MONTEMURLO. Le aziende del distretto montemurlese continuano ad investire in innovazione, sostenibilità e sicurezza nei luoghi di lavoro.
È stata inaugurata sabato pomeriggio, 5 maggio, la nuova autogru semovente da 60 tonnellate di carico della ditta Zaghe, l’azienda di via Labriola che dal 1945 si occupa di movimentazione, sollevamento e trasporti, anche di dimensioni eccezionali.
Il nuovo veicolo, completamente elettrico, è stato battezzato “Dino”, in onore di Dino Lulli, che subito dopo la seconda guerra mondiale avvio le attività della Zaghe e fu anche tra i fondatori della Camera del Lavoro di Prato.
« Benché protesa verso il futuro, la nostra azienda è molto legata al passato e ai suoi fondatori, Dino Lulli innanzitutto e nostro padre, Antonio Martini – spiega Stefano Martini, uno dei titolari della Zaghe, insieme ai fratelli Marco, Filippo e Francesco — È doveroso dire grazie a chi ci ha condotto fino a qui, perché è solo grazie lavoro di chi ci ha preceduto se noi oggi possiamo beneficiare di tutto questo.
Siamo nati come una carovana e siamo tutt’oggi una carovana sempre in movimento in Italia e all’estero per rispondere alle esigenze dei nostri clienti. Ora spetta a noi saper guidare l’azienda verso nuovi traguardi, ma sempre guidati dai valori che ci hanno trasmesso Lulli e nostro padre ».
Dino, l’ultimo arrivato in casa Zaghe, è un mezzo speciale perché dotato di tutti i requisiti per rispondere alle esigenze dell’industria 4.0: è completamente elettrico e dotato di guida autonoma, tanto da poter essere, in teoria, manovrato anche stando in ufficio.
Inoltre in Italia esistono solo tre autogru di questo tipo (in Toscana quella di Zaghe è la prima).
Un veicolo, nonostante la potenza di carico, di dimensioni ridotte e facilmente manovrabile, in grado di operare in piena sicurezza in ambienti delicati, dove non si può entrare con macchinari a motore, come le aziende alimentari, farmaceutiche, ma anche in quelle tessili, sempre più attente alla qualità e alla sostenibilità ambientale.
Al taglio del nastro del nuovo mezzo sabato erano presenti i figli di Dino Lulli e il vicesindaco del Comune di Montemurlo, Simone Calamai, insieme all’assessore alla cultura, Giuseppe Forastiero.
« Sono particolarmente contento di aver partecipato all’inaugurazione di questo nuovo mezzo tecnico della Zaghe, che dimostra ancora una volta la propensione delle aziende del distretto montemurlese alla sostenibilità, alla sicurezza sul lavoro e all’innovazione. Un investimento importante che significa che a Montemurlo si crede nel futuro e si lavora con forza nella direzione dello sviluppo dell’area», ha sottolineato Simone Calamai.
La Zaghe è una ditta storica ma estremamente giovane, dove l’età media dei titolari e dei 13 dipendenti (che Stefano Martini, però, preferisce chiamare collaboratori, perché sono parte di un’unica grande famiglia) è di 40 anni. Un’azienda dove gli incidenti sul luogo di lavoro si sono ridotti a zero grazie ad un costante investimento in formazione e in nuovi macchinari per ridurre al minimo i rischi.
« Facciamo continuamente corsi di formazione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e investiamo in nuovi macchinari sempre più innovativi e sicuri. Le persone, infatti, sono la nostra più grande ricchezza », conclude Stefano Martini. Infine, la Zaghe continua a crescere e proprio recentemente ha acquistato un nuovo capannone di 2250 metri vicino alla propria sede, grazie al quale poter ampliare ancora di più l’attività e il parco mezzi (camion, gru, carrelli elevatori, macchine operatrici), che nel corso dei decenni hanno smontato e rimontato centinaia di linee di produzione tessili e non solo.
Oggi Zaghe è attiva in Italia, in Europa, in Nord Africa e dovunque ci sia bisogno di velocità, competenza ed esperienza.
[masi — comune di montemurlo]