ROMA. È ormai chiaro che qualsiasi tentativo di far ragionare anche questo nuovo Governo, del tutto simile a quello precedente (non solo nei nomi), non porta a nulla di positivo: nonostante i problemi legati alle procedure delle domande di transito nelle Pubbliche Amministrazioni (Dpcm del 21/11/2016) che potenzialmente possono gettare nel baratro della mobilità alcuni di noi, nonostante siano irrisolvibili le problematiche legate alla gestione del transito di personale nelle altre amministrazioni con conseguenze anche sul pagamento degli stipendi, nonostante a pochi giorni da transito non è ancora chiaro in quali strutture dovranno operare gli ex Forestali, si vuole testardamente procedere con questo assurdo progetto!
In questi giorni, poi, il Tar del Lazio – sede di Latina ha sospeso, con decreto monocratico, gli effetti del Dpcm relativo alla mobilità verso la Pubblica Amministrazione, in virtù del fatto che tale atto non è stato ancora pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica, posticipando alla pubblicazione i 20 giorni in cui il personale potrà fare istanza.
Tale decisione si applica ovviamente ai ricorrenti ma ha un effetto a cascata su tutti noi, in quanto i decreti di assegnazione definitiva non potranno essere emanati. Ma nonostante ciò, ancora ieri vedevamo in Parlamento i deputati della maggioranza difendere la pseudo riforma di accorpamento del CFS e negare la richiesta di sospensione presentata dal Movimento 5 Stelle e sostenuta da tutta l’opposizione!
Nemmeno i circa 3 mila ricorsi già pronti ed in parte depositati nei Tribunali portano ad una riflessione politica l’attuale Governo, che qualora fosse più avveduto potrebbe accogliere le nostre richieste di sospensione e di apertura di tavoli di confronto per individuare soluzioni diverse e meno oppressive per il personale!
Ecco perché l’unica (e forse l’ultima) occasione che abbiamo davanti è quella di portare la nostra protesta in piazza per chiedere ad alta voce quella sospensione che appare come cosa logica a tutti, comprese le Regioni che, con l’avvicinarsi del transito dei Forestali nell’Arma dei Carabinieri, si rendono sempre più conto dei rischi e delle disfunzioni che ciò creerà!
Domani, lunedì 19 dicembre abbiamo, quindi, indetto una manifestazione nazionale ed unitaria per portare al ministero della Funzione Pubblica quanti più Forestali possibili (già intorno al migliaio le adesioni ricevute), per poter gridare a gran voce: Governo fermati e rifletti, prima che sia troppo tardi per tutti noi!
Alla giornata di protesta abbiamo invitato tutte le organizzazioni sindacali del Comparto sicurezza e protezione civile, tutti i gruppi parlamentari e tutti i cittadini che come noi, sono preoccupati per il danno irreparabile che tale assorbimento comporterà, se non si sospendono le procedure immediatamente.
La nostra strada è comunque segnata: i ricorsi stanno per essere presentati e tutti coloro i quali non accettano la forzata militarizzazione o l’uscita dal Comparto Sicurezza per poter mantenere il proprio lavoro, avranno ragion da vendere nelle aule dei Tribunali.
Ma proprio perché in primo luogo ci preoccupiamo delle conseguenze e dei danni irreparabili a cui si va incontro, chiediamo e chiederemo a gran voce il 19 dicembre al Governo di fermarsi a riflettere decretando una sospensione dell’assorbimento del Corpo forestale dello Stato!
Noi il 19 saremo a Palazzo Vidoni, tu ci sarai?
[sapaf]