coronavirus. MEDICI DI BASE: «MA IN CHE MANI SIAMO FINITI?». E UN NUOVO “SUSSURRO” DA HITACHI

Ma i medici di base non hanno avuto neppure le mascherine…

MEGLIO TACERE FISCHIETTANDO

PER NON TURBARE CHI DORME?


Coronavirus

 

PISTOIA. Dopo il nostro avviso frecciarossa-lodi. parti del treno a pistoia: quarantena coronavirus in hitachi?, siamo stati contattati da alcuni medici di base che appartengono alla categoria dei cosiddetti convenzionati, non dipendenti Usl, ma nodi focali del servizio sanitario regionale di Enrico Rossi, l’uomo che piace tanto alla stampa organica toscana, e che è convinto che l’unico vero pericolo-coronavirus nella nostra regione, sia rappresentato dall’odio dei fascio-leghisti – e già questo sarebbe sufficiente a far luce sul deficit logico-cognitivo di un signore che, dal 2015 ad oggi, ha buttato via, in affitti, per i nuovi 5 inutili ospedali toscani, la bellezza di 1 miliardo 1 a favore di succhiasoldi privati.

Per capire quant’altro sia stato realmente fumato, dovrebbe impegnarsi direttamente la Corte dei Conti nella revisione dei bilanci delle tre Asl toscane, un bascabbaccano dentro cui non è inverosimile che possano nascondersi più coronavirus sotto mutazioni genetiche di tipo €urale – come successe con i 428 milioni di € dello scandalo di Massa.

«Nessuno ci ha contattato dall’Asl – questo ci è stato detto più o meno testualmente – né per darci indicazioni, né per dirci “cani, in bocca al lupo per questa emergenza! Datevi da fare!”, perché di vera e propria emergenza si tratta. Tutto quello che sappiamo, lo sappiamo solo per gentile concessione dei sindacati, che hanno inviato informative non ufficiali e frammentarie se non addirittura generiche. E chi, come diversi fra noi convenzionati, non è iscritto? Per loro ha funzionato una cosa assai diffusa in Toscana: il terzo settore, vale a dire gli amici che, da iscritti, hanno voluto diffondere le indicazioni generiche inviate a loro anche ai colleghi marginali e marginalizzati dalla sanità di Rossi».

Volete sapere qual è stato il decalogo per questa categoria di medici di prima linea? Eccolo.

Il presidente Rossi ha emanato ieri l’ordinanza regionale. Se aspetta ancora un po’…

Quando un paziente telefona, il medico di base deve fare le seguenti domande:

quali sintomi presenti?

hai manifestazioni di febbre?

hai avuto recentemente contatti con persone esterne alla casa e alla famiglia?

chi sono state queste persone e da dove venivano?

hai avuto amici e/o parenti che sono arrivati dall’estero in aereo? E precisamente, da dove?

A seconda delle risposte ricevute, il medico di base  dovrà

mandare immediatamente il 118 alla persona che ha telefonato

vietare al paziente di andare al prontosoccorso dell’ospedale

evitare in assoluto di fare qualsiasi visita a domicilio

Come forma di prevenzione ci sembra onestamente di essere a livelli da Nepal o megalopoli indo-e-cinesi.

logoufficiostampa

«Tra l’altro – e questo è stato sottolineato con somma irritazione – l’Asl non ci ha neppure fornito le necessarie minime difese, come la mascherina rigida con il filtro che deve essere cambiato dopo 8 ore. Perché? Perché non le abbiamo, ci è stato risposto! Capito? Non hanno neppure le mascherine: Rossi non ha null’altro che l’arroganza tipica della sua parte politica! Provate a chiedere chiarimenti all’ufficio stampa dell’Asl Toscana Centro e chiedete una risposta alla coordinatrice degli scrivani di regime, Daniela Ponticelli! Chiedete se tutto questo è vero o no, ammesso che vogliano rispondere».

La mail che ci parla del caso Piacenza

La rabbia dei medici di base è tanta. È troppa, però giustificata per una Regione incivile che fa rientrare a cuor leggero 2500 cinesi grazie non a un principio scientifico, ma a un assunto filosofico (l’esistenza del fascio-leghismo) che, a nostro modesto parere, troverebbe più degna diffusione e affermazione fra gli elettori toscani, se stampato sopra gli strappi di una carta igienica triplo velo antistruscio onde evitare sanguinamenti emorroidali (ri-ricordiamo a Rossi e ai suoi giannizzeri che Linea Libera è anche giornale satirico!).

Ma la rabbia dei medici di base è giustificata ancor più da una mail che abbiamo ricevuto alle 00:54 di stamattina 24 febbraio 2020. Una mail che dice:

Vi informo che attualmente ci sono operai hitachi e di ditte esterne che fino a questo fine settimana erano a lavorare a piacenza da qualche mese a 15 chilometri dall’epicentro del focolaio del virus. So che a queste persone è stato negato l’accesso in stabilimento, ma non è stato fatto alcun tampone o esame per verificare se c’è stato o meno il contagio.
Preferisco rimanere anonimo per tutelarmi.

Quel «preferisco rimanere anonimo per tutelarmi» la dice tutta e di più circa il clima di libertà e di democrazia che si respira nella splendente terra di Dante: terra dalla quale il Sommo fu cacciato perché non integrato con i guelfi neri, predisposti – evidentemente – più di lui ai porti aperti e all’accoglienza francescana.

E dato che ci siamo, diciamo tutto e rivolgiamo la domanda all’ufficio stampa di Paolo Morello Marchese:

è vero ciò che si sente dire in Hitachi, che a Pistoia ci sarebbe un caso accertato di infezione da coronavirus?

La domanda esige una necessaria risposta monosillabica: o o no, senza tante sbavature.

Testimonial di Immagine Donna

E concludiamo con alcune necessarie (sia pur minime) osservazioni. A nostro umile avviso, infatti, riteniamo che:

il sindaco dovrebbe svegliarsi

la prefetta – invece di fare da testimonial della sua parrucchiera – dovrebbe svegliarsi

la procura della repubblica dovrebbe aprire immediatamente un fascicolo (ma alla velocità di Speedy Gonzales)

Per la cronaca,  ieri sera il nostro annuncio su Frecciarossa e Hitachi ha fatto registrare un picco di 15.400 letture.  Per il nostro piccolo giornale on line che nessuno (dei comunisti) legge, non è proprio una semplice caccola.

Rimettetevi subito le mascherine, forza!

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]
Delitto di cronaca, critica, satira, coglionavirus e fascio-leghismo di Rossi

Regione Toscana, Ordine di Rossi

ODE A NAPOLEONE BONAROSSI LIBERATORE

 

Se il presidente Rossi
avrebbe risparmiato
non fossimo nei fossi
a cul nudo e bagnato.

Oggi con un miliardo
sperperato in affitti
stessimo culo al “cardo”
e non da derelitti!


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