criptocomunisti. L’INSOSTENIBILE PESANTEZZA DEL “POLITICALLY CORRECT”

I criptocomunisti sono diffusi nel M5s?

AGLIANA. Di Massimo Bartoli possiamo fare ricorso all’archivio della precedente consiliatura, che ha visto i pentastellati distinguersi, ma non certamente per le premesse politiche riconducibili alla promozione della trasparenza (negata sempre), moralità (prima fra tutte quella della correttezza amministrativa) e partecipazione dei cittadini (impedita).

Il Consigliere Bartoli e l’On. Massimo Artini

Bartoli che ha firmato con la postilla “in fede” ha ricevuto carteggi “hot” che avrebbero meritato una attenzione particolare da parte dei pentastellati:
1. l’arbitrato tra Ladurner/Cis ancora ignoto al servizio associato diretto dalla ragioniera Tiziana Bellini (tanto attenta alle programmazioni di spesa del bilancio dei Comuni del Mont-Ana)
2. la questione delle spese pazze del fu Comandante Nesti (con danni economici e di immagine per l’amministrazione e tanto di determina 60/2014 siglata da due dirigenti), argomenti evidentemente “off” per il M5s di Agliana o – ma non è un elenco esaustivo – come la grave questione della
3. Commissione Disciplinare, inesistente a Agliana dal 2001.

Viene perciò  da chiedersi: il M5s era (nella scorsa consiliatura) all’opposizione o alla greppia della maggioranza?

Argomenti giudicati forse “uncorrect” dal gruppo grillino che ad Agliana, sembrano avere avuto cinque stampelle anziché cinque stelle, vista la conduzione monotonale diretta all’omologazione – questa sì molto fluida – sull’indirizzo più conformista nel rispetto dello standard soviet dei demokats. Un chiaro caso di criptocomunismo, travestito da proposte politiche di innovazione che garantiscono la continuità amministrativa dei pupari di Pistoia?

Campagna di informazione dell’ovvio  1

Non fa eccezione la proposta di emendamento alla mozione sulla “omotransfobia che verrà discussa stasera, 30 luglio.

Bartoli è stato informato che in Emilia Romagna il Consiglio Regionale il 26 luglio scorso ha approvato la promozione di una misura pro gender-Lgbt. Misura che, per logica conseguenza, pretende di obbligare – costringendolo – anche il resto del mondo radicalmente contrario all’ideologia gender?

Titolo del provvedimento: Legge regionale contro le discriminazioni e le violenze determinate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere. Tutto questo con i voti di Pd e 5Stelle e dopo 40 ore di dibattito!

Questo il testo presentato nello sconosciuto e trascurabile Comune di Agliana, che prevede di addolcire in modo surrettizio – lasciandone invariata la sostanza – la mozione del centro-sinistra proposta dal tandem Vannuccini-Guercini.


OGGETTO: emendamento

                                             PREMESSO CHE

in data 24/07 è stata trasmessa la mozione dal titolo “PREVENZIONE E LOTTA ALL’OMOTRANSFOBIA”, iscritta all’ordine del giorno al punto 12 del prossimo consiglio comunale del 30 Luglio

                                           CONSIDERATO CHE

Riteniamo importante promuovere azioni per contrastare qualsiasi tipo di comportamento discriminante oltre che all’omotransfobia

                                              RILEVATO CHE

Campagna nazionale sull’ovvio 2

Nella predetta mozione si fa riferimento solo al contrasto all’ omotransfobia, proponiamo il seguente emendamento

  • Al titolo della mozione dopo le parole prevenzione e lotta all’omotransfobia aggiungere: E AD OGNI ALTRO TIPO DI DISCRIMINAZIONE
  • Nel premesso che aggiungere la seguente frase: PREOCCUPANO I NUMEROSI EPISODI DI BULLISMO E CYBERBULLISMO RIVOLTI A SOGGETTI CON LE PIÙ DISPARATE “DIVERSITÀ” AD ESEMPIO NAZIONALITÀ DI PROVENIENZA, RELIGIONE, PECULIARITÀ FISICHE E COGNITIVE.
  • Nel preso atto che dopo la prima parola l’omofobia aggiungere: BULLISMO E CYBERBULLISMO RAPPRESENTANO……
  • Nel considerato che cassare le ultime due parole atteggiamento omofobico, sostituendole con: FORMA DI OMOFOBIA, BULLISMO E CYBERBULLISMO”
  • Nell’impegnativa al punto 1 cassare la frase “le associazioni LGBT e le altre” sostituendola con: USL E LE ASSOCIAZIONI CHE LAVORANO AL CONTRASTO DI PREDETTI FENOMENI DI discriminazione; al punto 3 cassare “sia essa gay, bisessuale, lesbica, transessuale o eterosessuale” sostituendola con: INDIPENDENTEMENTE DAL PROPRIO ORIENTAMENTO SESSUALE, DALLE PROPRIE DISABILITÀ, RELIGIONE, NAZIONALITÀ, E QUALSIASI ALTRA FORMA DISCRIMINATORIA

MOZIONE EMENDATA PREVENZIONE E LOTTA ALL’OMOTRANSFOBIA E AD OGNI ALTRO TIPO DI DISCRIMINAZIONE

                                              PREMESSO CHE

  • Esempio di docente per adolescenti o fanatica pericolosa?

    solo in Italia e nel solo 2019 si contano almeno 50 episodi omofobici, tra attacchi personali (che vanno dall’insulto all’aggressione fisica), vandalismo contro le sedi di associazioni Lgbt, minacce e anche censure a livello massmediatico;

  • il Rapporto Arcigay segnala dal 17 maggio 2018 per i successivi dodici mesi, monitorando le fonti della carta stampa, 187 casi registrati di omotransfobia, molti di più dei 119 registrati nell’anno procedente;
  • preoccupano i numerosi episodi di violenze omotransfobiche agite da branchi o baby-gang; a questo fenomeno si connette quello dei crimini e delle parole d’odio che avvengono in contesti scolastici, ai danni tanto di studenti e studentesse quanto di insegnanti e presidi.
  • Preoccupano i numerosi episodi di bullismo e cyberbullismo rivolti a soggetti con le più disparate “diversità” ad esempio nazionalità di provenienza, religione, peculiarità fisiche e cognitive.

