PISTOIA. L’udienza del processo a carico di Rosa Apolito e di altri dirigenti e revisori dei conti è durata oltre 5 ore, con collegio presieduto dalla Dott.ssa Magi, Mancuso e Rocchi a latere che ha aperto con gli esami di due imputati principali, Rosa Apolito e Roberto Fedeli.
I due hanno risposto sulle procedure di controllo della Comunità europea sui finanziamenti che, per regola transitano sempre dalla Regione Toscana.
Alcune incongruenze sono emerse con le evidenze della relazione Eller considerata incompleta non avendo tracciato le ricevute dei mandati di pagamenti contestati all’economo e dirigente del servizio finanziario Sichi.
Questa circostanza sembra decisiva sulla possibilità di concludere il processo con delle condanne, mancando la prova dell’ammanco con una conseguente incomprensione di cosa i dirigenti e i revisori dei conti avrebbero dovuto controllare in funzione di responsabili della vigilanza.
Eller ha precedentemente ammesso – su apposita domanda del Presidente Magi – che non è mai stato in banca a verificare l’ingresso dei soldi mancanti (si parla di oltre un milione e centoquarantaduemila euro).
Rilevante la richiesta dell’Avv. Bonaiuti che ha sollecitato, in prima istanza, che il collegio disponesse una perizia contabile; una perizia che tuttavia non sarebbe possibile esperire perché, nonostante le numerose volte in cui la difesa Sichi lo ha sollecitato, i due procedimenti processuali non sono stati riuniti.
Solo la perizia contabile che potrebbe ragionevolmente far chiarezza se l’ammanco si sia effettivamente verificato apparendo un’attività istruttoria defaticante ma decisiva per l’accertamento della prova e che sanerebbe anche le numerose carenze della relazione Eller.
La Apolito e il Fedeli, sono accusati di una colpa in vigilando, per aver omesso insieme agli altri imputati Giovannetti e Michelotti, revisori dei conti, il controllo sull’economo Sichi.
La difesa Sichi e Fedeli si sono associate alla richiesta dell’Avv. Bonaiuti ed hanno invocato l’articolo 129 c.p. chiedendo per questo l’assoluzione perché in mancanza della prova (dell’ammanco), il fatto non sussiste.
Il processo avrebbe dovuto vedere la riunione con quello del Sichi, ma ciò è stato escluso dal Tribunale, con degli effetti insanabili, nella probabile mancanza di prova che potrebbe causare addirittura un contrasto dei pronunciamenti (contrasto nell’esito dei due processi) anche per la carenza delle indagini, concentrate nei soli documenti ritrovati nella ex comunità come affermato dal Dott. Eller alla scorsa udienza, ma non negli altri uffici pubblici quali sarebbero stati il Registro o la Regione.
Anche altri hanno rilevato le carenze delle indagini, osservando che “non è stato cercato laddove si doveva cercare”: questo deficit di indagine sarebbe una pregiudiziale forte per le ragioni della difesa che troverebbe ampio accoglimento delle sue tesi dal collegio.
Al Sichi verrebbe contestata anche la mancata deposizione sui conti della Comunità anche dei crediti “non riscossi” (provenienti dai Bim, non coperti nella relazione Eller), ma gli imputati Fedeli e Apolito hanno di fatto risposto anche a domande su questo tema, nonostante l’opposizione del Pm Boccia.
Sia lei che Fedeli hanno parzialmente rendicontato alla Provincia su questi ammanchi, che poi sono svaniti nel nulla a causa del furto di una cartella di documenti, sconosciuta nel contenuto perché non catalogata (conteneva atti dei crediti Bim?).
Apolito sulla scomparsa della cartella ha risposto con una descrizione approssimativa e vaga che sembra così aprire un ulteriore voragine sull’esito del processo.
All’uscita abbiamo raccolto la dichiarazione di Flavio Ceccarelli una “pettorina” e mente storica dei fatti in giudizio che dichiara la propria delusione e amarezza per avere veduto calpestare la verità, dichiarandoci che “le narrazioni dei testi hanno dimostrato che tutti sapevano e nessuno ha controllato, lasciando che i fatti si concludessero nel modo che abbiamo visto”.
[Alessandro Romiti]