con…bannati. SE IL PROCURATORE COLETTA TI CHIUDE LA PORTA IN FACCIA, SIGNIFICA CHE DOVRAI RITENERTI PERSEGUITATO?

Siamo insopportabili, ficcanasi e cattivoni. Per questo il procuratore capo Tom Col ci ha escluso dal suo profilo Fb? Ce ne faremo una ragione o dovremo pensare che nei nostri confronti non garantisce più «disciplina ed onore», terzietà e imparzialità, che del resto finora non abbiamo mai avuto l’onore di vedere?


 

Ton Col festeggia il suo primo atto di bannerizzazione di due tremendi giornalisti non attovagliabili?

 

PISTOIA. Quando il 30 marzo del 21 gli avvocati della difesa ci informarono che all’apertura del maxi processo politico contro Linea Libera ovvero contro il direttore Bianchini e chi scrive, l’ufficio del pubblico ministero era sostenuto da ben tre soggetti, i sigg. Coletta, Grieco e Curreli, ci siamo subito preoccupati, se non altro perché un terzetto di tale levatura non si è costituto nemmeno per la strage del Ponte Morandi. Ma noi non eravamo i Benetton e non vendevamo nemmeno i colori di Oliviero Toscani…

Abbiamo detto: un’attenzione commisurata all’evidente pericolosità sociale rappresentata dal principale testimone della libera informazione nella città dei sepolcri imbiancati, ovvero Pistoia.

Per un caso di strage dolosa, non si sarebbero costituiti in terzetto. Del resto il signor Grieco non è sceso in campo/aula contro stretti familiari del Bianchini mentre il buon senso e il buon gusto – di certo il codice etico di un iscritto all’Anm, associazione nazionale magistrati – avrebbe previsto e voluto che se ne astenesse?

La grafica è indicativa della condizione di sospensione del servizio opzionata dall’amministratore, il capo della procura Tommaso Coletta

Se questo è il livello di percezione etica che i sostituti pistoiesi hanno della necessità di rispetto degli standard etico/morali e di connessa opportunità andiamo bene! Le persecuzioni riprenderanno con vigore e noi dovremo farcene una ragione.

Oggi ci accorgiamo che il procuratore capo Tommaso Coletta ci ha bannati dal suo profilo, aperto da molto tempo sullo pseudonimo abbreviato di Tom Col. Non è il primo che fa questo. C’è stato anche Luca  Benesperi e Maurizio Ciottoli che ci hanno espulsi dalla costellazione dei fortunati condivisori dei loro social.

I nostri tecnici avevano però trovato e scaricato un interessante post del 2021 nel quale Coletta (Carlo Nordio era allora solo un possibile miracolo, che poi si è verificato) asseriva che la riforma della giustizia doveva essere “fatta per i cittadini, non contro i magistrati“.

L’operazione di restrizione dal social Fb è seguita dopo alla nostra rivelazione di tale pubblico post – che spiega tante cose (a chi vuol capire) – ed è stata fatta nei confronti del profilo del giornale e anche su quello dello scrivente che adesso sa cosa potrebbe aspettargli.

Carlo Nordio risanerà la Magistratura con la riforma delle riforme: la separazione delle carriere?

Siamo convinti che siamo di fronte a un ulteriore esempio di un comportamento che è quanto meno insolito o anomalo o potenzialmente incoerente con la funzione di autorevolezza, indipendenza e terzietà richiesta alla figura del magistrato inquirente, che dovrebbe (ma a noi non è parso, grazie anche ai vari ufficiali di Pg dei carabinieri monotonali e prevenuti, tutti inclini pro Andrea Alessandro Nesti e Corrado Artioli) esercitare la funzione in uno stato costante di garanzia e di accuratezza delle indagini che, nel nostro caso, non c’è mai stata o non saremmo finiti nel tritacarne di Gaspari.

Disciplina ed onore”, dice la Costituzione. Ci domandiamo quale. Perché non è sembrato di vederne neppure una briciola.

Alessandro Romiti
[alessandroromiti@linealibera.it
]
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]


PER CAPIRE CHE A PISTOIA LE COSE NON VANNO
È SUFFICIENTE ANALIZZARE LA NOTIZIA CHE SEGUE

La forza dell’evidenza è ineluttabile

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