COMUNITÀ MONTANA: SCOPPIA ANCHE IL CASO DEI BANCHETTI OCEANICI?

Spuntano anche le cene...?
Spuntano anche le cene…?

PISTOIA-MONTAGNA. Parola d’ordine: battere il ferro finché è caldo. Noi proviamo a farlo anche per contribuire, nel nostro piccolo, a facilitare il compito del pm dott. Boccia, il quale ha fatto pervenire numerosi avvisi di garanzia a responsabili Caripit (ente tesoriere della ex Comunità Montana) e ad alcuni revisori dei conti, attualmente posizionati nella Fondazione Caripit.

È evidente che una piccola crepa – o grande – comincia ad aprirsi in quella omertosa istituzione che si voleva seppellire, adducendo politicamente un deficit “insanabile” di neppure €. 250.000, a fronte da un lato di un patrimonio di milioni e dall’altro spingendo verso il legittimo patteggiamento (poi fortunatamente non concesso), attraverso il quale tutto si sarebbe dissolto nelle nebbie del tempo – e altri possibili responsabili a casa con i dindi in tasca e l’animo in pace.

Qualcuno, evidentemente, ha fatto male i suoi conti, soprattutto i politici che hanno galleggiato nel disciolto ente e che ci auguriamo possano ragguagliare la Legge e più in generale la Verità, sulla allegra conduzione che leggiadramente veniva operata e che è durata per più di trent’anni.

Gli unici conti che tornano sicuramente, sono quelli dei titolari di noti esercizi di ristorazione della Montagna che offrivano un servizio, lauti pranzi e laute cene, a tutto l’apicale “aldebaran” della Comunità Montana e ad altri vertici politici esterni, ma amicalmente vicini a quel Bengòdi.

Ora che ci si possa riunire in decine di persone per pranzare e stare insieme è cosa santa e giusta e certo non contro la legge: ma solo se ognuno paga per sé o se qualche mecenate paga per tutti. Ma se in ipotesi dovesse saltar fuori che queste rimpatriate, come i telefonini e altri benefit, venivano invece pagate con i soldi della Comunità Montana? Allora le cose non cambierebbero?

Il “G.S.” ha dichiarato, tramite il suo avvocato, che dirà tutta la verità. Se lo farà – e non sembri un paradosso – non possiamo che ringraziarlo: non a chi scrive e in generale a noi spetta il diritto-dovere di giudicare, ma solo agli organi della Giustizia alla quale vorremmo tanto poter dire che ci fidiamo, anche se non possiamo non ricordare il famoso “in corruptissima res publica, plurimae leges”, quando in uno stato ci sono troppe leggi, significa che siamo… alla frutta.

Una volta si diceva anche «triocco»...
Una volta si diceva anche «triocco»…

In questo quadro mancano gli attori più rilevanti: i politici , che, per incapacità o peggio ancora per convenienza, non hanno visto e sentito nulla, poveri pazienti da otorinolaringoiatra.

Ci auguriamo solo che le pezze d’appoggio (fatture) delle allegre scampagnate e rimpatriate non siano state indirizzate alla Comunità Montana, perché se così fosse… capite bene.

Il terreno è chiaramente impervio e, come dicevamo in un precedente articolo, il pm Dott. Boccia deve sentire attorno a sé la comprensione e l’appoggio di tutte le persone oneste della Montagna che sono la stragrandissima parte della popolazione.

Ma è arrivato il momento di dimostrare senso civico ed appoggio incondizionato alla Legge: chi, pur conoscendo alcune cose, se le terrà nascoste e non le offrirà alla valutazione di chi di dovere, prima o poi dovrà fare i conti con sé medesimo e sarà un brutto momento.

Ci aspettiamo altre mosse da parte della Procura e lo diciamo, a costo di essere ripetitivi, perché neppure il più demente degli individui può pensare che tutto il macello della Comunità Montana sia stato pensato, organizzato e messo in atto, per più di trenta anni, da una sola persona e fuori dal controllo della politica.

Ma mi faccia il piacere, direbbe Totò!

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5 thoughts on “COMUNITÀ MONTANA: SCOPPIA ANCHE IL CASO DEI BANCHETTI OCEANICI?

  1. Speriamo che tutto non circuiti sotto la dizione” risorse non correttamente usate”. Vedi che, alla fine, pagheranno solo i soliti noti!? Se è vero quanto ipotizzato, scoppia un bel casino. Speriamo.

  2. Non essendo un esperto di cucina, non so se i pranzi di alcuni della Comunità Montana fossero luculliani o trimalcionecshi.

    Non sono un esperto di semiologia, ma da anni mi interesso di segni e da dilettante sostengo che i segni quasi sempre dicono molto più delle parole e nei delitti, di qualsiasi tipo compreso questo, assumono la valenza equivalente alle impronte digitali o/e al dna.

    Ebbene c’è qualcuno che sa spiegarmi come mai i due partiti prevalenti sul territorio, PD e PDL, dopo la scoperta dell’ammanco alla Comunità Montana, non hanno detto pio e si sono comportati come se niente fosse successo?

    1° segno
    Se il PDL fosse stato coinvolto, il PD avrebbe fatto fuoco.
    Egualmente se il PD fosse stato coinvolto, il PDL avrebbe fatto la stessa cosa.
    Ma perché nessuno dei due partiti , PD e PDL, si è espresso?

