PISTOIA. Giusto pochi giorni fa, lo scorso 26 maggio per la precisione, Alessandro Giovannelli scriveva in un post su Facebook che la vicenda delle Crocifissine sarebbe necessariamente dovuta tornare al centro della cronaca. Così è stato, purtroppo.
Infatti, il 31 maggio i lavoratori che operano nel semiconvitto delle Crocifissine si sono visti recapitare le lettere di licenziamento da parte della cooperativa che gestisce il servizio per conto dell’Amministrazione comunale.
Che dica la verità, il sindaco. Chiunque sappia come funziona la macchina amministrativa sa bene che le parole stanno a zero. In assenza di una variazione di bilancio che ripristini i soldi che questa Amministrazione ha consapevolmente tolto, e che sono necessari per finanziare il servizio e coprire le riduzioni per garantire la possibilità di frequentare le attività di mensa e doposcuola anche a chi ha meno possibilità (le precedenti Amministrazioni facevano anche questo: destra e sinistra, evidentemente, non sono uguali) e in assenza di una proroga al gestore o, in alternativa, di una nuova assegnazione, le Crocifissine chiuderanno.
I tempi stringono. Gli anni scorsi, in questi giorni, la determina per la definizione dell’avviso pubblico per l’anno scolastico successivo era già stata pubblicata. E, con essa, partivano le procedure che consentivano l’apertura delle iscrizioni
La sensazione è che stiamo assistendo ad una colossale presa in giro. La raccomandazione, votata anche dal sindaco, è stata, appunto, una presa in giro che ha consentito tatticamente all’Amministrazione di prendere tempo evitando che già a febbraio potesse scoppiare una polemica pubblica. A
lla luce delle novità di oggi auspichiamo che i consiglieri comunali, di maggioranza e di minoranza, essendosi trattato di una presa di posizione bipartisan, chiedano, fin dalla prima occasione utile, delle spiegazioni ufficiali.
Anche le parole dell’assessore Semplici suonano come una solenne presa in giro: intanto è scomparsa la parola inagibile che, nei giorni dell’approvazione del bilancio, era stato il ritornello utilizzato per giustificare la previsione di chiusura; ma, soprattutto, si preannuncia un contributo materiale di 75/100 mila euro – circa un terzo di quanto il Comune ha messo fin qui, al netto delle entrate da tariffe – consistente nella messa a disposizione gratuita dell’immobile, la copertura delle utenze e la manutenzione ordinaria e straordinaria dell’edificio, a favore del soggetto che volesse prendersi in carico la gestione integrale del servizio.
Servizio che il Comune, quindi, dismetterà nonostante lo si definisca, con una punta di ipocrisia, un esempio positivo per la città. A farne le spese saranno ovviamente le famiglie.
Che cosa ne sarà, dunque, dei 74 tra ragazze e ragazzi che lo scorso anno frequentavano le Crocifissine? E, in particolare, cosa ne sarà di coloro che, in ragione del reddito del proprio nucleo familiare, usufruivano delle riduzioni garantite dal bilancio comunale? Ricordiamo che circa il 20% degli utenti, nell’anno ancora in corso, avevano diritto ad un abbattimento della tariffa pari all’80%, e un altro 10% a riduzioni di minore entità.
E a quale destino andranno incontro i lavoratori del semiconvitto?
Queste domande richiedono risposte urgenti. Mentre la risposta al quesito di fondo, se per l’Amministrazione certi servizi rappresentino una priorità, purtroppo è evidente nei fatti. Ed è inquietante.
Intanto il fatto stesso che il comunicato ufficiale su questo tema sia stato affidato all’assessore Semplici dimostra che per l’Amministrazione la vicenda delle Crocifissine è un problema di patrimonio immobiliare e di bilancio, più che di politiche sociali (l’assessore lo ammette candidamente nel suo comunicato, affermando che il semiconvitto delle Crocifissine «non può essere considerato nell’ambito dei servizi sociali») o di educazione e formazione.
È del tutto evidente che dare a ragazzi in età adolescenziale dei punti di riferimento, mantenere presidi socio-educativi pubblici, è, per l’Amministrazione Tomasi, soltanto una spesa da tagliare.
[associazione palomar]