CONSIGLIO COMUNALE, ADOTTATO IL PIANO STRUTTURALE

Una seduta del consiglio comunale di Pistoia

Il provvedimento passa con 18 voti favorevoli e 11 contrari

PISTOIA. Nella seduta di lunedì 4 novembre, in apertura, il Consiglio comunale, su proposta del consigliere Salvatore Patané di Avanti Pistoia per Ale Tomasi Sindaco, ha osservato un minuto di silenzio per le vittime dell’alluvione di Valencia in Spagna.

Dopodiché si è passati alla discussione del Piano Strutturale. Dopo 4 giorni di confronto in aula, 21 ore di discussione dei 214 emendamenti presentati dalle minoranze e 4 ore di dibattito generale, il consiglio comunale ha adottato il Piano Strutturale con 18 voti favorevoli (Fratelli d’Italia, Avanti Pistoia per Ale Tomasi Sindaco, Forza Italia – Amo Pistoia Civica e Lega), 11 voti contrari (Partito Democratico e Pistoia Ecologista Progressista) e nessun astenuto. Il Piano Strutturale prossimamente sarà pubblicato sul Burt e ne sarà data informazione: da questa data decorreranno 60 giorni per presentare le osservazioni.

Il primo giorno di assemblea consiliare l’assessore all’urbanistica Leonardo Cialdi ha aperto la discussione con la presentazione del nuovo Piano Strutturale. «Si tratta di un documento complesso – ha spiegato l’assessore – con una visione della città che abbiamo delineato per i prossimi vent’anni, completamente digitale e dove il quadro conoscitivo è importante almeno quanto la fase progettuale del piano e dove sono presenti gli indirizzi politici».

Piano Strutturale, un lavoro di ricognizione completo. «Per poter andare a censire tutta una serie di aspetti la cui conoscenza era frammentata – ha spiegato Cialdi – sono stati realizzati 126 elaborati grafici che illustrano sia la situazione dello stato di fatto dei luoghi sia le strategie del piano, un lavoro di ricognizione completo che ha censito tutto il patrimonio pubblico del comune di Pistoia, degli altri enti pubblici e anche il patrimonio ecclesiastico. Per fare un esempio, negli elaborati grafici è indicato il posizionamento di tutte le antenne telefoniche e di tutte le infrastrutture presenti sul nostro territorio, anche quelle legate al mondo dell’energia. Questa ricognizione faciliterà anche il lavoro delle Amministrazioni future che avranno un quadro chiaro e una base di partenza certa nell’eventualità che sia necessario eseguire delle varianti».

Piano Strutturale, ricognizione sugli edifici storici. «Per gli edifici storici – ha proseguito l’assessore – non tutti quelli che risalgono al 1953 o prima sono da considerare tali, come accadeva affidandosi solo alla visura della mappa catastale. Grazie al lavoro puntuale svolto, con il nuovo Piano Strutturale si può dire con certezza se quei fabbricati hanno veramente un valore storico. Successivamente sarà il Piano Operativo a entrare in dettaglio su questo aspetto al fine di salvaguardare il patrimonio storico della città. In questo modo sarà possibile valutare ogni singolo edificio con l’obiettivo, laddove possibile, di poter incentivare il riuso di quel bene».

Piano Strutturale, le infrastrutture. «Alcune previsioni infrastrutturali all’interno di questo piano – ha spiegato Cialdi – erano già presenti nei piani precedenti. Questa Amministrazione ha scelto le infrastrutture che ritiene più strategiche per lo sviluppo della città, come richiesto da cittadini, associazioni e categorie professionali attraverso i percorsi di partecipazione. Proprio per questo abbiamo riproposto la variante di via Montalese, la variante di Candeglia con la chiusura dell’anello a nord, l’Asse dei vivai nella parte sud-est della città che prevede anche la realizzazione da parte di Autostrade spa della terza corsia e del casello autostradale nella zona di Badia a Pacciana. Altre infrastrutture importanti sono la variante e il collegamento tra via Bonellina e via Fiorentina».

Piano Strutturale, potenziamento dell’industria manifatturiera. «Il potenziamento industriale per noi è legato al mondo della manifattura – ha evidenziato l’assessore all’urbanistica —. Crediamo che l’economia di Pistoia non debba basarsi soltanto nel settore metalmeccanico, ma va rilanciata la manifattura, che in passato ha ricoperto un ruolo importante. Non vogliamo che accada come a Monsummano per il calzaturiero, a Pescia per la floricoltura e a Quarrata per il mobile che caratterizzavano un settore economico, economie andate in grosse sofferenze. Per la nostra città vogliamo un’economia diversificata che in qualche modo sappia sopperire ai cambiamenti che possono avvenire a livello economico».