    2° segno
    Perché il PD, partito ultrademocratico, per le elezioni amministrative di San Marcello Pistoiese del 6 – 7 maggio 2012 candida a Sindaco Silvia Cormio, personalmente persona rispettabilissima e residente nel Comune medesimo, ma proveniente da Milano e questo … senza fare le primarie?

    Perché?

    Nessun altro rappresentante del PD montano poteva essere candidabile? E’ credibile?

    E allora perché?

    C’è un rapporto fra la candidatura a Sindaco di Silvia Cormio e quello che è successo alla Comunità Montana?

    La cosa risulta molto strana e chi di dovere dovrebbe dare spiegazioni ed altri, quelli che indagano, dovrebbero appurare la cosa.
    O no?

    Segni insignificanti ?
    O precisi, chiari, inoppugnabili e che qualcosa vorranno pur dire.

    I Montanari vogliono Giustizia, quella Vera possibilmente.

  3. UN’IPOTESI
    La mail di un lettore che chiede di mantenere l’anonimato
    ____________________
    Carissimo Direttore,
    Ipotizzo una risposta alle domande poste da “Pasquino” a proposito del “silenzio” del Pdl sulla vicenda comunità montana.
    Potrebbe essere perché S.G. è parente di un influentissimo membro della Direzione nazionale del PDL, nonché coordinatore, nonché indagato per il cracchettino (multimilionario però) di una Bcc Toscana?
    Potrebbe essere che l’influentissimo parente abbia suggerito ai propri “coordinati locali” di non sollevar questioni per evitare ulteriori personali imbarazzi?
    Verifichi Direttore. Alla fine tutto torna…
    Buon lavoro.
    Assiduo Lettore
    ____________________
    Caro Assiduo Lettore,
    credo che quando le cose sono fin troppo evidenti, alla fine non meritino di essere prese in considerazione: troppo banali.
    Mi impressiona, invece, il fatto che tutto l’apparato Pci-Pd non si sia mai accorto di quel che stava accadendo.
    Come dire? Erano tutti dementi (e allora ci sarebbe da domandarsi chi ha eletto per trent’anni il popolo rosso così orgoglioso della sua capacità di capire e del bel risultato del 62% a Maresca…) o erano per lo più seduti a tavola fra panini, salsicce e “presciutti” in banchetti che si facevano in montagna a spese dei gonzi…?
    Detto questo, se la storia delle cene è vera, non si vorrà mica sostenere, alla fine, che si è trattato (poveri cocchi di sinistra e, se c’erano, di destra!) solo di ingenui compagni che si sono sbagliati e di “cattiva amministrazione” del denaro pubblico?
    Se a Milano sono andati sotto quelli che compravano vibratori e altri aggeggi di gomma, mutande erotiche, gomme da masticare, caramelle Ricola e altri troiai vari, non saranno da mettere ai ferri anche quelli che hanno scaricato fatture da migliaia di euro (si sente dire) per il piacere del proprio gozzo insaziabile?
    Sono convinto che, quando S.G., come ha detto, inizierà il salmo e il canto salirà al cielo, sarà una gara dura per il dottor Boccia. Non crede…?

  4. Non ci sarebbe, per il momento, altro da aggiungere, se non congratularsi per la acuta analisi di Pasquino e per gli altrettanto qualificati contributi dell’anonimo lettore e del Bianchini.
    Io, da ex comunitario montano, sia pure di tempi ormai lontani, non so di banchetti più o meno luculliani. Conosco, però, e confermo in pieno la lista pubblicata da Linee Future qualche giorno fa, contenente tutti quelli che, nel corso dei decenni, in Comunità Montana ci hanno svernato, e, a costo di apparire noioso, ancora una volta, tra questi, sottolineo il nome di Valerio Sichi, che in oltre trenta anni, in montagna, ha sempre ricoperto qualche carica.
    Cosa che, peraltro, non ha impedito l’accadimento di un episodio, avvenuto a Maresca la sera del 28/2 u.s nel corso di una affollatissima ed a tratti infuocata assemblea avente per tema le sorti dell’Ospedale Pacini. C’era appunto anche Valerio Sichi e fece, verso la fine, un intervento, grigio, opaco, marginale, da sbadigli. Ebbene: a parte questo, mi resi conto con sorpresa, parlando con i miei vicini nella stipatissima sala, che moltissimi neppure sapevano chi era costui.
    Mi piacerebbe conoscere l’opinione di Pasquino in merito: credo che non basti rispondere che Valerio Sichi è della Lima e lì eravamo a Maresca.
    Uno che è di un paese della montagna e fa politica da più di trenta anni, sarebbe normale che fosse conosciuto da tutti, almeno un po’. Se è così ignorato, qualcosa evidentemente non va, sopratutto per quanto riguarda i meccanismi di selezione dei personaggi all’interno di quel partito che, da P.C.I è diventato P.D.S, poi D.S, poi P.D; ma Valerio Sichi, inamovibile, c’è stato sempre, incrollabile a qualunque bufera; almeno fino a pochi mesi fa.
    A parte questo, ovviamente, chi ha sbagliato deve pagare, senza se, senza ma e senza sconti, anche e sopratutto tra questi politicanti. E speriamo veramente che la Giustizia si sbrighi a svolgere il proprio compito.
    Piero Giovannelli

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