PISTOIA. MassenzioArte di Roma, PhotoGallery di Firenze & l’Associazione Culturale Athena Arte di Pistoia sono liete di presentare, nel nuovo spazio espositivo Arte in San Biagino (situato nella chiesa sconsacrata Santa Maria in Borgo Strada in pieno centro storico) la rassegna italiana di fotografia contemporanea “Confini”.
Dal 23 al 30 gennaio (inaugurazione sabato 23 gennaio alle 17) ‘Arte in San Biagino’, spazio espositivo gestito dalla Massenzio Arte Artigiana e dall’Associazione Culturale Athena Arte (piazzetta San Biagio/via degli Archi, dal lunedì al sabato: 16:30–19:30; mercoledì e sabato: 10–13), due diverse realtà pistoiesi che collaborano e che insieme hanno dato vita ad un nuovo polo culturale nella città, ospiteranno questa rassegna italiana di fotografia contemporanea soprattutto per provare che la fotografia italiana è in continua evoluzione e che il suo livello ormai ha raggiunto standard internazionali.
Dopo le tappe di Roma e Milano, “Viaggio in Europa” di Luciano D’Inverno, “Darkness” di Luca Palatresi, “Satori” di Giovanni Presutti, Silvio Canini con “Le città sommerse” e Alessandra Matia Calò con “Ndt No Destructive Testing” saranno ospitati dalla città di Pistoia che sempre più rivela una particolare attenzione alle nuove e consolidate realtà artistiche.
“La disponibilità di nuovi strumenti, la seduzione del post-moderno e la molteplicità dei media che caratterizzano la nostra epoca hanno allargato la visione di molti fotografi e stiamo assistendo al definitivo abbattimento dei confini tra la fotografia e le altre forme d’arte. Confini è la rassegna delle contaminazioni tecniche e linguistiche”.
Con queste parole venivano tracciate nel 2001 le linee guida di un progetto che si conferma come un momento di verifica e di incontro con gli autori che utilizzano la fotografia in modo creativo al di fuori dalle convenzioni.
Confini si rivolge a tutti gli autori che operano in modo progettuale, utilizzando la fotografia per restituire in forma visiva una idea maturata a priori rispetto al momento dello scatto. È un percorso creativo diametralmente opposto alla fotografia di reportage, che coglie frammenti di realtà che esistono indipendentemente dalla fotografia.
I progetti proposti da Confini nascono spesso in largo anticipo rispetto all’atto di fotografare e non di rado vengono messi in pratica solo dopo avere trovato le soluzioni tecniche specifiche o aver creato delle scene finalizzate allo scatto.
In linea di principio i progetti presentati da Confini si sviluppano su un numero consistente di immagini che devono essere esposte in quantità adeguata secondo le disponibilità della location ospitante. Per questo motivo ogni edizione Confini propone un numero limitato di autori.
Confini ha una particolare attenzione alla fotografia italiana ma ha una visione di ampio respiro grazie la nutrita presenza di autori italiani con relazioni internazionali e di stranieri che operano in Italia (Susan Kammerer, Angelina Chavez, Robert Marnika, Sabine Korth, Roberta Vivoli).
Per tutti questi motivi Confini, che è ormai giunta alla sua tredicesima edizione, si propone come il principale appuntamento annuale in Italia per presentare nuovi autori fra quanti propongono un modo alternativo di immaginare la fotografia; autori che, forti di un proprio linguaggio, ci mostrano la loro visione della realtà.
Da 13 anni Confini seleziona ogni anno progetti di fotografia contemporanea e li propone in tutta Italia. Un network nazionale di associazioni e curatori, che non ha precedenti nel panorama italiano, ha permesso di formare una giuria qualificata e di utilizzare spazi espositivi riconosciuti per l’impegno che dedicano costantemente alla fotografia.
Attraverso un bando pubblico sul portale photographers.it selezioniamo artisti che nel loro percorso creativo utilizzano il linguaggio fotografico per indagare i confini, appunto, tra la fotografia e le altre forme di espressione artistica.
Le scelte dei curatori si sono indirizzate in questi anni verso autori che – pur sfruttando tali contaminazioni – provengono da una formazione fotografica, ne privilegiano il linguaggio e riflettono sul mezzo. Una fotografia che non documenta e spesso non rappresenta il reale, ma riflette una dimensione personale e intima attraverso progetti composti da un numero consistente di immagini fisse bidimensionali.
[arteinsanbiagino]