covid-19 & dirigenti asl. RITARDI E OMISSIONI. RIVEDERE O NO IL DVR RISCHIO BIOLOGICO?

Asl toscana centro, non provvede ai controlli in casa?

 

FIRENZE. La vicenda del Dvr biologico “farlocco” approvato dalla Asl Tc si riapre, dopo le dichiarazioni – apparentemente rassicuranti – di alcuni tecnici nominati quali Rls (rappresentanti lavoro della sicurezza).

Il Documento di valutazione del rischio biologico Covid-19 presenta già nella prima pagina una criticità: anche un occhio poco esperto nota facilmente la presenza di molte firme, a esclusione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (Rls): eppure l’art. 28 comma 2 del D. Lgs. 81/08 prevede, allo scopo di attestare una data certa della sua stesura, la sottoscrizione del documento anche da parte dei Rls. Ci sono dei motivi per cui il documento non è firmato? Anche gli altri Dvr, elaborati negli anni precedenti, non sono stati sottoscritti dai Rls?

Il Dvr (non solo per il rischio biologico Covid-19) è stato elaborato per ogni singola unità locale, come viene richiesto alle “normali” aziende? Perché a noi sembra che sia un documento generalista che è – come la Nutella – spalmabile su ogni fetta di pane, dunque affatto specifico e funzionale allo scopo cui è previsto.

A mero titolo di esempio, nelle sedi Asl di Pistoia in via Pertini, Prato in via Lavarone o di Buggiano Villa Ankuri, è custodita una copia del Dvr specifico per ciascuna sede in cui sono dettagliate le misure di prevenzione e protezione, tecniche organizzative e procedurali adottate in relazione alle caratteristiche del luogo di lavoro?

Paolo Morello Marchese

Viene infatti da chiedersi se, nel merito dell’emergenza Covid-19, i Rls hanno provveduto a verificare che fossero adottate le misure di contenimento del rischio; da notare che, quando si dice “rischio biologico”, la massima evidenza territoriale di tale rischio è l’ospedale e, in seconda battuta, i presìdi territoriali e ambulatoriali delle Asl.

Poi, solo dopo, abbiamo il resto del mondo ovvero le aziende, gli uffici di banche e agenzie, i negozi, centri commerciali e cinematografi.

Visto il nuovo rischio biologico Covid-19, il Dvr è stato immediatamente rielaborato dal Sepp ASL Toscana Centro, nel rispetto dei trenta giorni come previsto dall’art. 29 comma 3 del D. Lgs. 81/08? Lo avete notato?

Inoltre ci risulta che, ancora oggi, non sono stati messi a disposizione gel sanificanti nei corridoi, degli uffici dell’Asl in via Sandro Pertini e anche quelli di Pistoia (in viale Matteotti dove – orrore! – ha sede lo Psill, cioè l’organo tecnico preposto ai controlli) e dove non sono state installate barriere in plexiglass per gli addetti al front-office; che non viene gestito e contingentato in alcun modo l’accesso di persone esterne, non vengono fornite le mascherine chirurgiche. In alcuni luoghi di lavoro non è possibile garantire le distanze minime, non viene misurata la temperatura all’accesso delle persone, compresi gli utenti, perché non ci sono termo scanner. Ve lo dobbiamo dire noi?

Sapete che quanto sopra descritto è il minimo (sindacale) che viene richiesto alle aziende (normali) per poter lavorare, pena anche la sospensione dell’attività lavorativa? Lo dice Enrico Rossi, nel suo decreto che i Prefetti debbono far ottemperare, anche per mezzo di controlli diretti tramite gli organi di polizia e lo stesso Psill dell’Asl.

Il D. Lgs. 81/08 all’art. 50 comma 1 del prevede che i Rls “promuovano l’individuazione e l’attuazione delle misure di prevenzione”: perciò sono state adottate efficaci misure di prevenzione e protezione per le sedi Asl Tc? Esistono dei verbali dei sopralluoghi, sopratutto in emergenza Covid-19, oppure è tutto orale? Delle segnalazioni da parte dei Rls (dunque segnalazioni non solo Covid) è stato dato riscontro positivo da parte della Asl, ed è stata verificata da parte dei Rls l’ottemperanza alle criticità presentate dai lavoratori? Oppure è stato fatto ricorso allo Spill come legittimamente fatto dai Cobas?

I Rls collaborano con l’Ufficio SePP (Servizio di Prevenzione e Protezione) coordinato a Pistoia e Prato da Maurizio Di Giusto che immaginiamo (perché noi siamo buoni, gentili e rispettosi dei dirigenti, sopratutto della pubblica amministrazione) sia impegnatissimo nel fare controlli a tappeto per verificare le condizioni di salute e sicurezza sul lavoro?

