FIRENZE. Tanto tuonò che piovve! Dopo oltre un mese di rivendicazioni, segnalazioni, contestazioni ed esposti interni, ecco che i Cobas procedono per le formali denunce ai Carabinieri dei Nas (Nucleo/Ambiente/Sanità) e, dunque, adesso c’è da immaginarsi più probabile qualche intervento che metterà in chiaro la questione “Ospedali e Covid 19” che sarebbe gestita – dicono i Rls – in modo approssimativo e maldestro.
Dell’esposto depositato, che ci viene consegnato accompagnato con un volantino, colpisce la circostanza che il dirigente dello Psill, Pierluigi Faina (questa volta non sarebbe nomen omen), lamenti al collega della prevenzione Renzo Berti, che è probabile che sussista un “conflitto di interesse” nell’invio dei tecnici ai reparti Covid-19, perché si configura un’attività di controllo contro la azienda Usl medesima. Ha ragione il dirigente: sembra questa la prima volta nella storia che lo Psill va a guardare in casa propria, dove ci sono ben 14.000 dipendenti e tutti virtuosi che non hanno mai avuto un incidente sul lavoro. Un miracolo di Sant’Wnrico da Bientina?
I tecnici degli Psill hanno piena competenza e autonomia decisionale: scrivono al dirigente Faina per chiedere le autorizzazioni a procedere, ma il dirigente, apre delle eccezioni e riserve. C’è qualcosa che non va, sembra di essere entrati in un “mondo alla rovescia”, dove l’ipotesi di una soggezione operativa, dovrebbe essere eventualmente sofferta e lamentata dal dipendente dell’ufficio incaricato e non da chi lo dirige che se ne resta alla scrivania al sicuro da virus, batteri e parassiti.
Peraltro occorre ricordare che si sta parlando di dipendenti anche muniti del crisma di Upg (Ufficiale di Polizia Giudiziaria) e che sono preposti direttamente al controllo sul campo, cioè nelle aziende.
Il dirigente dovrebbe dare impulso in modo incondizionato alla funzione di “controllo e verifica” proprio per “prevenire” senza dover “intervenire” con una successiva misura di peggiore e più costosa “cura” di una eventuale maldestra attività, afflitta da deficit o carenze di sicurezza. Ma in Italia è tutto un boscabbaccano…
Questo il testo della denuncia presentata ai Nas:
Carabinieri Nas – Firenze
Via Giovanni Paisiello, 8,
50144 Firenze FI
Oggetto: esposto RLS (Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza art 47 Dlgs 81/2008) USL
Toscana Centro per inadempienze relative al rischio COVID-19 e richiesta di intervento dei NAS
Premesso che numerosi lavoratori di tutti i presidi ospedalieri ci hanno segnalato la carenza di
DPI forniti dall’azienda USL Toscana Centro nonché misure organizzative inadeguate al rischio
COVID-19, così come previste anche dai provvedimenti emanati dal Governo in materia di
prevenzione, protezione e sorveglianza sanitaria.
Premesso che sulla base di dette inosservanze sono usciti vari comunicati sindacali tra i quali
quello del 1 aprile 2020 a firma COBAS P.I. USL Toscana Centro Esecutivo Nazionale con il
quale è stata contestata all’azienda la modalità di elaborazione del DVR (documento di
valutazione dei rischi art 17 Dlgs 81/2008) poiché la consultazione preventiva prevista dall’art
50 comma 1 lettera B TT.UU. con gli RLS non era stata completata perché interrotta e quindi
non rispondente agli obblighi di legge.
Il documento aziendale DVR a parere degli scriventi appare in contrasto con quanto stabilito dal
decreto sulla salute e sicurezza in vigore. Ad es l’art 271 del Dlgs 81/2008 prevede che il datore
di lavoro nella valutazione e del rischio biologico deve tenere conto delle caratteristiche
dell’agente biologico e della sua classificazione. Nel DVR redatto il 17 marzo 2020 dal SePP
(Servizio Prevenzione e Protezione aziendale) non vi è alcun riferimento a quale gruppo di
agenti biologici appartiene il COVID-19. Si precisa che il comma 2 dell’art 268 sempre stesso
decreto, stabilisce che nel caso in cui l’agente biologico oggetto di classificazione non può
essere attribuito in modo inequivocabile ad uno dei gruppi, va classificato nel gruppo con il
rischio più elevato tra le due possibilità.
