Nella stessa seduta sono state approvate le norme per l’uso del piano terreno e del piano nobile del Palazzo comunale
PISTOIA. Il Consiglio comunale ha approvato alcune modifiche al Regolamento per le attività di rappresentanza e norme per l’uso del piano terreno e del piano nobile del Palazzo comunale.
La delibera è passata con 17 voti favorevoli (Fratelli d’Italia, Avanti Pistoia per Ale Tomasi Sindaco, Forza Italia – Amo Pistoia Civica e Lega) e 11 contrari (Partito Democratico, Pistoia Ecologista Progressista e Civici Riformisti).
Il provvedimento è stato presentato in aula dall’assessore alla cultura Benedetta Menichelli.
«Negli ultimi anni è emersa una crescente necessità di aggiornare le normative comunali, in particolare quelle che riguardano la gestione degli spazi pubblici e degli edifici storici – ha spiegato Menichelli —. Alla luce delle nuove esigenze sociali, culturali ed economiche, il Comune di Pistoia ha riscontrato di apportare modifiche al Regolamento per la disciplina delle attività di rappresentanza e l’uso del Palazzo comunale».
«La revisione del Regolamento viene fatta per molteplici motivi – ha proseguito l’assessore alla cultura —. La prima è la valorizzazione del patrimonio immobiliare. Si è ritenuto, infatti, essenziale promuovere a pieno il patrimonio immobiliare comunale attraverso una programmazione più ampia e diversificata delle iniziative. Tale strategia mira a rendere gli spazi del Palazzo comunale un fulcro dinamico per attività culturali, sociali e istituzionali, incentivando una collaborazione sinergica con soggetti terzi del territorio come associazioni, enti culturali imprese e altri gruppi che condividono l’obiettivo di sostenere finalità collettive e culturali».
«La seconda motivazione – ha detto Menichelli – riguarda un aggiornamento normativo e amministrativo. Essendo trascorsi quasi 30 anni dalla scrittura di questo regolamento, le normative vigenti risultano inadeguate rispetto agli attuali requisiti amministrativi.
Un aggiornamento è quindi necessario per allinearsi alle nuove normative, garantendo che l’uso degli spazi comunali avvenga in modo conforme. L’obiettivo è rendere il regolamento più chiaro e trasparente sulle modalità di utilizzo degli spazi del Palazzo comunale per i richiedenti. Ciò consentirà a soggetti esterni interessati, come associazioni e organizzatori di eventi, di comprendere meglio i requisiti e le procedure da seguire, facilitandone così una gestione efficiente e organizzata».
«La revisione del regolamento – ha proseguito l’assessore alla cultura — risponde anche alla necessità di creare un dialogo più stretto tra la comunità locale e le istituzioni, in particolare durante i periodi di maggiore afflusso di visitatori o per un’occasione di rilevanza cittadina. Il Comune intende, infatti, favorire una quantità significativa di iniziative che possono attrarre e coinvolgere i cittadini, avvicinandoli al patrimonio culturale e all’attività istituzionale svolte dentro il Palazzo».
«Queste modifiche – ha concluso Menichelli — mirano a rendere il Palazzo comunale non solo un simbolo di rappresentanza istituzionale, ma anche un centro di aggregazione culturale e sociale, aperto e accessibile alla cittadinanza e in linea con i bisogni attuali della comunità».
Concluso l’intervento dell’assessore alla cultura, la minoranza ha presentato 16 emendamenti alla proposta di delibera: 7 da parte del gruppo Partito Democratico e 9 da parte di Civici Riformisti. Di questi ne sono stati accolti 7: 4 emendamenti del Pd e 3 di Civici Riformisti.
Tra gli interventi che hanno animato il dibattito figura anche quello della capogruppo di Civici Riformisti Tina Nuti.
«Si tratta di un Regolamento importante che è stato trattato dalla Giunta Tomasi alla stregua delle minutaglie – ha evidenziato lacapogruppo di Civici Riformisti Tina Nuti —. Ho presentato vari emendamenti tutti coerenti a due principi: le Sale Affrescate, i Cortili del Palazzo Comunale e i Magazzini del Sale devono essere di libero accesso per i cittadini, singoli e associati; possono essere utilizzati senza dover pagare una tariffa.
Quindi no alla Casa di Babbo Natale a pagamento, anche maggiorato per chi salta la fila. Unico interesse di Tomasi a modificare il Regolamento era la sistemazione della Casa di Babbo Natale nel Palazzo Comunale. Il testo non prende in considerazione eventi storicizzati e qualificanti per la città come il Blues, la Giostra dell’Orso e i Dialoghi sull’Uomo: tutti eventi che utilizzano gratuitamente e giustamente quegli spazi, ma che Tomasi ritiene meno importanti della Casa di Babbo Natale».
[comune di pistoia]