COMPLIMENTI A MASSIMO MORGIA, NERVO SCOPERTO DELLA PISTOIA DEL PALLONE

Massimo Morgia
Massimo Morgia

PISTOIA. Paradossalmente Massimo Morgia, l’ultimo tecnico ad aver contribuito a una promozione della Pistoiese, ergo a un successo, a uno splendido successo (l’ha riportata nel calcio professionistico nemmeno un anno fa), è ancora un nervo scoperto per la Pistoia del pallone.

Dovrebbe rappresentare una pagina bella della storia arancione, invece è un nome che provoca, in molti, forti bruciori di stomaco. Questo perché, a differenza di altri protagonisti del calcio, che fanno bene ma non lasciano un segno, è stato così tanto amato e così tanto odiato (incredibile, ma vero) da chi è abilissimo a saltar sopra i carri vincenti e a saltar giù da quelli perdenti (o in difficoltà) nel volgere di pochi secondi.

Insomma, non è tipo da passare inosservato. A due giornate dalla fine della stagione regolare di serie D, la sua Robur Siena ha 4 punti di vantaggio (e ve ne sono 6 ancora disponibili) sul Poggibonsi, secondo in classifica, quindi è a un passo dalla promozione matematica in serie C.

Conoscendo l’uomo Morgia, per niente scaramantico, sono scattati, automatici, i complimenti di chi gli vuole bene per un’altra vittoria di una carriera bella, ma travagliata, che probabilmente avrebbe potuto essere più bella se solo si fosse adeguato ai disvalori della società (e di conseguenza dello sport) attuale. Morgia ha continuato a essere se stesso, a non recitare la parte dell’allenatore e invece di essere ingaggiato dalla Fiorentina o dalla Roma, la squadra della sua città, è approdato al massimo sino ai pur rispettabilissimi Palermo e Foggia, trovandoli peraltro non in anni di grazia (Palermo, nel frattempo, è sbocciata in tutta la sua bellezza decadente).

Ma non se n’è mai lamentato, anzi, ha sempre tenuto a sottolineare come anche in quelle meravigliose città del Sud Italia la gente gli abbia voluto bene. Pistoia, al contrario, non gli ha voluto bene: Pistoia l’ha amato come raramente ama, ha avuto dapprima una passione forte sfociata poi in amore.

Vero. Tant’è che ancora oggi, da queste parti, ha autentici amici con cui dialogare, vedersi, confrontarsi. Ma se tutti un tempo si dichiaravano morgiani, da quando è stato maldestramente allontanato, in tanti si sono dichiarati antimorgiani: un classico italiano, capire dove tira il vento. A noi, rimasti morgiani come clagluniani, mazzarriani, ecc. (non riusciamo a dimenticare le persone, vorremmo tanto scordarci dei personaggi), non resta che fare ancora i complimenti all’uomo e all’allenatore Morgia. Augurandoci che nel calcio italiano faccia proseliti.

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