                                             PRESO ATTO CHE

– l’omofobia, bullismo e cyberbullismo rappresentano una piaga sociale ancora diffusa nonostante gli interventi legislativi per la garanzia di pari diritti e dignità per tutte e tutti;

– l’Italia è immobile sui diritti delle persone Lgbt e sulla lotta contro le discriminazioni, secondo il quadro che emerge dall’edizione 2018 di Rainbow Europe, l’indice elaborato da Ilga, una delle più importanti Ong per i diritti umani Lgbt, che classifica gli Stati in base alloro sistema legislativo e alle politiche adottate per garantire uguaglianza e parità di diritti. Il progresso verso l’uguaglianza e la parità di diritti per le persone Lgbt, misurato da Rainbow Europe in termini percentuali, è rimasto in Italia a poco meno del 27%, che vale al nostro Paese il 32esimo posto su 49 Paesi europei. È la stessa situazione di due anni fa, dopo l’approvazione della legge Cirinnà sulle unioni civili del 20 maggio 2016.

                                             CONSIDERATO CHE

– il Sindaco di Agliana ha ritenuto di non concedere il patrocinio alla manifestazione Toscana Pride, ritenendo, in accordo con la Giunta comunale, la manifestazione “non idonea” alla promozione di una cultura delle differenze;

– il Sindaco ha comunicato in forma scritta la propria volontà di impegnarsi sul tema dichiarandosi comunque per il sostegno e la diffusione sul nostro territorio di iniziative volte “a promuovere una cultura che faccia delle diversità una ricchezza e che condanni ogni forma di omofobia, bullismo e cyberbullismo”

Tanto premesso e considerato:

                   IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA COMUNALE

  1. a farsi promotori, nelle scuole e in collaborazione con l’USL e le associazioni che lavorano al contrasto di predetti fenomeni di discriminazione presenti sul territorio, di progetti per la promozione e la diffusione di una cultura di educazione alle differenze;
  2. a rilanciare con forza la giornata del 17 maggio Giornata internazionale contro l’Omofobia e la Transfobia, affinché questa diventi la prima occasione per la sensibilizzazione rispetto alle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e l’identità di genere
  3. a intraprendere iniziative rivolte alla cittadinanza mirate alla riduzione e alla decostruzione di stereotipi e pregiudizi e di tutela al diritto all’uguaglianza tra ogni persona, indipendentemente dal proprio orientamento sessuale, dalle proprie disabilità, religione, nazionalità, e qualsiasi altra forma discriminatoria, affermando principi e relazioni di solidarietà.”

In fede, Massimo Bartoli


Intanto è bene richiamare la circostanza che le intenzioni dei solerti pentastellati sono certamente ridondanti quando chiedono azioni di tutela per delle minoranze “diverse”: non hanno forse mai letto la Costituzione repubblicana che all’articolo 3 sancisce il concetto etico in modo chiaro e universale? Pensano forse di poter integrare o rilanciare la carta costituzionale dalla sala del consiglio di Agliana?

Sul periodo “…in collaborazione con l’Usl e le associazioni che lavorano al contrasto di predetti fenomeni di discriminazione presenti sul territorio…” è solo da osservare quanto sia improbabile nella sua attuazione pratica.

L’Usl Centro Toscana non dispone di specialisti psicologi in adeguato numero tali da gestire (quì si aprirebbe un’ampia discussione di “come-fare-cosa”) una quantità industriale di corsi di formazione per adolescenti, che non è come giocare a risiko.

La scuola media ha bisogno certamente di vedere reinserita una materia fondamentale che anche chi scrive ricorda di avere studiato: l’educazione civica; ma di questo, potrà meglio occuparsi il Ministero dell’Istruzione e non certamente l’Usl Centro Toscana.

Gli immigrati sanno che cosa è la teoria dei gender?

L’emendamento vorrebbe sopperire a tale molto probabile criticità funzionale con le “…associazioni che lavorano al contrasto di predetti fenomeni…”.

E quali sarebbero? Lo sanno i pentastellati o no che si ritornerebbe – nel più ingannevole gioco dell’oca di una azione forzata – in braccio ad associazioni “deregolate” che, quelle sì, sarebbero ben felici di organizzare la formazione prevista, forse suggestionando (si dimostri il contrario) le giovani menti di adolescenti, già turbate dagli impulsi ormonali dell’età e così destinate a una possibile stimolazione allo studio della fluidità di genere: questo è quello che vorrebbero i pentastellati?

Tutto questo, ovviamente, con la benedizione della Cirinnà, che sta per aprire corsi di laurea in “rieducazione dei normali all’anormalità”!

Alessandro Romiti
[alessandroromiti@linealibera.it]

Leggi anche: https://www.linealibera.it/politically-correct-meglio-morti-che-male-accompagnati/


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2 thoughts on “criptocomunisti. L’INSOSTENIBILE PESANTEZZA DEL “POLITICALLY CORRECT”

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