AGLIANA. La nuova “giunta macedonia” di Mangoni ci fa sapere che il suo lavoro è duro, molto duro. Noi ci crediamo, ma viene da chiedersi quanto sarà duro e pesante quello della prossima amministrazione che avrà sicuramente l’onere di “aprire tutti gli archivi” e disseppellire i molti cadaveri (politicamente intesi) lasciati da settanta anni di egemonia della sinistra.
Non sono finite le rivelazioni di spese anomale fatte dall’ex Comandante Nesti (motorini lasciati in custodia in depositeria per poi andare demoliti al costo di 11.300 euro di spese di custodia; vetture sequestrate e demolite per almeno 18.000 euro, in arrivo; inerzia gestionale per la pericolosità del ponte autostradale di Via Matteotti, una specie di ponte Morandi: un disastro fortunosamente scampato), ed ecco che stamane, ce ne arriva un’altra verificatasi all’epoca dell’ex Sindaco Magnanensi (attuale sostenitore dell’aspirante Sindaco Vannuccini), con protagonista l’ex ottimo (così definito da Rino Fragai) Comandante Nesti, e non solo.
Nesti, torna ancora una volta sulla cresta dell’onda delle cronache locali, per fatti ancora una volta poco chiari che dovrà in qualche modo spiegare: saranno gli ultimi o ce ne saranno ancora?
Magnanensi è stato un imperatore che ha governato il ducato aglianese per due lustri facendo liquidare e pagare a un Comandante di Pm spese di pubblicità a favore dell’emittente televisiva privata qual è la Tvl di Luigi Egidio Bardelli: una spesa quantomeno discutibile perché estranea alle attività e ai fini istituzionali di un ente pubblico come il Comune.
L’opposizione (ovvero quella solitaria dei consiglieri Luca Benesperi e Fabrizio Baroncelli) ha protocollato una pesante interrogazione, dalla quale emerge che sono stati erogati 33.000 euro a favore di Tvl – spalmati per otto anni sotto Magnanensi e per un anno sotto la Ciampolini – per pubblicità effettuata sul palinsesto della nota emittente pistoiese, in occasione del Giugno Aglianese.
Colpisce una verità di per sé evidente in quanto pubblica e notoria: il sindaco Magnanensi, all’epoca dei fatti, aveva la figlia Serena (e un genero, se non erriamo suo fidanzato e poi marito, anche lui collaboratore di Tvl), che era già presentatrice dell’emittente di Bardelli e che è stata lanciata dalla nostrale televisione pistoiese. O ci sbagliamo? E come si giustificano delle spese di pubblicità – comunque anomale per un ente pubblico – che nell’ultimo anno ha sforbiciato anche i nonni vigili dell’Auser per solo 1.500 risibili euro?
Ci pare di dover rilevare un chiaro conflitto di interessi per l’ex Sindaco vannucciniano e per il Comandante Nesti, in prima persona già sotto la lente della Corte dei Conti, oltre alle spese per pubblicizzare, tramite l’emittente televisiva, i festeggiamenti del Giugno.
Ancora una volta le determine (ne pubblichiamo solo una, ma ne abbiamo una decina stampate a copia-e-incolla) sono firmate dall’allora responsabile dell’ufficio commercio, nonché Comandante della Polizia Municipale, Andrea Nesti.
E «che ci azzecca» – avrebbe detto Di Pietro –, oltre l’ipotesi di illecito, il pagamento addebitato sul capitolo di bilancio relativo alle spese per “prestazioni servizi per l’Ufficio del Commercio”? I costi per pubblicizzare il Giugno Aglianese su Tvl erano forse servizi istituzionali per l’ufficio commercio del Comune di Agliana? L’Ufficio commercio aveva e ha, fra i suoi compiti, sottoscrivere contratti pubblicitari onerosi o solo istruire le pratiche della manifestazioni del Giugno?
Non resta che attendere il prossimo Consiglio comunale, per la risposta richiesta dai due consiglieri che si aspettano azioni di responsabilità disciplinari, contabili, amministrative e giudiziarie nei confronti dei soggetti responsabili.
Ma viene ancora da chiedersi: il candidato magnanensiano Vannuccini e il segretario Pd Matteo Manetti, unitamente ai compagni di partito, di botto passati all’opposizione, che cosa diranno di questa storia del loro collega di Partito e di segreteria Paolo Magnanensi? Invocheranno azioni disciplinari e di recupero dei danni o chiuderanno entrambi gli occhi, pensando che ha da passà a nuttata?
