conflitti & con fritti. E AL SOLITO LA PROCURA DI PISTOIA SVOLGE IL RUOLO DEL “LUPO PECORAIO”

Una battutaccia buttata là come viene viene. Sicuramente indegna di un giornalista montanelliano della levatura professionale e culturale del sostituto superprotetto a Pistoia, a Roma e a Genova. Così la giustizia italiana, caro ministro Nordio e cara Giorgina, infinocchiata dallo stesso suo viceministro dell’agricoltura, dove starebbe benissimo, ma con la zappa in mano…


Basta, ovviamente, che la terra da aprire sia a Vicofaro…


TUTTI BUONI, TUTTI ZITTI

NON FIATATE O SIETE FRITTI!


Non di solo potere vive l’uomo, ma anche di conflitti

 

Brevemente. Oltre che essere ubiquo fra bandiere arcobaleno, piantine di Falcone e Caponnetto e manifestazioni scoutistiche varie, il ferreo Claudio Curreli forse in quest’ultimo anno era quasi scomparso per superlavoro nel seguire un’indagine complessa: quella dello sfruttamento caporalistico della manodopera a costo stracciato.

Peccato che anche lui, così terrapertista dichiarato, con le sue buone intenzioni di matrice cattolica abbia contribuito a lastricare la via dell’inferno con piastre di buone intenzioni, tanto in casa sua lo sfruttamento non c’è e non ci sarà mai. Siamo d’accordo?

Sarebbe compatibile, all’interno della Chiesa (non quella di Bergoglio, dove il cristianesimo sembra una prugna secca della California, raggrinzita come una uàllera partenopea), vedere affidata una inchiesta sui preti pedofili a un cardinale dichiaratamente pedofilo?

Personalmente credo di no. Si stomacherebbe perfino Dio, ammesso che esistesse.

Ora riflettete in istante. Uno solo. Senza che l’unico neurone che vi è rimasto (gli altri sono tutti bruciati grazie all’attuale sinistrismo antifascista) si possa spengere.

Claudio Curreli su Tvl di Luigi Egidio Bardelli. Oltre che capo scout è anche coordinatore della rete Terra Aperta. Ma di preciso da che parte sta? Con Dio o con Satana?

Può essere saggio affidare la maxi indagine del caporalato a un magistrato come Curreli che, per sua stessa vocazione, 1. è scout di colorito cattolico; 2. coordina il volontariato accoglientista del traffico dei negri a costo zero voluto e stimolato dai negrieri del terzo millennio; 3. tutela tutte quelle realtà pseudo-benefiche, che dai quattrini pubblici traggono la loro linfa vitale come saprofiti o vegetali parassiti al pari dell’edera strozza-piante?

Se, visto l’attivismo di Curreli per gli affari dell’accoglienza, non c’è conflitto: cosa sarebbe questa mossa del cavallo? Un con-fritto misto di sfruttati con insetti fritti o un mirabile esempio di “lupo pecoraio” nella più assoluta impossibilità di mantenere terzietà, imparzialità e indipendenza nello svolgere la propria azione moralizzatrice e raddrizzatrice delle gambe dei cani?

Il luogotenente della guardia di finanza Daniele Cappelli non lo aveva capito che Tommaso Coletta non aveva assolutamente intenzione di intercettare la sorella del suo superiore Luca Turco, ma il Pm capo di Pistoia, a sua volta, non può pretendere che tutti noi (giornalisti montanelliani e per giunta scorretti, anche se siamo solo i due o tre di Linea Libera) siamo così rincoglioniti da credere, come dei babbei, che Curreli sia l’uomo giusto al posto giusto, se non addirittura “l’uomo della provvidenza” come fu appellato Benito…!

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]


Adiutorium nostrum in nomine Constitutionis. Quae fecit articulm unum et viginti
Il nostro aiuto è nel nome della Costituzione. La quale fece l’articolo 21 (trad. per l’Avv. Elena Giunti)


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