Piano Strutturale e vincoli cimiteriali. «Laddove era permesso – ha detto Cialdi – sono stati diminuiti i vincoli cimiteriali. Ciò significa che chi abita vicino a un cimitero e fino ad oggi non poteva ampliare la propria abitazione anche solo per ricavare una stanza per una camera o un bagno, adesso potrà farlo.

Gli abitanti e la crescita della popolazione nei prossimi anni. «Fra decessi, nascite, immigrazione ed emigrazione la città ogni anno perde circa 400 abitanti ha detto Cialdi —. Oggi gli abitanti di Pistoia sono circa 89.000 e nei prossimi vent’anni si prevede un’inversione di tendenza con una crescita che possa portare a Pistoia un aumento di 4.000 abitanti grazie al potenziamento di opportunità legate all’economia e al lavoro che il Piano Strutturale prevede».

Pistoia città dei parchi. «Nel Piano Strutturale abbiamo voluto definire Pistoia città dei parchi – ha sottolineato l’assessore all’urbanistica – una visione di città del verde richiesta anche dai cittadini. Nei precedenti piani era presente un’unica cerchia che con il nuovo piano è diventata doppia: una interna e l’altra esterna alla terza cerchia muraria della città (per esempio mettendo a disposizione i parchi pubblici della villa di Montesecco, quello nei pressi dell’ospedale di San Jacopo e delle Ville Sbertoli). L’obiettivo è di mettere in relazione tutti i parchi pubblici e privati presenti sul territorio, attraverso politiche all’interno del Piano Operativo, che determineremo sinergie tra pubblico e privato. Poi ci sono i parchi di natura privata: basta guardare Pistoia dall’alto per rendersi conto di quanto verde è presente nel centro cittadino nascosto da alte mura e luoghi privati, oltre al verde che appartiene al patrimonio ecclesiastico. Lo scopo è di offrire luoghi dove passeggiare e andare in bicicletta (anche attraverso le piste ciclabili) ma anche rendere la città meno inquinata».

Parchi e turismo. «Il verde dei parchi è un punto di attrazione anche per il turismo – ha proseguito Cialdi –. Visto l’aumento dei turisti negli ultimi anni, in Piano Strutturale prevde una crescita delle strutture ricettive non solo in città ma anche nelle periferie e in montagna, con un sistema di accoglienza che valorizzi sempre di più anche la parte collinare grazie anche al collegamento della Porrettana».

Nuovi servizi e funzioni pubbliche fuori città. «Degli 89.000 abitanti di Pistoia, circa 35.000 abitano fuori città nelle zone collinari e montane – ha sottolineato l’assessore all’urbanistica -. È stato quindi necessario prevedere nel Piano Strutturale nuovi servizi e funzioni pubbliche in questi luoghi abitati da persone di tutte le età».

Piano Strutturale, i numeri. Le Commissioni consiliari per discutere il Piano Strutturale sono partite lo scorso luglio per un totale di 15 Commissioni, oltre 30 ore di istruttoria e la presentazione di 214 emendamenti da parte della minoranza.

Chi ha lavorato al Piano Strutturale. Il lavoro per la redazione del piano ha attraversato questa Amministrazione, due assessori e vari dirigenti. Tra la fine del 2019 e il 2020 l’assessore Alessandro Capecchi e la dirigente Olga Agostini hanno dato il via al lavoro sul Piano Strutturale per poi proseguire nel 2021 con il percorso di partecipazione con il dirigente Giacomo Dardi. Il piano è stato prevalentemente redatto dall’ufficio urbanistica del Comune, ma vi hanno collaborato anche alcune professionalità esterne. Per la ricognizione delle invarianti strutturali l’architetto Benedetta Biaggini, per l’assistenza al responsabile del procedimento l’architetto Giovanni Parlanti, per la ricognizione sul patrimonio edilizio storico e sui beni paesaggistici e culturali l’architetto Sara Gabbanini.

Inoltre Pistoia come Comune capofila di tutta la piana pistoiese ha richiesto uno studio idraulico redatto dalla Dream Italia, la West System srl, A4 ingegneria e Simone Galardini. Per gli studi geologici ha collaborato Gaddo Mannori, per quelli agronomici Elisabetta Norci, per gli studi forestali David Pozzi. La Vas e la Vinca sono state redatte da Le Terre.it srl.

I primi tre giorni di Consiglio comunale, per un totale di circa21 ore di dibattito, sono stati interamente dedicati alla presentazione e discussione dei 214 emendamenti presentati dalle opposizioni (Partito Democratico, Civici Riformisti e Pistoia Ecologista Progressista). Di questi ne sono statiaccolti 26.

Numerosi gli interventi di maggioranza e opposizione durante la discussione generale sul Piano Strutturale lunedì 11 novembre tra i quali quelli di Mattia Nesti (Pistoia Ecologista Progressista), Francesco Pelagalli (Fratelli d’Italia), il gruppo PD e Cinzia Cerdini (Lega).

