsabile della loro custodia. Devono essere esposti sul suolo pubblico sono quelli dedicati alla specifica raccolta del giorno.
- Siamo all’assurdo. Chi in centro ha lo spazio dentro il locale per tenere quattro bidoni? Pochi. Era chiaro che sarebbe subito sorto il problema di dove tenerli. Se abbiamo il problema noi figurati sulla Sala. E infatti sono tutti stabilmente sistemati sulla strada. E non è che sia un bel vedere molte volte.
- E così per il fatto che rimangono sempre fuori ecco, vuoi per le intemperie, vuoi per la maleducazione delle persone, vuoi perché, ci dice qualche esercente, a volte non viene rispettato il giorno di raccolta, ecco che in centro vedi quotidianamente bidoni messi “in fila indiana” a ridosso dei muri, vicino all’esercizio, o ammassati lungo i vicoletti; tutti sporchi, unti, e alcuni addirittura aperti, con il sudicio, non solo l’indifferenziato ma anche la carta e la plastica, che strabordano fuori.
- Sai cosa accade? Che la serratura dopo poco si rompe, o la trovo rotta, e chiunque può mettere il suo rifiuto nei miei contenitori. E quasi tutti i sacchetti che trovo dentro sono di indifferenziata. A volte li toglie il netturbino, ma sono soprattutto io che devo andare a tirarli via. Sostituire i bidoni con la serratura rotta? Lo abbiamo detto all’azienda.
- Le serrature? Una buona metà sono rotte. A volte si rompono quando buttiamo i rifiuti nel camioncino. Molte volte le troviamo già rotte. Diciamo che non sono poi così resistenti. Sostituire i bidoni con la serratura rotta? Certo che lo diciamo in azienda. Certo che vengono sostituì. Ma come li sostituisci, ce ne sono già altri rotti.
Che a risponderci sia un barista o un operatore di Publiambiente la musica non cambia: più della metà dei bidoni in strada sono con la serratura rotta.
Interessante il fatto che sulla slide di presentazione del progetto (ottobre 2014), Publiambiente aveva scritto che i bidoni dovevano comunque essere tenuti dentro gli esercizi, ma che prevedendo come “alcuni esercizi pubblici potrebbero non avere spazi di proprietà dove collocare i contenitori”, avrebbero valutato “possibili soluzioni in questi casi!
A quanto pare nessuno in Publiambiente aveva messo piede in un locale del centro, o della “Sala”, prima di definire il progetto? Possibile che il problema dei bidoni non fosse prevedibile? Possibile che la soluzione sia, quella ovvia, di lasciarli in strada? A quanto pare sì, visto che da due anni questa è la situazione.
Siamo certi che Publiambiente ci spiegherà che tutto è sotto controllo, che il progetto procede spedito e sicuro, che sanno come fare per mantenere pulito e decente il salotto di Pistoia.
Della questione se ne sta interessando il Consigliere Alessandro Tomasi di Pistoia Domani tramite un’interpellanza.
Daniele Rovai
Vedi anche: https://www.linealibera.it/tomasi-pistoia-domani-quando-il-degrado-e-dato-dal-porta-a-porta/