PISTOIA. Riceviamo dall’associazione A Sud, impegnata nella cooperazione tra Nord e Sud del mondo e nella riconversione ecologica delle attività produttive ed energetiche, il seguente comunicato. L’argomento del comunicato riguarda un progetto di accordo di libero scambio tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti (vedi), un tema molto delicato e di assoluta rilevanza per gli interessi che smuove, purtroppo poco o per nulla dibattuto dai media nazionali.
[BRUXELLES/ROMA – 13 marzo]. Da stamattina a Bruxelles i movimenti sociali D19-20 Alliance, Alter Summit, Seattle to Brussels Network, European Attac Network and Blockupy si sono dati appuntamento dalle 10 davanti alla sede della Dg Trade per contestare il negoziato Transatlantic Trade and Investment Partnership (Ttip) che tecnici della Commissione Commercio dell’Unione europea e del ministero del commercio Usa stanno trattando proprio in questi giorni nella capitale europea nella più assoluta segretezza.
Il Ttip viene spacciato come una delle più efficaci soluzioni possibili alla crisi economica, ma si risolverebbe nell’ennesimo taglio ai servizi pubblici per compensare le perdite della finanza e della speculazione.
Anche le valutazioni d’impatto condotte dalla stessa Commissione dimostrano che al massimo il Ttip porterebbe a una crescita dello 0,05% del Pil europeo, a fronte dell’ennesima ondata di liberalizzazione ma, quello che è più grave, ad un azzeramento progressivo degli standard di qualità e di sicurezza dei nostri prodotti agricoli, alimentari, industriali, chimici, della sicurezza sul lavoro, e quindi delle regole e garanzie che democraticamente nazioni e territori hanno conquistato, che vengono liquidati in queste trattative come semplici ostacoli al commercio di cui liberarsi. Per negoziare indisturbati e senza consentire repliche ai cittadini, per di più, i testi legali in discussione sono sottoposti al segreto commerciale, e dunque non disponibili alla lettura nemmeno ai Parlamentari europei regolarmente eletti.
Per questo movimenti sociali, associazioni, organizzazioni contadine e sindacati d’Europa e d’America si sono dati appuntamento a Bruxelles per sviluppare una strategia comune, mentre in contemporanea in Italia parte la Campagna Stop Ttip Italia promossa da una larga rete di associazioni, organizzazioni sociali, sindacati, comitati.
La rete italiana contro il Ttip promuoverà nelle prossime settimane appuntamenti di confronto, formazione e mobilitazione con il fine di informare circa gli effetti che avrebbe l’approvazione del trattato e fare pressione affinché tale rischio sia scongiurato.
Tra gli appuntamenti previsti:
– il 20 marzo ore 17 presso Scup, via Nola a Roma, per discutere delle iniziative da mettere in campo il prossimo 27 e 28 marzo in occasione dell’arrivo del presidente USA Barack Obama in Italia
– il 21 marzo “Fermiamo il Ttip”, sala conferenze Cobas, viale Manzoni 55, Roma
– il 12 e il 13 aprile due giornate di approfondimento e di confronto con il sostegno dalla Fondazione Rosa Luxembourg presso l’Associazione Altramente, via Castruccio Castracane n° 28.
Come movimenti e organizzazioni sociali italiane, abbiamo deciso di mobilitarci per opporci a un disegno politico che ha nella mercificazione dei diritti e nella tutela dei mercati il suo obiettivo principale. Ci appelliamo a tutte le forze sociali , sindacali e politiche del nostro Paese, perché convergano su una mobilitazione comune per fermare il negoziato Ttip, esattamente come è successo alla fine degli anni ‘90 con l’Accordo Multilaterale sugli Investimenti, nel decennio scorso con la Direttiva Bolkestein, o più recentemente con il negoziato Anti-Counterfeiting Trade Agreement (Acta), che con la scusa della lotta alla ‘‘pirateria’’ informatica e della salvaguardia del diritto d’autore avrebbe attentato al diritto alla privacy e al libero accesso alla rete dei cittadini.
La Campagna Stop-Ttip Italia è promossa da: Altramente, Arci, Associazione Botteghe Del Mondo, A Sud, Attac Italia, Cobas, Comisión Europea Derechos Humanos Y Pueblos Ancestrales, Comitato Lavoratori Cileni Esiliati, Ecomapuche – Amicizia Con Il Popolo Mapuche, Comune-Info, Coordinamento Nord Sud Del Mondo, Cospe, Ennenne, Fairwatch, Fondazione Cercare Ancora, Forum Italiano Dei Movimenti Per L’acqua, Link – Coordinamento Universitario, Medici Senza Camice, Mst-Italia, Municipio Dei Beni Comuni, Re:Common, Reorient, Rete Della Conoscenza, Sbilanciamoci, Scup, Sos Geotermia – Coordinamento dei comitati in difesa dell’Amiata, Un Ponte Per, Unione Degli Studenti, Yaku.
