È l’appello che Confcommercio rivolge alle Istituzioni del territorio, chiedendo di farsi portavoce di fronte al Consorzio 1 Toscana Nord delle esigenze delle attività economiche, soprattutto in una fase emergenziale come quella attuale
MONTAGNA. “Contributo di bonifica insostenibile per le imprese della Montagna. Simili costi non possono gravare sulle attività dopo anno di pandemia: le Amministrazioni ci tutelino.”
È questo l’appello che Confcommercio rivolge alle Istituzioni del territorio, chiedendo di farsi portavoce di fronte al Consorzio 1 Toscana Nord (gestore della tariffa) delle esigenze delle attività economiche, soprattutto in una fase emergenziale come quella attuale.
“Abbiamo già chiesto in passato – purtroppo senza successo – una profonda revisione del contributo che negli anni era diventato un grave peso nei bilanci delle imprese. Basti pensare che nel 2016 le aziende sono arrivate a pagare oltre il 90% in più del 2015 e a poco sono serviti, in confronto, i lievi cali registrati negli anni successivi.
Siamo consapevoli del piano di recupero messo in atto dal Consorzio 1 Toscana Nord che coinvolge una serie di contribuenti finora esclusi in modo da portare a un progressivo abbassamento dell’imposta, ma oggi questa necessità è del tutto inappropriata.
Soprattutto per gli alberghi, sui quali il contributo grava particolarmente e che, sebbene possano restare aperti secondo la normativa, non lavorano abbastanza da coprire i costi fissi richiesti dalle strutture, finendo spesso per scegliere di restare chiusi.
Il mondo imprenditoriale sta vivendo uno dei periodi più complessi della storia: l’emergenza Covid ha imposto lo stop alla maggior parte dei settori del terziario e altri sono stati limitati in modo consistente dalle norme anti-contagio.
In un tessuto economico già delicato come quello della Montagna Pistoiese, diventa determinante azzerare le imposte per l’intero periodo dell’emergenza. È l’unico modo per dare la possibilità alle aziende di mettersi in sicurezza.
Purtroppo ad oggi riscontriamo tutt’altro atteggiamento da parte del Consorzio di bonifica: nel 2020, infatti, sono stati emessi ben due avvisi di pagamento, quello dell’annualità 2019 e quello dell’annualità 2020.
È inaccettabile la totale mancanza di attenzione verso il tessuto imprenditoriale.
Per questo ci appelliamo ai Comuni e alle Istituzioni locali: serve una revisione della tariffa e una sospensione dei pagamenti.
Se le attività e lo stesso territorio non saranno tutelati, rischiano di riportare ferite sempre più gravi dalle quali sarà impossibile risollevarsi.”
[confcommercio]
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