Ecco il testo dell’interrogazione:
INTERROGAZIONE URGENTE
OGGETTO: ACQUISTO PACCHETTI PUBBLICITARI SU TVL PER “GIUGNO AGLIANESE” DAGLI ANNI 2002 AL 2010 – DETERMINE N. 42/2002 PM – 37/2003 PM – N. 22/2004 PM – 24/2005 PM – 30/2006 PM – 22/2007 PM – 27/2008 PM – 32/2009 PM – 32/2010 PM
ATTESO
che dall’anno 2002 all’anno 2010, l’allora Comandante della P.M. ha ravvisato la necessità di provvedere, per ciascun anno di riferimento (salvo verificare se oltre) all’acquisto di n. 20 servizi speciali delle manifestazioni in programma per il Giugno Aglianese, nonché di tutti i comunicati ritenuti necessari da inserire all’interno dei TG di TVL, segnalati dal Comune di Agliana, nonché di n. 5 passaggi giornalieri, spot 30’’, per tutta la durata della manifestazione, come si legge in premessa di ciascuna determinazione, richiamandone i preventivi di spesa presentati da TVL – TV Libera Pistoia;
CONSIDERATO
che in 9 anni il Comune di Agliana (dal 2002 al 2009 sotto il Sindaco Prof. Paolo Magnanensi, attuale membro della segreteria del PD aglianese e nel 2010 sotto il Sindaco Eleanna Ciampolini) ha speso soldi pubblici a favore di un’emittente televisiva privata costituita in forma societaria di Spa, un importo pari a € 32.622,40 (salvo verifica se altri) con il consenso del Responsabile del Servizio Finanziario Dott.ssa Tiziana Bellini che ne ha attestato la regolarità contabile per pubblicizzare il Giugno Aglianese;
PRESO ATTO
che tali spese sconsiderate sono state assunte in bilancio come “Spese per prestazioni servizi Ufficio Commercio”;
PRESO ATTO ALTRESÌ
che in tutte le determinazioni sopra citate viene richiamato il previgente art. 91 dello Statuto Comunale;
TUTTO CIÒ PREMESSO
si chiede che, nel più breve tempo possibile, il Segretario Comunale Dr.ssa Donatella D’Amico fornisca UN PARERE SCRITTO CIRCA EVENTUALI RESPONSABILITA’ RAVVISABILI NEI FATTI SOPRA NARRATI E A CARICO DI CHI, informando dell’avvio del procedimento disciplinare questi consiglieri, nonché di ogni altra iniziativa che intenderà avviare.
SI INTERROGANO INOLTRE IL SINDACO E L’ASSESSORE COMPETENTE
– se l’acquisto di “pacchetti” per servizi pubblicitari su TVL per pubblicizzare il “Giugno Aglianese” rientri nelle finalità amministrative istituzionali di un Ente locale e se tali spese possano trovare fondamento nello Statuto del Comune, ovvero nell’ex art. 91(*) del previgente Statuto richiamato in tutti le determine segnalate;
– come giustifichino tale spesa di soldi pubblici davanti all’opinione pubblica, per di più a favore di un’emittente televisiva privata;
– come sia possibile considerare tali spese come una prestazione di servizi per l’Ufficio Commercio del Comune;
– come giustifichi la regolarità contabile di tali spese;
– che cosa intende fare venuto a conoscenza di quanto sopra.
[alessandroromiti@linealibera.it]
IL DIAVOLO, LE PENTOLE E I COPERCHI
di Edoardo Bianchini
Non minacciateci con lagnanze e querele perché non ci intimidirete e non ci chiuderete la bocca
ALDILÀ di ciò di cui parla questo pezzo di Alessandro Romiti, leggete – con attenzione – ciò che scriveva, nella premessa della determina qui sopra in foto, il dottor Andrea Alessandro Nesti: «Il responsabile [cioè il comandante stesso dei vigili] ravvisata la necessità di provvedere all’acquisto di n. 20 servizi speciali per le manifestazioni in programma per il Giugno Aglianese, nonché di tutti i comunicati ritenuti necessari da inserire all’interno di TG di TVL, segnalati da questo Comune…».
Ho messo in neretto la parte interessante: quella che ci certifica che il Comune di Agliana comprava gli spazi nei TG di Tvl, per far passare i comunicati dell’Ente: in altre parole pagava la pubblicazione di comunicati stampa; e Tvl accettava, con ciò, di far passare ai TG tutto ciò che il Comune di Agliana segnalava: come dire “mischiamo allegramente cronaca e pubblicità” e contravveniamo a una delle regole più strette del giornalismo, quella di non subordinare la cronaca al mercimonio pubblicitario o – per dirla con un modo di dire popolare – al «confondere il culo con le quarant’ore».
