PISTOIA. Dopo lo sciopero che ha visto un’adesione dell’85% da parte dei lavoratori, la multinazionale giapponese ha deciso di sospendere la produzione non solo nello stabilimento di via Ciliegiole, ma anche negli altri stabilimenti presenti in Italia, da Napoli a Reggio.
I lavoratori e i sindacati avevano chiesto sin dall’inizio la sospensione temporanea della produzione per poter riorganizzare il lavoro in maniera tale da garantire agli operai la distanza minima di sicurezza prevista dal decreto Conte per combattere l’emergenza Coronavirus, specialmente per quei reparti che prevedono lavori di coppia.
In una situazione di emergenza nazionale come quella che sta passando il Paese, è logico avere i settori strategici per la sopravvivenza di un popolo assolutamente funzionanti: dalla sanità al comparto agroalimentare, dai trasporti essenziali alla pubblica assistenza fino alla sicurezza, insomma il minimo per far sì che pur restando tutti a casa la macchina della sopravvivenza funzioni.
Ma all’interno di questo scenario non ci deve esser spazio per chi pensa ancora al profitto: i padroni dei grandi gruppi industriali, e non solo Hitachi, devono sospendere la produzione, garantendo quindi la salute dei lavoratori e non scaricando solo su di essi (ferie, mancati stipendi ecc…) i costi di questa operazione!
Partito Comunista di Pistoia
OGGI A LUI, DOMANI A CHIUNQUE…
Parole al vento del Partito Comunista di Pistoia. Rileggetevi e analizzate cosa avevamo scritto ieri qui: covid-12 & hitachi. «quel treno per lodi» metafora dell’azienda e dell’italia della vergogna.
Lo ricordino anche i sindacati tradizionali e cerchino di capire la regola dell’oggi a te, domani a me.«Un diamante è per sempre», dice la pubblicità. Vogliamo aggiungere: anche un sopruso, un licenziamento, uno scarpone nazista piantato sulla testa di un lavoratore è (la Merkel ce lo sta facendo vedere con il suo Quarto Reich) per sempre.
Oggi a lui, domani a chiunque…
e.b.