contro l’odio e l’indifferenza. APPELLO PER DON BIANCALANI E IL CENTRO DI ACCOGLIENZA DI VICOFARO

Lui cercava forse la pecorella smarrita con la clava in mano…?

 SULLA CARTA SIAMO TUTTI FRATELLI
SONO LE IDEE CHE NON SONO SORELLE


La chiesa di sinistra è liberale come lo Zio Giuseppe

 

PISTOIA. Nel nostro giornale scrivono persone di centro, di destra e di sinistra. Nel nostro giornale pubblicano coloro che vogliono esprimere le loro opinioni e che lavorano per esse. Di accoglienti e includenti più di noi, credo, non ne esistono.

Non so cosa pensino e cosa facciano, personalmente, i miei colleghi e gli amici che scrivono per noi: e non mi importa assolutamente, perché non ho da esercitare censure in merito.  Ognuno fa quello che vuole, finché non esce dal seminato e lede altri diritti.

Da giovane che ha iniziato a scrivere su La Nazione fascista nell’ottobre 1967, quella di Mattei; che spesso è stato svillaneggiato con l’appellativo di fascista (ma che se ne catafotte), questo ho imparato in tutto il fascismo a onda-lunga che ci ha portato sin qui: a far parlare tutti, senza distinzione.

E onestamente non so se gli altri colleghi, di qui e di altrove, seguono passo passo questa – a mio modo divedere – davvero corretta interpretazione di giornalismo.

Come laico di formazione eminentemente cattolica, evito accuratamente di fare quello che invece fanno, senza troppi pudori, certi preti che, cattolici all’inizio, transitano verso la laicità, ma una laicità di tipo sovietico, tornando alla famosa lavagna divisa in buoni e cattivi. Sono funzionari di un partito che non c’è più, ma non sanno decidersi a fare il salto del fosso una volta per tutte: uscire dalla chiesa e trovare lavoro alla Cgil o nelle Coop sociali.

Il presidente Rossi e don Biancalani

Non faccio, su don Biancalani, battaglie. E non mi schiero; non per viltà – non sono e non sarò mai un post-qualcosa come tantissimi post-comunisti che non esitano ad andarti allegramente nel post-eriore –, ma per una dignità rispettosa dei diritti degli altri: cattolici compresi che non sono a loro agio con Bella ciao in chiesa.

Ma proprio perché laico davvero, lascio a tutti il diritto di esprimersi e ognuno faccia come meglio crede. E sempre come laico, letteralmente troncato e sminuzzato, se non perseguitato, dal pregiudizio di sinistra in quanto NC, non classificato/classificabile come nelle pagelle delle maestrine della Cgil, l’unico senso di vicinanza che provo in questo momento e in questa situazione è per quel Vescovo solo che, ignorato dai suoi preti che lo citano a sproposito come punto di riferimento durante la messa, viene strattonato dalla parte avversa a Vicofaro perché, vestita l’armatura da Vescovo-Conte, scenda in campo per fracassare il cranio a don Biancalani & C.

Cari fascisti e antifascisti, a cui do la stessa opportunità di esprimersi: a mio avviso fate ugualmente pena. Anche da questo mi sono formata l’idea che il dio che invocate entrambi non può esistere o, se c’è, non vi avrebbe fatto così scarsi di intelligenza e incapaci di capire che nessuna delle due squadre ha mai compreso una sola parola del Vangelo – che personalmente apprezzo pur non credendovi.

Questo non lo disse un fascista come me che lavorava alla Nazione

In quel vostro testo dissacrato lì io non credo a buon diritto, se vedo che ha seminato e fatto crescere disobbedienza, incomprensioni, razzismo politico e altro, nella perfetta ignoranza di comprendere cosa significhi la necessità di sopportare anche le persone moleste; ma soprattutto di dialogare non soltanto con le 99 pecorelle brave e figlie di Cristo che parlano la medesima lingua ideologica, ma anche con la 100esima smarrita, nera, cattiva e salviniana.

E allora continuate pure a farvi guerra in nome del Vangelo, mentre io continuo fare il fascista che sono in tutta chiarezza e semplicità. Fin qui ci arrivate a capire?

Che mi dici, don Alessandro? Ho dato di fuori?

