NON LO FAN PER PIACER VOSTRO
MA PERCHÉ IL GOVERNO È UN MOSTRO
PRETENDERE che la sinistra (ma quale?) riesca a connettersi, è un voler raddrizzare le gambe ai cani. Come fa, con un solo neurone, a collegarsi? Con cos’altro si collega se non con sé stessa in una sorta di mortale masturbazione ideologica? Is not possible.
Com’è impossibile pretendere che, nonostante i secoli di «chiacchiere sulla storia» e sulla sua importanza, la sinistra conosca lo sviluppo dei fatti e ne abbia il pieno senso. Is not possible, perché la storia, la sinistra, l’ha studiata alla casa del popolo sui Bignami dei capi che glielo tiravano in culo tra una partita a carte, una tombola e – subito dopo, come in Berlinguer ti voglio bene – un bel curturale.
Eppure questi «campioni di storia» si sono appropriati di alcuni temi tra i quali – anche – quello del 25 Aprile che, appunto, cade domani. E almeno cadesse perbene sull’Italia e la schiacciasse sotto il peso della verità effettuale, tappando una buona volta la bocca democratica che, con quella trovata e grazie a quella, la apre solo per defecare, ma dalla parte evidentemente sbagliata.
Liberazione è un termine astratto quasi impossibile da realizzare in un mondo fatto di cose. Perché, nell’orologio della storia, a ogni potere tirannico ne segue uno più o meno falsamente democratico che poi trapassa in oligarchico per tornare ad essere di nuovo tirannico, ma dalla parte opposta; come quello che stiamo vivendo oggi: dal duce ai dittatori del proletariato. Occhio: non ho detto alla dittatura. Per i colti e raffinati Pd, spesso addottorati ope legis, si consiglia di seguire un corso accelerato di lingua (non quella per leccare) brillante e rossissima Accademia della Crusca, che passa anche «petaloso» così caro a Matteo Renzi, da ieri entusiasta del Mes (meccanismo europeo di stabilità? No: Minchioni! Eccovi Serviti!).
Dopo 75 anni di niente – dominati da una Dc pretesca e anticomunista, poi finita con i comunisti attraverso false rivolte e terrorismi di diverso colore, ma solo sulla carta – ecco che, finalmente, l’Italia di un comunista-ladro (Giorgio Napolitano non può che essere così definito) ha messo in ponte un colpo di stato obbedendo (lui così Pci da applaudire i carrarmati in Ungheria) ai suoi compari di diverso colore: quei nazisti che ci hanno piantato Mario Monti, il senatore (no: succhiatore) a vita nel culo con la sua fidanzatina dalla lacrima facile, la Fornero.
È stato, cari compagni progressisti, il primo passo di una marcia del fante comunista su Roma, che avete attuato «per salvare il paese» da quel mostro di Berlusconi. Direi, più francamente, da quel deficiente del cavaliere interessato non al benessere d’Italia e agli interessi della gente, ma alla passera: di ogni forma e di ogni colore. Insomma onnicomprensiva e interrazziale.
Se fosse stato davvero un uomo di stato e un rispettoso della Costituzione, avrebbe preteso che Napolitano, il crestaiolo dei voli a Bruxelles, sciogliesse il parlamento e indicesse una sana e doverosa consultazione popolare, prima di mettere l’Italia, di fatto, in mano alla puttanika (troika è troppo poco) europea.
Tradizione/tradimento, questo. Proseguito a dosi massicce da un altro non-presidente longa manus napolitanica in prosecuzione del disegno criminoso di assoggettare la quinta potenza industriale del pianeta, l’Italia, al vassallaggio di una post-nazista come Angela Merkel con alle spalle il suo popolino di neo SS e di collaborazionisti che confinano con il Mare del Nord.
L’Italia, che non è mai cresciuta a pan di segale e aringhe crude a colazione, a würstel e sbroscia di birra pisciosa, da ieri – e grazie alle ripetute e colpevoli violazioni costituzionali di Mattarella, proseguite con gli attentati alla Costituzione perpetrati da una banda di gente raccattata per strada a partire da Conte – è già, di fatto, in mano alla puttanika e… tutti in casa e zitti, perché i nuovi Bibbiannazionalkomunisten (Bnk, ma anche Deutsche Bank da sanare con i nostri risparmi) stanno attuando il piano di forzata e violenta acquisizione economica dello stivale dalla suola rotta.
