MONTALE. La furbizia alberga in tutti noi, ma nei sindacati e nei politici assume forme e caratteristiche a dir poco perverse: specialmente di questi tempi.
C’è l’usanza, ancora disgraziatamente seguita, secondo la quale, specialmente nel settore pubblico, gli unti del Signore vengono posti in quiescenza regalando loro una qualifica superiore con relativi benefit economici e pensionistici.
Se poi fra i beneficiati c’è il solito sindacalista di turno, allora i freni inibitori spariscono: merito o non merito, laurea o non laurea.
Nel Comune di Montale, oltre ad applicare questa regole – e ve lo dimostreremo – si è molto attenti agli umori dei propri dipendenti: al punto che dopo aver provveduto ad un contratto decentrato con le organizzazioni sindacali in data 9.12.2015, ed aver promosso 8 unità di personale alla qualifica superiore [vedi allegato 1], qualcuno deve avere battuto i piedi per terra e, con determina 222 del 18,05.2016, come la moltiplicazione dei pani e dei pesci, gli 8 beneficiati diventano 12 [vedi allegato 2].
Cosa è accaduto? A parere nostro è accaduto che un nuovo contratto decentrato è stato posto in essere per non scontentare alcuno o, per meglio dire, per favorire altri.
Probabilmente fra i sindacalisti del Comune di Montale c’è gente con “i marroni”, se è vero come è vero, che si colloca in funzione dirigenziale proprio un sindacalista vigile urbano, certo signor Andrea Bini, il quale saluta l’allegra brigata e va in pensione con la qualifica D6, una qualifica che prevede la laurea che il nostro non possiede (probabilmente neppure la licenza di scuola media superiore).
Questo Signore che non conosciamo e che ci risulta essere un sindacalista Cisl-Funzione pubblica, sa fare bene il proprio lavoro di sindacalista, soprattutto per se medesimo, a quanto pare.
A questo punto ci sorgono le seguenti domande:
- perché è stato riaperto, probabilmente contra legem, il contratto decentrato quando già si era provveduto alla promozione in qualifica superiore di otto unità nel primo contratto solo qualche mese prima?
- se la qualifica D prevede la laurea, perché si gratifica il sindacalista “alla Fedeli”, facendogli occupare una posizione per la quale non ha i requisiti? Solo perché se ne va in pensione?
Vorremmo sperare, ma forse osiamo troppo, che il signor Andrea Bini voglia spiegarci il percorso di questi due contratti decentrati e la sua personale posizione che, in quanto rappresentante sindacale, ha ben altra valenza rispetto agli altri beneficiati.
Vorrà farlo e renderci edotti? Anche perché se la minoranza consiliare veramente intende fare il bene pubblico, potrebbe porre “il tutto” all’attenzione della Corte dei Conti.
Per il momento ci fermiamo qui.
[Felice De Matteis]
Vedi:
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Si ricorda a tutti – sindacalisti compresi – che l’art. 21 della Costituzione consente il diritto, oltre che di cronaca, di critica e di commento (e qui non si passa alcun limite di continenza per personaggi che, in quanto dipendenti pubblici e con certe specifiche funzioni, sono già personaggi pubblici sotto ogni profilo).