con diligenza e onore. QUANDO UN ATTO DI NORMALITÀ, DIVIENE UN ATTO DI EROISMO.

Quando la normalità, diviene un’eccezione, diventa atto di eroismo: la storia di un banale accesso atti rivolto al Comune di Pieve a Nievole

Il Comandante Bartolacci, ha rispettato la disciplina della legge sulla trasparenza: un atto distintivo nella generale illegittimità esercitata anche al terzo piano del Palazzo di Giustizia dal Tom Col. Quando si dice “il Mondo alla Rovescia (Gen. Vannacci)

AGLIANA. Chi scrive, ha più volte denunciato la sfacciata politica oscurantista esercitata dal RynoCommissario Fragai, plenipotenziario del Comune di Agliana fino al 2 Gennaio del 2019 e ha pubblicato le denunce dei consiglieri di allora (oggi, divenuti Amministratori, drogati dal potere e a loro volta despoti nel diniego costante  di atti, anche passati dal ruolo di “vittime” a quello di “carnefici”) Luca Benesperi, Fabrizio Baroncelli e Maurizio Ciottoli. Il potere logora?

Strabiliante per la normalità e diligenza la risposta pervenuta dal Comandante della Polizia locale di Pieve a Nievole, il Dottor Andrea Bartalacci che, anche annunciandoci (addirittura) l’evasione di una nostra richiesta per telefono, provvedeva a rispondere rapidissimamente con l’invio dei documenti richiesti a una richiesta di “accesso atti”, formulata con normale mail convenzionale indirizzata alla sua attenzione.

Nella richiesta si domandava una copia di un atto del 2013, adottato con delibera del Consiglio comunale, un atto peraltro pubblico e anche disponibile nella sezione degli “atti amministrativi”.

Lui opponeva dinieghi, violando la legge, coprendo le malefatte del compagno Guercini. E tutti restarono indifferenti e zitti.

Il Comandante Bartalacci, ci ha (addirittura!) telefonato per spiegare che avrebbe provveduto all’invio dopo una ricerca degli atti nell’archivio digitalizzato dell’Amministrazione, dimostrando un’efficienza encomiabile.

Non sono dunque passate 12 ore dalla richiesta di una mail convenzionale che, prontamente, ci perviene la risposta, completa del documento e di tutti gli allegati richiesti, ovvero anche i verbali della sessione di consiglio che lo approvava.

Un atto dovuto per la legge 241/90, ovvero per il F.o.I.A. (Freedom of Information Act) che stabiliscono il diritto dei cittadini di accedere a tutti gli atti pubblici formando una richiesta con un termine di 30 giorni di evasione della procedura (sempre adottati dalla Paola Aveta, nonché la precedente Fata Smemorina di Agliana).

Quello del Dott. Andrea Bartalacci – al quale è qui dovuto un encomio pubblico – è stato un atto di normalità, veramente ispirato all’articolo 54 della Costituzione (finalmente!) ma che diviene, ahìnoi, un atto di eroismo civico, nella palude delle reticenze e dinieghi deliranti opposti da altri Amministratori e specificatamente il suo “mai collega” Andrea Alessandro Nesti che, nel 2014, quale omologo (ma illegittimo) Comandante della Pm di Agliana, ci ha risposto con un diniego farcito da ridicole motivazioni, illegittime e fuorvianti a un nostro analogo accesso, formulato sulla base della medesima legge. Vedetèvi sotto la copia riprodotta per istanza e risposta.

La richiesta è formulata quale giornalista portatore di un indubbio interesse “diffuso” per la divulgazione alla cittadinanza delle sanzioni al Guercini. Ma Nesti non è di questo parere.

L’interesse del richiedente è di tipo pubblicistico e si fonda sulla esigenza di informare la pubblica opinione che avrebbe avuto da votare il Sindaco. Ma questo non lo capisce il Nesti, che sottoscrive un atto perverso e illegittimo, sapendo di restare impunito per la inerzia delle autorità preposte al controllo.

Da evidenziare che il mai Comandante Nesti, oppose il diniego su atti di indubbia rilevanza pubblica, perché afferenti a delle sanzioni che erano state comminate al (suo) compagno di partito Alberto Guercini, che rimase coperto dalla denuncia di tale misfatto: essendo l’esponente di una entità politicamente esposta, dovevano essere chiaramente resi pubblici tutti gli atti che lo vedevano protagonista, soprattutto se per episodi di malagestio ovvero di violazione dei regolamenti comunali. Questo permette di comprendere anche che la mafia, non è solo a San Giuseppe Jato, ben pubblicizzata dal servizio televisivo con l’ottimo Giletti per le sorelle perseguitate.  Il Nesti non ha timore a negare che il giornale non ha interessi, diretti, concreti e attuali e disconosce la esistenza di un manifesto “interesse pubblico” sulle vicende del sodale Guercini. Il mondo alla rovescia descritto dal Generale Vannacci nel suo straordinario libro di denuncia, riferito alla cittadina di Agrumia.

La risposta illegittima e fuorviante del Nesti, che così ha calpestato la legittimità di un accesso assicurato dalla Legge. È questo un comportamento condotto con “disciplina e onore”?

Nesti, poi procederà a fare 1000 querele, consapevole della complicità della PG (i Carabinieri Panarello Roberto e Placido) che copriranno con delle falsità le sue azioni, guardando gli atti con un occhio chiuso e violando il disposto dell’articolo 358 c.p., cioè non facendo le indagini. Una vergogna istituzionalizzata e coperta dal terzo piano del Palazzo di Giustizia.

 

Ecco che dunque la normalità, diventa un atto di eroismo in questa Italia deviata dai soloni della Legge, si pensi al caso di Tom Col (il Procuratore Capo della Repubblica) che ha negato, valorizzandola (!), la consultazione del contenuto – evidentemente discutibile – della famigerata circolare 574/22 e questo sfruttando l’indifferenza della Commissione Accessi del Governo.

Richiamandoci al brocardo che dice come “dai piccoli episodi si hanno grandi esempi” possiamo solo constatare con amarezza il livello di degradazione morale nella quale è rinvolta la nostra Italia di oggi con Pistoia tra le prime a guidare la classifica.

Servirà un miracolo per risollevarla o una rivoluzione alla francese del 1788, non c’è altra possibilità.

Alessandro Romiti

[alessandroromiti@linealibera.it]

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