covid-19 e fase 2. LA PROTESTA DEI PARRUCCHIERI E DEGLI ESTETISTI DELLA PIANA

Parrucchieri e estetiste di Quarrata, Agliana e Pistoia, uniti per la riapertura

QUARRATA. Non si sono incatenati ai propri negozi come hanno fatto nei giorni scorsi alcuni colleghi a Padova ma hanno esternato la propria preoccupazione e la propria rabbia contro la decisione del governo, annunciata il 26 aprile dal presidente del consiglio Giuseppe Conte, di farli aprire il 1 giugno, dunque ben dopo quanto sperato.

Stamani, sfidando i divieti di assembramento, si sono ritrovati a Barba di fronte al salone Euforie Parrucchieri insieme estetiste, parrucchieri e barbieri provenienti dai comuni della Piana Pistoiese ma anche da Pistoia di fronte ai giornalisti, estendendo la manifestazione sui canali social per raggiungere più persone possibili.

Distanti l’uno dall’altro più di un metro per rispettare le normative, con mascherine e guanti, hanno manifestato la propria rabbia. Abituati ognuno a lavorare secondo le norme di igiene (utilizzando ad esempio il monouso) sono pronti a sfidare il decreto e di riaprire prima del previsto i propri negozi e i propri saloni, comunque prima di giugno, attorno alla prima metà di maggio adottando le misure necessarie con tutto il materiale per riprendere a lavorare in sicurezza (visiere, camici, guanti, gel igienizzante).

“Non è soltanto uno sfogo dopo due mesi chiusi.. molto di più.. mai così uniti.. Siamo – scrive Antonio Cappiello – gli artisti di Quarrata, Agliana..e altri comuni… Non vogliamo..ma dobbiamo riaprire. Non abbiamo uno stipendio a fine mese, ma obblighi da pagare. Al Presidente Conte potremmo dare dei consigli su come possa essere fatta la nostra riapertura”.

Prima della conferenza stampa

“Siamo al servizio del cittadino – scrive invece Stefania Paganelli – e i nostri servizi aiutano a distruggere il virus, con igenizzazioni e altri trattamenti. Garantiamo pulizia e igiene, abbiamo presidi e barriere verso il cliente. Molti di più che su qualsiasi mezzo di trasporto dove dubito venga igienizzato dopo l’uso .Siamo più sicuri del supermercato. Quindi? Chiediamo da sempre una lotta contro gli abusivi che si riempiono la pancia in questi momento storico. E le istruzioni ci continuano a stare addosso e chiamano noi evasori … “

“Non possiamo aspettare giugno. È stressante non avere una data certa. Viviamo nel limbo. Abbiamo tutti una famiglia. Lavoriamo da anni e non abbiamo mai avuto un problema oltretutto così favoriamo l’abusivismo in casa. Io come vada l’11 maggio riapro. Possono venire anche i carabinieri a farmi una multa. Le multe? Gliele strappo davanti. Posso anche dargli le chiavi del negozio. Io soldi non ce l’ho. Che ci venga Conte a lavorare perché quello non c’è mai stato, non sa cosa vuole dire lavorare” ha detto una estetista “arrabbiata” di Quarrata.

“Stiamo chiedendo solo di lavorare e di lavorare in sicurezza. Non siamo sostenuti da nessuno e quindi la nostra unione ci rende più forti” ha scritto Stefano Cateni che ha aggiunto. “Abbiamo saloni con tutte le normative e lavoriamo da una vita su appuntamento. Nessuno ha il diritto di decidere che alcuni settori come il nostro devono morire. Non stiamo chiedendo di andare in ferie e neppure soldi dato che nessuno ce li dà. Ma chiediamo solo di poter lavorare”.

Andrea Balli

[andreaballi@linealibera.it]

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