SAN MARCELLO. Maratona sulle fusioni ieri, 27 febbraio, in montagna. Due le assemblee informative sull’argomento, tenutesi nel capoluogo montano.
La prima, alle 15, organizzata dall’amministrazione Sanmarcellina nella sala consiliare del Comune; la seconda a partire dalle 17, indetta dal locale meetup Montagna a 5 Stelle, nella sala della Soms Baccarini.
In entrambe le assemblee si è udito un coro unisono di “sì” pressoché incondizionato ai processi di accorpamento dei comuni.
Intonazioni diverse ma comunque tutte tese a evidenziare gli aspetti positivi, soprattutto economici derivanti dalle fusioni, riassumibili in: maggiori risorse finanziarie, minori costi derivanti dalla razionalizzazione della macchina amministrativa.
Gli attivisti pentastellati, pur favorevoli a qualsiasi tipo di fusione, hanno evidenziato il principio imprescindibile di condivisione da parte delle popolazioni interessate.
Sulla scena si sono riaffacciati anche gli esponenti della politica degli ultimi decenni della Montagna Pistoiese, che vedono nella fusione, possibilmente a quattro, l’ultima chance di rilancio di una montagna ormai moribonda.
Un pochetto smemorati, non hanno accennato minimamente agli ingenti finanziamenti puppati dalla Comunità Montana o dal Cii, il consorzio misto pubblico-privato che avrebbe dovuto rilanciare l’economia della montagna ma miseramente fallito.
Nessuno si è sbilanciato su quali progetti poter realizzare con i finanziamenti, demandando il tutto ai programmi e poi alla “buona amministrazione” di chi si presenterà alle elezioni del 2017, in cui presumibilmente, salvo colpi di scena, si andrà a votare per i comuni di Abetone Cutigliano e San Marcello Pistoiese Piteglio.
La campagna elettorale è già iniziata come il totoscommesse dei papabili candidati. Resisterà la Montagna Pistoiese a questa dura prova di resistenza?
[Marco Ferrari]
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