FIRENZE. Con oltre 200 milioni di euro di danni il 2014 si conferma essere l’annus horribilis per l’agricoltura toscana. È quanto annunciato oggi da Confagricoltura Toscana in occasione della conferenza convocata per presentare il bilancio dell’anno che sta per concludersi.
Nello specifico, secondo i dati che si riferiscono alle delibere della Giunta regionale per gli eventi calamitosi, i danni sono stati provocati soprattutto dalla forte grandinata che ha colpito la provincia di Firenze lo scorso 19 settembre ed ha causato danni alle colture per un valore di oltre 17 milioni di euro (17.143.000€).
Situazione drammatica il mese dopo, con la pioggia del 14 ottobre nel grossetano, che ha causato ulteriori 8 milioni di danni (8.525.000€). A mettere in ginocchio tutta l’agricoltura toscana è stata infine anche la mosca olearia che non ha risparmiato nessuna provincia della Regione distruggendo, in molti casi, anche il 100% della produzione dell’olio e provocando danni, secondo i calcoli della Regione, superiori ai 160 milioni di euro (163.891.000 €).
“Il 2014 è stato caratterizzato – ha dichiarato Antonio Tonioni, Vicepresidente Confagricoltura Toscana – da un andamento meteorologico molto anomalo che ha causato disastri in buona parte della regione come non accadeva da oltre 20 anni. In alcune situazioni sono state addirittura azzerate le produzioni, come nel caso della frutticoltura e della viticoltura. Registriamo una forte esigenza di investire in misure di prevenzione che siano in grado di attenuare i danni causati dal maltempo e non solo.
“A questo proposito ricordo come Confagricoltura abbia chiesto ed ottenuto di attivare nel nuovo Psr 2014/2020 (Piano Sviluppo Rurale) la misura che assicura sostegni per gli investimenti per la prevenzione delle calamità per salvaguardare le produzioni dai danni causati dal maltempo. Nonostante questi fenomeni ‘eccezionali’ che hanno messo in ginocchio il nostro settore, le prime stime che abbiamo sul 2014 indicano che l’occupazione non ha subito cali ma ha dimostrato di aver tenuto seppure in un contesto di crisi economica diffusa”.
Lorenzo Galli Torrini