«Qual è oggi il valore del suolo libero, non edificato? Quello che assorbe l’acqua quando piove e dove può crescere il verde che migliora la qualità dell’aria e della vita? Il Piano Strutturale doveva rispondere a questa domanda – ha evidenziato ilcapogruppo di Pistoia Ecologista Progressista Mattia Nesti – e lo fa con risposte vecchie. Con l’idea che per incassare IMU e oneri il Comune debba prevedere una quantità arbitraria di nuove edificazioni per condomini e capannoni. Non si può parlare di cerchia verde e poi inserire Montesecco e Parco Scornio tra le aree dove un domani si potrà edificare. È inutile parlare di riuso se non conviene a nessuno farlo perché si permette di costruire nuovo residenziale. Ed è fuori dal tempo e dal buon senso il tracciato di una nuova strada che taglia a metà la piana verde tra Pistoia e Montale. Abbiamo avanzato proposte serie per le aree industriali: eliminare la previsione di capannoni dispersi nella piana (come a Chiazzano), concentrarsi sulla riorganizzazione e un’espansione compatta di Sant’Agostino, consolidare la presenza di Hitachi e del suo indotto. Le risposte della giunta sono state generiche e insufficienti».

«Basta con i Piani dei desideri irrealizzabili – ha detto il capogruppo di Fratelli d’Italia Francesco Pelagalli —, la città ha bisogno di risposte serie e fattibili, ha bisogno di opere e di servizi che non solo si possano prevedere ma soprattutto che si sia in grado di realizzare. Ed è il motivo per cui abbiamo appoggiato questo Piano Strutturale, snello ma chiaro della Pistoia dei prossimi 20 anni: uno sviluppo produttivo diversificato che dia anche più posti di lavoro e maggiore sviluppo economico, la realizzazione delle infrastrutture mancanti e che si promettono ai cittadini da decenni e poi ancora più mobilità sostenibile ricucendo l’esistente, e più verde, parchi più grandi e nuove alberature, essendo però consapevoli che negli ultimi 7 anni abbiamo migliorato tutti i dati sulle alberature per abitante, i km di piste ciclabili, il verde attrezzato. Un Piano Strutturale della coerenza rispetto a ciò che abbiamo fatto sino ad ora e della consapevolezza del punto da cui siamo partiti e dove si voglia arrivare».

«Esprimiamo forti perplessità sul Piano Strutturale di Pistoia – ha sottolineato il gruppo del Partito Democratico —, giudicandolo miope e inadatto alle sfide reali della città. Nonostante una crescita demografica stagnante, il piano insiste su nuove aree edificabili e industriali, sacrificando suolo agricolo e naturale senza reale giustificazione. Per una città che si definisce “sostenibile” e “città del verde”, risulta paradossale l’assenza di una politica concreta sul verde urbano, cruciale per migliorare la qualità della vita e affrontare le sfide climatiche. Inoltre, si omettono tra le altre un piano sulle antenne, azioni per la digitalizzazione e studi ed interventi seri per il rischio idrogeologico: si lasciano vaghe e irrisolte questioni strategiche fondamentali per il territorio, complici gli anni di ritardo ed approcci disomogenei. Del tutto carente poi anche la prospettiva del futuro per i nostri giovani: poche opportunità di crescita e scarsa attrattività. Pistoia necessita di uno strumento di sviluppo responsabile e sostenibile per i prossimi vent’anni; questo piano, purtroppo, non fornisce le risposte di cui la nostra città ha urgente bisogno».

«La bontà di questo piano strutturale non si deve attribuire soltanto all’amministrazione Tomasi – ha dichiarato la capogruppo della Lega Cinzia Cerdini — ma a tutti coloro che hanno partecipato agli incontri e ai diversi tavoli di lavoro. L’opera di ascolto e di partecipazione è stato un modo per confermare il patto di fiducia che Tomasi ha stretto con i cittadini, un modo per condividere un progetto e per prendersi cura della città e delle esigenze di vita, di lavoro e di tempo libero dei suoi abitanti. Non ci sarà un consumo di suolo come è stato fatto in passato ma si tenderà ad ampliare la zona industriale, segno di ottimismo e di fiducia nel mondo del lavoro e nel futuro. Abbiamo fatto un grande lavoro sia noi che i consiglierei di opposizione, peccato che non siano riusciti a trasmettere l’amore per la città ma solo la voglia di fare ostruzionismo cercando di ingessare gli uffici chiedendo monitoraggi inutili. E’ emersa anche la nostra apertura verso il privato che vediamo come una risorsa preziosa e non come un nemico».

[comune di pistoia]

 

 

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