covid-19, potere & quattrini. REPUBBLICA E CHIESA: «LA MESSA È FINITA, ANDATE IN PECE!»

Nostradamus aveva ragione? Forse. Il papa nero (gesuita) c’è. Il non-presidente canuto, anche. Finirà la chiesa? O, secondo l’attuale finanzismo, si fonderà con l’Islam in una sorta di multinazionale che droga le coscienze? A noi non tocca vedere. Ma d’ora in poi gli italiani devono prepararsi a un’unica prospettiva: risalire sui treni per Auschwitz dove verranno accolti dal Quarto Reich dell’Angela Merkel! Sarà solo questione di qualche mese e… MES!

FEDE, FORZA E SOLDO TONDO

I MOTORI SON DEL MONDO:

CHI SI ADEGUA MANGIA E CANTA

CHI NON CEDE PIANGE E SCHIANTA!


Questa foto di gruppo, non particolarmente raffinata sotto il profilo tecnico, ha il pregio di mostrarci la realtà che stiamo vivendo «alla faccia del bicarbonato di sodio!» direbbe Totò

 

PER CHI erroneamente credesse che il problema-Italia risiede nell’emerita confraternita dei Fra Coglioni che vedete qui a fianco, è bene chiarire che non ha capito nulla.

Il male – come di solito si dice – è frutto del maligno. E qui, da noi, abbiamo un maligno ben più pericoloso del famoso Shatàn degli ebrei: quello, Satana, almeno, è chiuso fra le pagine della Bibbia e di lì non si muove.

La sua emanazione nella dimensione reale, al contrario, si sdoppia, in Italia, ed esce in due visi angelici che però non lasciano scampo.

Molti dei lettori non solo sono giovani, ma soprattutto non sanno o non ricordano: non si rammentano di quando Paolo VI parlò del maligno come entità fisica («il diavolo esiste») presente nel nostro mondo: un demonio che si presenta, come da tradizione, sotto forme angeliche e beatificanti, tanto da confonderci le idee e da ubriacarci con il suo vino inebriante, il Vindediavolo.

C’è il Vinsanto e il famosissimo Vindeldiavolo

Così abbiamo, nel nostro Olimpo italiano (un Olimpo fecale), la presenza di due entità fisiche con i rispettivi attributi:

1. un non-presidente della repubblica violentata, ex giudice costituzionale che si fece beatamente eleggere da un parlamento illecito da lui stesso definito tale in base alla porca legge elettorale con cui era stato portato in aula

2. un non-papa di Roma, ex aspirante al soglio ai tempi di Benedetto XVI, che lo batté sul rush finale, ma che – ormai è più che evidente – ha contribuito a indebolire il «pastore tedesco» fino a farlo abdicare e a mandarlo al confino.

Entrambi questi “personaggi” saranno un dì ricordati con il giudizio della storia, che non è mai benevolo.

Lo saranno perché, finita l’aura di cui si ammantano, e il leccaculismo sfrenato di cui si circondano e sono circondati, faranno la fine del tetrapak delle confezioni di latte, o in discarica o all’inceneritore.

Entrambi, Mattarella e Bergoglio, hanno alle spalle un incandescente coro di Serafini che, come pure fiamme, bruciano di amore per loro:

I Serafini laici di Mattarella

il non-presidente della repubblica ha un cumulo di vecchiardi impolverati con tanto di catene d’oro al collo (sarebbe meglio che le avessero alle gomme, dato che si muovono su terreno nevoso e ghiacciato!), la cosiddetta Corte Costituzionale, che di fatto sventola le ali intorno al Signore in trono per garantirne e confermarne la legittimazione che non ha affatto

il non-papa comunista è corteggiato da una Cei ultimamente incerta e traballante, ma che riprenderà sicuramente le sue posizioni rosse, quando Gargoyl (pardon, Bergoil), posizionerà al vertice del coro il rosso Matteo Maria Zuppi, che sta proseguendo e portando avanti gli studi di Carlo Marx in veste di esegeta di un nuovo Vangelo dal titolo Odierai il prossimo tuo.

Entrambi, secondo la dottrina cristiana dell’Occidente, che si fonderà con la Mecca (?), vengono e verranno riconosciuti, ogni giorno di più, direttamente dal loro operato:

il primo, canuto e àfono, dal dolo con cui ha fatto ingozzare al popolo italiano gli ultimi governi illeciti in nome della strumentalmente errata interpretazione del principio di «parlamentarità» della repubblica (finché ci sono numeri, tutto si può fare perché il fine dittatoriale giustifica i mezzi delinquenziali)

Quanti Pietri per volta…?

il secondo, sentenzioso e loquace come un parrocchetto sul trespolo, dal dolo con cui ha infilato in gola ai cattolici (che in realtà capiscono il giusto) che il principio fondante della chiesa non era la regola indiscutibile secondo cui «tu sei Pietro e su questa pietra io fonderò la mia chiesa», ma su quella delle SpA quotate in borsa, secondo cui «tolto di mezzo un Pietro, ci se ne mette un altro» dato che, come nei 5 Stelle, 1 vale 1.

Dall’assoluto (Costituzione e Cristo) al relativo («io interpreto la legge» e «i papi possono essere anche due o tre, se decidono di andare in pensione, volontaria, anticipata o forzata») il passo è breve-brevissimo.

Ma giuristi e preti, per essere tali e autorevoli, devono avere, a prescindere, un pre-requisito ineludibile: una struttura interna morale che riconosca – e non solo a parole – la dignità degli altri esseri umani; un rispetto che né Mattarella né Francesco riescono minimamente a mostrare come proprio o non si comporterebbero come stanno facendo da sempre.

George Soros. Buono come una madre, può chiamarsi indistintamente Mammona o Agnus Dei. Oggi ci fa arrivare da lontano le famose “risorse” per sopravvivere… Gloria in excelsis Deo!

Ecco perché la democrazia (già molto traballante) è diventata dittatura e il cristianesimo cattolico romano un semplice strumento di potere sulle e contro le masse dei lavoratori e degli sfruttati del mondo. Il reddito di cittadinanza, la Caritas e l’antisalvinismo non bastano a rendere santi.

E tutto ciò che si fa, lo si fa in nome di un solo vilissimo, rivoltante scopo: il sorosismo. Ossia l’abbraccio mortale con cui l’unico vero dio che regna in terra, Mammona, stringe questi esseri, bardati come dèi; divinità che però mangiano, bevono, cacano e muoiono proprio come gli uomini sui cui crani, sfracellati da povertà e disperazione, costruiscono i loro ponti per l’eternità e le loro autostrade d’oro per il proprio benessere materiale.

La messa è finita, andate in pece!

Non è più il caso di tacere. Questo paese va avanti e marcisce nella più assoluta illegalità dal tempo di Antonio Di Pietro. Non dobbiamo vendere la Costituzione a un manipolo di manigoldi. La nuova liberazione deve iniziare da qualche parte. Svegliamoci e diamoci una mossa.

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]
Diritto assoluto di tutti i diritti umani

Dimostrate (se potete) che Mattarella è un presidente legittimo
e che Bergoglio è un vescovo di Roma scelto da dio. Poi si ride…


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