La nuova lingua della disUnione Europea, che piace a tutti i parassiti di sinistra (politici, amministratori, manager, dirigenti, leccaculo-ladri e sucasangue del popolo), sarà il tedesco, quello della nuova gioventù hitlero-merkeliana che imporrà le regole della povertà a un popolo stupido come quello italiano che però ha dato la civiltà occidentale all’Occidente – pur se i comunistelli di provincia, nella loro ignoranza della storia, non lo sanno e non lo capiscono.
Domani – anche grazie alla rivendicazione dell’Anpi-Partigiani – si festeggerà a ruota libera il 25 Aprile: una data assolutamente inutile alla gente, ma del tutto funzionale ai ladri di stato e di partito.
Ladri non solo di quattrini (la sanità umbra è il paradigma di tutta la sanità italiana, Toscana e Emilia comprese, e ora anche il Lazio del prode Zinga, come si dice…), ma anche di vita, di libertà, di futuro e – sembrerà strano, ma è così – di un passato che non conoscono perché la loro cultura è quella di un Di Maio, che ignora che Matera non è in Puglia; o di una Azzolina che promuove tutti ope legis mentre il Pd (Partito Degl’ignoranti) si sfregherà le mani poiché potrà fregare tanti più asini a due zoccoli in giro.
I disordini degli anarchici in corso Vercelli a Torino – La Stampa del 23 aprile 2020
Siamo agli inizi della rivolta popolare?
Domani sarà il giorno in cui si dimostrerà che la retorica è tutto e che il popolo «non conta un cazzo». Domani si darà prova che la politica di sinistra è la salvezza e il resto è merda. Merda come questo stato tenuto in piedi da politici di merda, ammesso che politici siano e non ladri di merda e basta.
Solo che i Bnk (Bibbiannazionalkomunisten), non conoscendo la storia, non sanno che la gente si è rotta i coglioni e non sta a più a nessuna regola imposta perché il pane inizia a scarseggiare.
I neretti incazzati può prenderseli la Bellanova. Gli italiani inferociti se li dovranno ciucciare i 70 coglioni dello s-governo Conte, i loro 450 esperti superladri pagati a scialo, e quel Mattarella che dovrebbe essere semplicemente rinviato a giudizio per «attentato alla Costituzione».
La gente è già iniziata a scendere in strada. Nessuno la terrà in casa. E i gilet gialli saranno pallidi rispetto agli incazzati d’Italia quando scoppierà la violenza perché la Germania neo hitleriana metterà le mani nelle nostre tasche: in quelle di tutti, costringendo chi mangia ancora a smettere di mangiare, e chi non mangia più, a crepare di fame su un marciapiede, come accade in India ogni giorno e da sempre.
Non sono della Lega, non voto Lega, ma nessun Pd può smentire le parole di Salvini.
Sono fazioso, forse?
Questo sarà grazie a un Pd aggressivo e delinquenziale nel voler restare sempre e comunque al potere con le trovate di vergognosi Napolitani e Mattarelli. Grazie all’imbonimento di una stampa asservita al potere e all’opera di un mesentere, che raccoglie e tiene unite tantissime affamate budella; un reticolo rappresentato da milioni di laureati PiDioti spesso ignoranti, somari e irrazionali, che ormai sono diventati i gangli mortali del sistema marcio della burocrazia: un rosario di adenomi malefici che non potrà disfare facilmente neppure la Vergine Maria di Salvini, ma che la gente, in piazza, spazzerà via pur se non un inutile e disgustoso spargimento di sangue civile.
E anche stavolta, con dio dalla sua parte, il grande Quarto Reich avrà di nuovo fatto scoppiare la guerra in Europa.
Heil Merkel! E viva il 25 Aprile, ovvero il mito della falsa liberazione. Ora potete insultare come vi pare. Io, cari comunistelli di pianura, sono vecchio e je m’en fous! O, se preferite, «vi vo nello zipèppe»…
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]
Si ricorda che la libertà di critica (non ancora espressamente soppressa dai giuristi del cazzo dello s-governo attuale) lascia molta più assai libertà di espressione che non il diritto di cronaca
Mi sembra di ricordare che Aristotele, da qualche parte, sostiene che la democrazia fu inventata per permettere di rubare più facilmente a un numero maggiore di cittadini con spiccata tendenza alla “grattata”.
Pensate alla nostra “democrazia”: governo, parlamento, giustizia e – giù giù – regioni, province mutile, comuni sperperogeni, comunità di tutti i tipi, paste, brioches e bomboloni.
Siamo per forza vittime di virus, batteri e parassiti…