La rassegna ha portato a Pistoia film fuori dal circuito della grande distribuzione
PISTOIA. Si è conclusa con grande successo la quarta edizione del Pistoia Docufilm Festival, organizzato dall’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età contemporanea in provincia di Pistoia. Un evento che ha saputo coinvolgere e appassionare il pubblico con una selezione di film documentari di grande rilevanza culturale e sociale sul tema del confine.
La prima serata ha visto la proiezione del film Il valore della donna è il suo silenzio, resa possibile grazie alla collaborazione con il Museo del Cinema di Berlino e con il Festival dei Popoli di Firenze. Il film narra la storia di una donna lucana emigrata a Francoforte che, ancora negli anni ’70, vive in un totale isolamento linguistico e culturale.
La regista svizzera Gertrud Pinkus è arrivata a Pistoia per parlare, insieme alla storica Anna Badino, del ruolo delle donne italiane nelle migrazioni del dopoguerra. “Ringrazio Pistoia e il festival per la bella atmosfera e la grande partecipazione di pubblico”, ha dichiarato Pinkus.
La seconda serata è stata dedicata alla storia recente dell’Albania con la proiezione del film Annoluje Lijin. Una serata per comprendere il rapporto con la propria storia di un paese da cui proviene una delle comunità di immigrati più numerose residenti a Pistoia.
Il regista barese Fabrizio Bellomo ha dialogato con lo storico Stefano Bartolini offrendo spunti di riflessione profondi e coinvolgenti.
La serata conclusiva ha visto la proiezione di Oltre la valle, un film arrivato a Pistoia tramite il festival Sguardi Altrove di Milano, un festival del cinema al femminile. Il film racconta la realtà di un centro di accoglienza della Val di Susa e delle persone che ogni giorno cercano di attraversare il confine tra Italia e Francia. La regista pistoiese, Virginia Bellizzi, ha parlato insieme a Enrica Fragai, educatrice del servizio di accoglienza migranti del gruppo Incontro di Pistoia, affrontando il tema dell’accoglienza oggi in Italia e a Pistoia.
“Il festival, realizzato grazie al Bando Cultura della Fondazione Caript, è stata un’occasione – spiega Francesca Perugi, curatrice del festival — offerta alla città per riflettere sul tema dell’identità, della patria e dei confini. Per provare ad allargare il nostro sguardo sia nel tempo che nello spazio, e per non confondere il nostro campo visivo con i confini del mondo”.
Il Pistoia Docufilm Festival, ormai da quattro anni, porta a Pistoia film fuori dal circuito della grande distribuzione, grazie alla collaborazione con enti di livello nazionale come il Festival dei Popoli, AAMOD (Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico) e l’Associazione Italiana di Storia Orale, e quest’anno anche internazionali come il Museo del Cinema di Berlino.
“Il grande successo di pubblico ci spinge a continuare e a cercare linguaggi sempre nuovi per far conoscere alla città il nostro passato e la nostra storia” – scrive Matteo Grasso, direttore dell’Istituto storico della Resistenza.
Istituto Storico della Resistenza e dell’Età contemporanea