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]
Il Vangelo è amore? Per certi cattolici di rango superiore,
disobbiedienti e scorretti, non ne sono tanto convinto…


Abbiamo ricevuto e pubblichiamo:

L’Assemblea permanente antifascista e antirazzista di Vicofaro durante un corteo

 

La diffusione di manifestazioni di razzismo e di intolleranza in tutto il Paese, e in particolare nella nostra città, e l’assuefazione al silenzio e all’indifferenza di fronte all’odio razziale e alla discriminazione del “diverso” per lingua, etnia, genere e religione, crea in tutti noi una viva preoccupazione.

Lanciamo quindi un appello a tutte le forze sociali, sindacali, politiche democratiche e ai singoli cittadini, per un grande sit-in regionale davanti alla parrocchia di Vicofaro (Via Santa Maria Maggiore 71) da tenersi sabato 11 gennaio a partire dalle ore 16.00 e invitiamo tutta la cittadinanza a partecipare alla raccolta di beni di prima necessità promossa dalla parrocchia di Vicofaro, per rispondere all’attuale situazione emergenziale, prevista per

sabato 21 dicembre dalle 9.00 alle 17.00

La città di Pistoia ha costruito sui valori della Resistenza e della Costituzione, sul rispetto e il dialogo, una “voce comune” che afferma il diritto e la libertà di tutti quale fondamento per una società accogliente e rispettosa delle diversità.

Ci sentiamo offesi, perciò, dai continui e violenti attacchi dei movimenti fascisti e razzisti, che si spingono fino a chiedere la rimozione da parroco di don Massimo Biancalani e l’allontanamento dei giovani africani accolti nelle strutture delle chiese di Vicofaro e di Ramini, con la collaborazione generosa di tanti volontari che in mezzo a enormi difficoltà fanno ogni sforzo per dare a queste persone un tetto, un pasto, un letto, insieme a una speranza di vita e di futuro.

Assemblea Permenente di Vicofaro

Da più parti si tenta di porre fine a questa esperienza di umanità aperta e solidale e di avvelenare i giovani diffondendo, con l’odio e la paura, ideologie contrarie al rispetto della dignità umana, all’armonia e alla fraternità tra i popoli ed è gravissimo che questa volontà disumana si sviluppi con la connivenza dell’amministrazione comunale e nel silenzio di chi dovrebbe opporsi!

È importante difendere l’esperienza di Vicofaro perché rappresenta un esempio di resistenza rispetto alle politiche neoliberiste che hanno prodotto impoverimento delle popolazioni a livello globale, guerre, sfruttamento dell’uomo e della natura, privatizzazioni, attacco ai diritti sociali e del lavoro, aprendo ampi spazi a chi ha costruito il proprio consenso con politiche xenofobe e razziste che indicano i migranti come capro espiatorio della crisi capitalistica.

Non può esserci per noi Natale né altra festività senza condividere e sostenere con fermezza la volontà di resistere a fianco di chi è colpito dalla crisi economica, a cominciare dai meno garantiti, siano essi italiani o stranieri.

Il gruppo dei ragazzi di Vicofaro riuniti dietro al loro striscione

Esortiamo tutti i cittadini a mandare un messaggio chiaro e inequivocabile perché la nostra città continui a scegliere i valori della solidarietà, dell’attenzione e del rispetto per l’altro per riaffermare il fondamentale valore dell’accoglienza e dell’incontro come aspetti costitutivi di un’umanità evoluta che “abbatte i muri” per “costruire ponti tra noi e gli altri”.

Siamo dalla parte di tutti coloro che difendono l’universalità dei diritti sociali e civili.

Siamo solidali con coloro che sono messi in fuga da guerre, oppressione, miseria e catastrofi naturali.

Siamo per l’abolizione dei Decreti Sicurezza, che producono solo repressione, marginalità e precarietà.

Siamo con don Massimo Biancalani e con i rifugiati e le rifugiate di Vicofaro e di Ramini, affinché questi Centri di accoglienza possano continuare a offrire un appoggio vitale e una speranza di futuro e a costituire un presidio concreto contro l’emarginazione e la disumanizzazione.

Vicofaro non è un problema per Pistoia, è invece un importante servizio per tutta la città, un laboratorio vivo per la costruzione della società futura basata sull’incontro e sul dialogo tra diversi.

Assemblea permanente antirazzista antifascista/Vicofaro


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