Ritengo opportuno rafforzare il dibattito relativo a questa sconosciutissima questione inserendo il seguente intervento di Alex Zanotelli
UNA NATO DEL COMMERCIO? NO , GRAZIE!
In questa campagna elettorale per il Parlamento Europeo, riteniamo estremamente importante un serio dibattito, non solo in Italia, ma in tutti i 28 paesi della UE, sul Trattato di libero scambio fra gli Stati Uniti e l’Unione Europea, noto come Partenariato Transatlantico per il Commercio e gli Investimenti(T-TIP).
Le trattative iniziate in tutta segretezza lo scorso luglio, a Washington, sono condotte da un pugno di esperti della Commissione Europea e dal Ministero del Commercio USA. A dicembre, sempre a Washington, c’è stato il terzo ‘round’ di negoziati. Nonostante la maretta dopo lo scandalo Datagate, i negoziati sembrano procedere a gran velocità: a marzo si terrà a Bruxelles il quarto round di negoziati.
Questo Trattato creerà la più grande area mondiale di libero scambio fra due economie che rappresentano metà del PIL mondiale e un terzo dei flussi commerciali. Tutto questo con grande esultanza del mondo degli affari.
“Il Trattato più importante del mondo”-ha sentenziato ‘Il Sole 24 ore’ (26 ottobre 2013). Ma perché tanta euforia? Secondo il Commissario al Commercio UE, Karel de Gucht, il Trattato offrirà all’Europa due milioni di posti di lavoro in più, 119 miliardi di euro di PIL, che equivale a 545 euro in più all’anno per ogni famiglia.
Per di più, ci sarà un incremento del 28% delle vendite di prodotti europei negli Stati Uniti e dell’1% del PIL. Sono molti a contestare la veridicità di questi dati , e a ridimensionarli. Ma ben pochi si chiedono quali saranno le conseguenze per l’Unione Europea.
“Il Trattato-scrive Monica De Sisto – punta ad abbattere non tanto le tasse doganali tra UE e USA già basse, ma le cosidette Barriere Non Tariffarie cioè i divieti di importazione e di tasse specifiche che, anche grazie alle grandi battaglie contro la carne agli ormoni, il pollo lavato con il cloro, gli ftalati nei giocattoli, i residui dei pesticidi nel cibo, gli OGM e così via, tengono lontane dal nostro mercato i prodotti non sicuri, tossici.”
Infatti con il T-TIP cadranno le tasse e le tariffe che hanno tenuto lontano questi prodotti .
Il T-TIP avrà pesanti conseguenze sull’ambiente, lavoro e la stessa nostra democrazia.
A livello ambientale, il Trattato incrementerà l’esportazione di combustibili fossili e gas estratti con il ‘fracking’ e permetterà alle multinazionali del petrolio di portare in tribunale i governi nazionali che introducessero regolamentazioni restrittive al riguardo, ma di fare anche ricorso contro legislazioni ambientali nazionali. Con la crisi ecologica in atto, tutto questo avrà conseguenze devastanti.
Il Trattato avrà pesanti ricadute anche sul mondo del lavoro, aggirando le norme del diritto al lavoro e svuotando le normative per la protezione dei lavoratori. Ma sarà soprattutto la nostra stessa democrazia, già così debole, ad uscirne azzoppata. Il T-TIP è infatti un negoziato stipulato in totale segretezza senza la partecipazione attiva dei cittadini. (Né il Parlamento Europeo né il Congresso USA sono a conoscenza dei negoziati).
E’ un vero e proprio colpo di Stato da parte dei poteri economico-finanziari che oggi governano il Pianeta.
E’ la vittoria delle lobby (multinazionali e banche) che hanno a Bruxelles quindicimila agenti e tredicimila a Washington, stipendiati a fare pressione sulle istituzioni. “E’ un progetto politico – ha scritto Stefano Rodotà – ad asservire ancor più i lavoratori ai piani delle corporations, privatizzare il sistema sanitario e sopraffare qualsiasi autorità nazionale che volesse ostacolare il loro modo di agire.”
