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PEI GENI CHE GOVERNAN QUEST’ITALIA
ERA MEGLIO MORÌ ’N COLL’ ALLA BALIA!
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OGGI N’HO SAPUTA un’altra bòna. Una di quelle che meritano di essere consegnate alla storia, quella cosa che garba tanto ai comunisti, che però non sanno nemmeno che cosa sia.
A loro garbano le cose che non conoscono: non per nulla sono lì sempre a dire che bisogna essere ligi alla legge (viva la legalità), trasparenti (come il piombo), leali e reali (come Renzi & Zingaretti), coerenti e politicamente corretti (come lo scambio dell’Etr 1000 di Lodi), fini politici (come il granduca Rossi dei 428 milioni di € di Massa o quel bamboccio di Conte o quei minus habentes dello s-governo), corretti nell’informazione (come gli uffici stampa della Regione Toscana e dell’Asl di Morello Marchese, regno incontrastato della pluriprotetta signora Daniela Ponticelli) e via dicendo.
Ad Auschwitz-Birkenau, quando i treni arrivavano, per prima cosa si facevano scendere gli «animali ebrei», e non solo, dai carri bestiame. Poi si iniziava la prima divisione: femmine da una parte e uomini dall’altra; i bambini dipende. Poi le sottosuddivisioni: quelli bòni a lavorare e quelli no. E ancora: i vecchi e i giovani e così via. Poi una bella doccia allo Zyklon B.
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La stessa zuppa, più o meno, starebbe succedendo, mi dicono, alla Coop di Agliana. Non so di preciso quante file, ma sotto il tendone del capolinea del binario, una ce n’è – riferiscono – per i 70enni e oltre.
È la mentalità dei compagni che lavora per la categorizzazione aristotelica della materia: ogni pupazzetto deve entrare nella sua casina, perché non succeda casino in maniera che… “Andrà tutto bene” (una bella pippa!).
I discendenti dei partigiani della resistenza al nazifascismo (in pratica tutti quelli che sono iscritti all’Anpi, ma non hanno mai fatto il militare), hanno fatto peggio dei nazifascisti: e perfino dopo la gioia di avere sbavato per 75 anni sulla Costituzione più bella del mondo.
Non voglio sapere perché sia stata operata questa scelta: neppure se – come diranno – «con l’intento di favorire gli ultra 70enni». Già di per sé le file separate sono come gli autobus pubblici degli stati degli Usa del Sud, dove i bianchi andavano davanti e i negri di dietro.
Dico solo – e ovviamente per paradosso: sia ben chiaro alle teste di cazzo come certi fini piddì – che se per categorie si deve procedere, che si proceda per tutte; cosicché tutti gli uomini siano, come da Costituzione, davvero ugualmente discriminati.
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Si facciano dunque corridoi anche per maschi e femmine; per belli e brutti; per alti e bassi; per grassi e secchi; per culoni e piallati; per chi le puppe grosse e chi ce le ha piccine; per i visigoti e per i ragni e (come diceva un carissimo e bravissimo collega del Tirreno, Giorgio Billeri, che saluto con tutto il cuore) per i T e gli NT: i trombanti e i non-trombanti, perché c’è una gran differenza tra la gente acida che non becca e quella addolcita dal «gusto vero della vita» come l’Amaro Averna.
Ovviamente non devono mancare anche corsie assolutamente separate per Lgbt e senza dimenticare i bisex, in maniera che possano tranquillamente scegliere, di spesa in spesa, in quale budello di corsia infilarsi.
O progressisti e radical-Rolex: ma non ve lo ha mai detto nessuno che siete talmente ridicoli che il risultato non è lo schifo, ma il pisciarsi addosso scompisciandosi di cui sembra che parlasse Aristotele nel secondo libro (perduto) della Poetica?
Perché, da Mattarella in giù e fino a terra, chiesa piddina compresa, non seguite la fila di quel torbo di Grillo? Perché non vedete di andarvene «affanculo a gratis»?
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]
La satira comprende tutti i diritti del mondo
Finché la stampa è tutta col Piddì,
non c’è speranza di sortir di qui.
L’ossigeno che a noi la vita dona,
ce lo levano lor, non il Corona!