Inoltre nel DVR aziendale manca per ogni contesto lavorativo e per ogni singola mansione
specifica, a seconda dell’attività svolta, quali siano i dispositivi di protezione individuale (DPI) da
indossare. Sono solo previsti scenari (tabella 3 pag 12 del DVR) che oltra a equiparare, a ns
parere erroneamente, le mascherine chirurgiche con i DPI FFP2, non sono consoni a indicare
per ogni singola mansione il DPI realmente necessario.
A seguito di quanto espresso in narrativa in data 16 aprile 2020 in qualità di RLS USL Toscana
Centro abbiamo richiesto ai Direttori dei PISLL di Firenze (Prevenzione igiene e sicurezza luoghi
di lavoro) una verifica urgente dell’ORGANO DI VIGILANZA PREPOSTO DALLA LEGGE, la
SOC di Prevenzione Igiene e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro (PISLL) diretta dal Dr. Baldacci
una VERIFICA DEL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO COVID 19 adottato dalla
USL Toscana Centro e contestuale richiesta urgente di sopralluogo da effettuare nei presidi
ospedalieri con pazienti COVID-19:
– Santa Maria Nuova Firenze (zona di competenza del PISLL via della Cupola)- Ospedale Piero
Palagi (zona di competenza del PISLL via della Cupola – Ospedale di Borgo San Lorenzo (zona
di competenza del PISLL di Borgo San Lorenzo) – Ospedale San Giovanni di Dio di Scandicci
(zona di competenza del PISLL di Scandicci) – Ospedale Santa Maria Annunziata di Bagno a
Ripoli (zona di competenza del PISLL di Figline Incisa)- Ospedale Serristori di Figline Incisa
Valdarno (zona di competenza del PISLL di Figline Incisa).
In data 17 aprile 2020 con grande stupore e preoccupazione c’è pervenuta dalla mail del Dr
Faina Resp.le UFS PISLL Firenze sud-est una nota che lo stesso aveva appena inoltrato al
Direttore del Dipartimento della Prevenzione USL Toscana Centro Dr Berti e ad altri, con la
quale sollevava a fronte delle ns richieste di sopralluogo, presunte questioni di conflitto di
interesse nell’esercitare le funzioni di vigilanza previste dal Dlgs 758/94 nei confronti della USL
Toscana Centro.
Questa nota del Dr Faina ci fa sorgere un dubbio su come sia stata in questi anni effettuata la
vigilanza sul rispetto delle norme di sicurezza a tutela dei circa 14.000 dipendenti della USL
Toscana Centro.
Allarmati del fatto che a tutt’oggi risulta un quadro epidemiologico preoccupante dei nostri
lavoratori impegnati nell’emergenza COVID-19 e che ancora stamani mattina i Responsabili di
PISLL anziché organizzare sopralluoghi, hanno inviato una mail agli scriventi chiedendo un
incontro interlocutorio che abbiamo rifiutato in quanto ritenuta una grave perdita di tempo a
danno degli operatori sanitari che in questo momento sono esposti a pericoli e rischi di contagio.
Detto allarme su tanta perdita di tempo trova il suo fondamento nel fatto che i PISLL hanno un
servizio in essere di urgenza in H24 per le emergenze che non ci risulta ancora essere stato
attivato.
Ci rivolgiamo in qualità di RLS stante la normativa ai Carabinieri Nas Firenze affinché sia messa
in atto ogni possibile azione a tutela della salute dei lavoratori molti dei quali già in infortunio per
il contagio contratto durante l’attività lavorativa e per i quali saranno attivati tutte le iniziative
possibili di tutela.
In attesa di un Vs intervento, restiamo a disposizione per qualsiasi necessità, cordiali saluti
Firenze 20 aprile 2020
(Domenico Mangiola, Simone Crinelli – RLS USL Toscana Centro)
Volantino di accompagnamento della denuncia presentata ai Nas
Denuncia ai Nas
Alessandro Romiti
[alessandroromiti@linealibera.it]