Il T-TIP guarda anche lontano, alla leadership mondiale.
“Il Trattato potrebbe veicolare la strategia delle élites private della UE e USA- ha scritto Kim Bizzarri nell’opuscolo “T-TIP, un Trattato dell’Altro Mondo” – per condizionare le economie emergenti come i BRICS e i Paesi dell’ASEAN e per conquistare la leadership internazionale su un ordine mondiale in cambiamento che minaccia l’egemonia USA e UE, ma anche per forzare il Sud del mondo verso un tipo di sviluppo dettato dagli interessi UE e USA.”
Come cittadini non possiamo accettare un tale MOSTRO economico-finanziario che sarà pagato caro da miliardi di esseri umani, costretti a vivere tirando la cinghia. Per questo il T-TIP deve diventare soggetto di pubblico dibattito nelle prossime elezioni del Parlamento europeo, che si terranno a maggio.
Lo stesso lo abbiamo chiesto per l’Accordo di Partenariato Economico(EPA), che la UE vuole imporre ai paesi impoveriti(Africa, Caraibi e Pacifico-ACP).
(Per firmare l’appello Fermate gli EPA: http://www.ildialogo.org )
Quando la finiremo con questi FTA (Accordi di libero commercio) che fioriscono ovunque, dal NAFTA al CAFTA?Espressioni evidenti del trionfo del mercato e delle sue leggi ,che permettono a pochi di ammassare enormi ricchezze a spese dei molti:gli 85 uomini più ricchi al mondo hanno l’equivalente di tre miliardi e mezzo dei più poveri. “Tale squilbrio-ha scritto Papa Francesco- procede da ideologie che difendono l’autonomia assoluta dei mercati e della speculazione finanziaria. Perciò negano il diritto di controllo degli incaricati di vigilare per la tutela del bene comune”!
E per di più, la più grande area di libero scambio al mondo, creata dal T-TIP, sarà difesa da un apparato militare (la NATO e gli USA), che ingoierà buona parte dei 1700 miliardi di dollari che spendiamo per armi ogni anno nel mondo.
Le armi servono a difendere il 20% del mondo ricco che si pappa il 90% dei beni prodotti.
Solo una vasta protesta di massa in tutta Europa potrà sgominare questo nuovo Trattato.
Nel 1998, con una grande protesta,noi europei siamo riusciti a sconfiggere il MAI(Accordo Multilaterale sugli Investimenti) che è quasi la copia del T-TIP.
Abbiamo vinto dicendo MAI al MAI! Possiamo fare altrettanto con il T-TIP.
Chiediamo a tutti, credenti e non, di aderire a questa importante campagna per fermare un Trattato Intrattabile (per maggiori informazioni in campo europeo, vedi http://www.s2bnetwork.org; per informazioni alla campagna italiana STOP T-TIP, vedi stop-ttip@googlegroups.com)
Ma chiediamo soprattutto alle chiese, alle comunità cristiane, all’associazionismo di ispirazione cristiana, di mobilitarsi contro la più grande ‘Statua Imperiale’ mai eretta, convinti che un ‘sassolino’ la può far crollare (Daniele,3).
Diamoci da fare perché questo avvenga!
Alex Zanotelli
Napoli, 22 febbraio 2014
Si segnala una prima e importante presa di posizione da parte della politica, nella fattispecie il Movimento 5 Stelle, su questo delicato tema di interesse generale di cui per primi, almeno in ambito locale, abbiamo iniziato a parlare . Qui l’intervento: http://www.beppegrillo.it/2014/05/ttip_la_trappol.html
Ancora ottime ma isolate analisi che spiegano anche, nella quasi totale omertà della cosiddetta (e sedicente) classe dirigente e produttiva italiana, le ragioni prime della devastazione economica in corso. L’articolo è di Paolo Barnard http://www.libreidee.org/2014/05/barnard-ttip-ricatto-finale-ora-siamo-davvero-finiti/
Assurda la mancanza di consapevolezza italiana, delle categorie economiche, dei sindacati, della politica, ad eccezione del M5S e di qualche singolo esponente Sel, in merito al Ttip. A questa situazione fa da contraltare la manifestazione che si è svolta oggi a Bruxelles, dove è stato arrestato l’italiano Luca Casarini, candidato per la lista Tsipras al Parlamento europeo. Su Greenreport uno speciale: http://www.greenreport.it/news/manifestazione-contro-patto-atlantico-per-commercio-ttip-centinaia-arresti-bruxelles/