coronavirus e genitori. LONTANI E DIVISI DALLA FIGLIA INFERMIERA IN PRIMA LINEA

Hanno massacrato la sanità per obbedire all’Europa e ora tengono medici e operatori sanitari ai lavori forzati come in un Lager

ITALIANI BRAVA GENTE
FANNO TUTTO E GLI ALTRI NIENTE


Riceviamo e pubblichiamo lo sfogo di un padre disperato e furioso:

 

Egr. Direttore,
ho scoperto da poco il suo Linea Libera, e mi darei le martellate sui coglioni per questo ritardo.

Le scrivo non so neppure io perché, se per sfogarmi, se per altro, non so.

Ho una figlia, l’unica, che lavora come infermiera in prima linea all’ospedale San Martino di Genova, e già la lontananza riduce me e mia moglie a chiamare a volte, sbagliando naturalmente, Vanessa la nostra gatta, in questi periodi poi la voglia di andare a trovarla è veramente tanta ma naturalmente nessuno si può muovere e allora sono, anzi siamo, qui a sperare che non le accada niente con questo cazzo di virus.

Stasera vedendo il suo stato su Whatsapp mi sono quasi commosso, anzi leviamo il quasi, ma come si fa a non darle ragione?

Se penso a tutti i soldi che si sono mangiati i nostri politici del kaiser lucrando sui bisogni essenziali mi viene la voglia di prendere un regolo e andare a spaccarlo in testa a questi signori.

Le allego lo stato e poi mi dica come non si fa a essere d’accordo con lei, naturalmente non rispondo alla domanda che lei mi ha fatto, e cioè, “si ricorderanno di noi e degli sbagli che hanno fatto? Servirà loro di lezione?”.

Penso che la risposta sia abbastanza scontata.

Povera Vane, come sei illusa…

Mi scusi lo sfogo.

Maurizio
[redazione@linealibera.it]


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