Nel Dvr del rischio Covid-19 è indicato, a pagina 2, che “nell’emergenza covid19, in ragione delle norme speciali obbligatorie, l’autonomia decisionale ordinaria dei datori di lavoro viene meno perché non hanno altra alternativa che dare attuazione agli obblighi dettati dalle leggi speciali”.

Premesso che il D. Lgs. 81/08 (tuttora in vigore) prevede per il datore di lavoro l’obbligo di valutare tutti i rischi per i lavoratori, nel Dvr – precedentemente elaborato – non erano state predisposte le valutazioni dei rischi per tutte le classi di virus? Visto che questo documento nasce come integrazione al Dvr rischio biologico, quali sono le misure di prevenzione e protezione già elaborate per i virus di classe III e IV?

Si capisce o… volete uno schizzo?

L’Europa stessa, nel documento “Covid-19: fare ritorno al luogo di lavoro”, ha richiamato alla norma i datori di lavoro specificando che, “esattamente come in condizioni di lavoro normali, l’identificazione e la valutazione del rischio […] rappresentano il punto di partenza per la gestione della salute e della sicurezza sul lavoro con le misure anti-COVID-19. I datori di lavoro hanno l’obbligo di rivedere la valutazione del rischio qualora sia applicata una modifica del processo di lavoro e di tenere in considerazione tutti i rischi…”, inoltre nel “al momento di rivedere la valutazione del rischio, si deve prestare attenzione a eventuali anomalie o situazioni che provochino problemi e al modo in cui queste possano contribuire ad aumentare il grado di resilienza dell’organizzazione nel lungo periodo”.

Questo richiamo di natura generale riporta, in ambiente sanitario, all’art. 271 comma 5 lett. e) per gli agenti biologici di classe III e IV al programma di emergenza per la protezione dei lavoratori contro i rischi di esposizione a tali agenti. Nel Dvr biologico “generale” queste misure erano state previste per i virus di classe III e IV?

Da sottolineare che, chi scrive, non prende in considerazione l’inserimento del virus Sars-CoV2 in classe II assieme al virus del raffreddore, come sembra sia invece stato inserito, in maniera alquanto sibillina, all’interno del Dvr biologico Covid-19.

Selmi organizza riunioni carbonare solo con i Rls più morbidi e prudenti?

Il Dvr Covid-19 presenta un elenco di indicazioni a carattere generale, individuate in quattro scenari, corrispondenti ad altrettanti livelli di rischio riassunti in una tabella, e ai relativi Dpi (Dispositivi di protezione individuali).

Ancora una volta, ve lo dobbiamo dire noi che non corrisponde certamente al dettato del Titolo X (rischio biologico) del D. Lgs. 81/08, non prevedendo alcuna procedura di dettaglio per ciascuna unità locale?

Vi siete accorti che il Dipartimento di Prevenzione della Asl Tc non aveva predisposto un piano dedicato alle maxiemergenze come previsto dalle Delibere n. 1.327 del 09/11/2017 e n. 68 del 10/01/2019 ? Quanto può aver inciso la mancanza di un coordinamento e di controllo nella malagestione dei presidi ospedalieri? Ma i Rls avranno segnalato questa grave carenza nelle riunioni periodiche che sicuramente si sono svolte conformemente all’art. 35 comma 4 del D. Lgs. 81/08 o anche questo ve lo dobbiamo dire noi?

Ma gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali accadono alla Asl Tc, l’azienda più grande della Regione Toscana con 14mila dipendenti? I report sull’andamento degli infortuni e delle malattie professionali vengono presentati ai Rls nelle riunioni periodiche di cui all’art. 35 del D. Lgs. 81/08? Avete notizia se lo Spill svolge le obbligatorie indagini di polizia giudiziaria su questi infortuni e malattie professionali?

È vero che all’incontro a cui ha partecipato il gruppo “ristretto” dei Rls Massimo Ciuti (Cgil), Paolo Tosi (Cgil), Roberto Rossi (Cisl) Latino Rugero (Uil) su proposta del dirigente Selmi (Spil) hanno firmato una sorta di “liberatoria” rispetto a quanto denunciato dai Rls Domenico Mangiola e Simone Crinelli dei Cobas allo stesso Spill e ai Carabinieri dei Nas, non invitati dal Selmi all’incontro interlocutorio?
Visto che qualcosa è stato firmato (ci è stato confermato da alcuni Rls), i lavoratori possono almeno sapere il contenuto di questo verbale?

Alessandro Romiti
[alessandroromiti@linealibera.it]


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