covid-19. A POGGIO A CAIANO CHIUDE UN BAR PER UN PICCOLO CLUSTER

L’appello del sindaco Francesco Puggelli: “Quanto è successo oggi al bar sarebbe potuto succedere in qualsiasi altro contesto pubblico. La chiusura è stata una scelta fatta volontariamente per tutela verso la loro clientela..”

Il sindaco Puggelli e l’applicazione Immuni

POGGIO A CAIANO. [a.b.] Negli ultimi giorni sono aumentati di nuovo i casi di positività anche nel comune di Poggio a Caiano. Tra questi un piccolo cluster ha riguardato un bar.

“Volevo rassicuravi sul fatto che l’AsL – ha scritto il sindaco Francesco Puggelli – ha già avviato le indagini epidemiologiche. Al momento i primi rilievi indicano che la diffusione del contagio è stata favorita dal contesto familiare più che quello lavorativo. Stiamo comunque monitorando la situazione ma il fatto che nel locale indossassero regolarmente la mascherina e fossero rispettati i protocolli anti contagio (divisori in plexiglass, distanziamento, igienizzazioni frequenti, ecc), mi dà motivo di pensare che si tratterà di un cluster contenuto.

Vi esorto quindi a mantenere la calma, lasciamo che l’Asl faccia il proprio lavoro ed evitiamo inutili chiamate al medico di base per timori infondati”.

“È sotto gli occhi di tutti: il virus – continua il sindaco — ha ripreso a circolare con intensità, dobbiamo mettere in preventivo che ci saranno altri contagi anche nel nostro comune. Anche nei luoghi che frequentiamo quotidianamente.  Per questo dobbiamo fare sempre di più ciascuno il nostro dovere per contenere la seconda ondata. Ma può accadere di ammalarsi o che si ammali qualcuno di nostra conoscenza. Quanto è successo oggi al bar sarebbe potuto succedere in qualsiasi altro contesto pubblico.

Conosco personalmente i proprietari, so che sono persone di grande responsabilità, molto attenti a fare le cose per bene. Anche la chiusura è stata una scelta fatta volontariamente e tempestivamente per tutela verso la loro clientela.

Spero vi unirete a me, anzi vi faccio un appello in merito, nel far sentire ai nostri concittadini la nostra vicinanza. Una vicinanza che sarà fondamentale soprattutto quando per loro sarà il momento di riaprire e quindi di ripartire”.

“Purtroppo – aggiunge Puggelli – lo sappiamo bene, fermare un’attività, per quanto necessario, ha tante complicanze anche di natura economica che vanno ad aggiungersi a quelle sanitarie della malattia.

Ecco, nel nostro piccolo, come comunità e noi siamo una comunità matura e intelligente, oltre ad augurare una pronta guarigione ai dipendenti del bar possiamo impegnarci fin da subito a garantire loro il nostro supporto non appena (ci auguriamo presto) potranno tornare dietro al bancone dove siamo abituati a vederli.  Sarebbe sicuramente il miglior modo per dimostrare loro che non li lasceremo soli ad affrontare il Covid-19!”.

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