Tutto questo lo scriveva un (allora) comandante dei vigili che, “destituito” dal Consiglio di Stato, sentitosi diffamato dalle nostre cronache e dai nostri commenti di libera critica su una vicenda grottesca, si è rivolto per tre volte all’Ordine dei Giornalisti perché fossimo sanzionati sotto il profilo disciplinare: Romiti per avere scritto; chi scrive per non aver controllato Romiti (omesso controllo del direttore).
Il buonsenso della Commissione di Disciplina dell’Ordine dei Giornalisti rispose, nel 2018 – a Nesti e Signora Milva Maria Cappellini –, con una chiara, logica ed eloquente “pernacchietta”.
Non pago, il dottor Nesti ha anche presentato una querela supernutrita (ci aveva aggiunto anche una delle lagnanze presentate all’Ordine dei Giornalisti) e, successivamente, una integrazione: ci accusava di avergli distrutto la vita mentre – è di solare evidenza – la vita gliela hanno distrutta i suoi sostenitori di partito che lo malconsigliarono fin da sùbito dopo la prima decisione del Tar della Toscana, quando il legale del Comune, per rispondere al Tar, sembra sia ricorso alla soluzione più idiota che si potesse pensare: far rispondere, alla commissione, che aveva promosso il Nesti e messo in second’orine il dottor Mauro Goduto, che un errore c’era effettivamente stato, ma che su due o tre pezzettini di carta volanti e non allegati al verbale (due o tre pizzini, come i foglietti su cui il barbiere pulisce il rasoio) risultava il vero voto attribuito. Ripeto, fogliettini volanti, da quello che si è capito. Eh sì… E il Tar della Toscana sulla fronte ci aveva scritto “Giocondo” o, come si dice, “Sale & Tabacchi”.
Fino al Consiglio di Stato il Comune di Agliana ha sempre preso torto: sarebbe bastato che la commissione avesse corretto la graduatoria o avesse rifatto il concorso “vinto” da Nesti e tutto sarebbe andato a posto una volta per tutte, ma no: i compagni preferirono resistere con la solita sovietica presunzione di non sbagliare mai. E non solo: trascinarono a fondo anche il dottor Nesti, che si accodò in causa al Comune stesso nell’annunciata débâcle.
Il fu comandante non ha mai capito che non può tentare di inibirci nel nostro libero mestiere di parlare e di commentare situazioni che fanno rizzare i capelli anche ai calvi.
Oggi, da parte delle opposizioni, per il dottor Nesti si chiedono provvedimenti civili, penali, amministrativi, contabili e disciplinari. Oggi, sempre per lui, la Corte dei Conti chiede chiarimenti sui “beni” (ma quali beni?) acquistati per il comando di polizia municipale dal Garage Autostrada: ci manca solo che Nesti si difenda dicendo che dimenticare in una rimessa dei motorini sequestrati per quattro anni non è attribuibile a sua colpa ma alla negligenza del Garage Autostrada che doveva avvertirlo.
D’accordo, accettiamo questa ipotetica giustificazione. Ma, a tutto concedere, se anche questa fosse la verità: perché mai Nesti avrebbe dovuto scrivere di avere acquistato «beni» (entità materiali) e non «servizi» (entità immateriali)? Dall’alto della sua preparazione giuridica, come capo dei vigili, non riconosceva la differenza fra i due oggetti? E perché addossare 11.300 € agli aglianesi anziché chiamare a responsabilità civile il Garage Autostrada?
L’ultima domanda che mi pongo con l’esperienza dei miei 52 anni di giornalismo di cui 47 di iscrizione all’albo, e con la più ampia libertà garantita alla critica e al commento, è questa: se, in ipotesi, le responsabilità addossate a Nesti dovessero risultare plausibili e vere, che dovremmo pensare di un dipendente pubblico che, all’epoca in cui fu rimosso dal ruolo di comandante, sembra che chiedesse di passare alle dipendenze della Procura della Repubblica per svolgervi il delicatissimo compito di polizia giudiziaria? È legittimo porsi una domanda come questa o è diffamazione aggravata a mezzo stampa?
Lasciateci, allora, fare serenamente il nostro mestiere: se siamo veri giornalisti e parliamo di cose storicamente vere, siamo gli unici che non prendono in giro i cittadini. Non minacciateci con lagnanze e querele: primo perché non ci intimidite; secondo perché non riuscirete a imbavagliarci; e terzo perché… l’accidente, gira gira, torna addosso a chi lo tira!
[Edoardo Bianchini]
20 thoughts on “conflitto d’interessi? NESTI, MAGNANENSI E 33MILA EURO DI PUBBLICITÀ A TVL”
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