cultura & degrado. UN’INDECENZA ETICA, GASTRONOMICA E TURISTICA

Pisa. Cinghiale morto come mascotte?

PISA. Ho ricevuto le fotografie allegate relative al ristorante “Antica Bottega” in via Santa Maria a Pisa, all’ingresso del quale è posizionato un cinghiale morto agghindato come un fantoccio con maglietta bianca, scarpe, occhiali da sole e cappello: un esempio di squallore urbanistico frutto di un degrado culturale che Pisa non si merita.

Si chieda il Comune di Pisa, che ha rilasciato regolare licenza al locale, quale messaggio possa dare questo miserabile scenario, su suolo pubblico, soprattutto a chi visita Pisa, una città che vanta bellezze artistiche note in tutto il mondo.

I titolari del locale, ai quali è stato fatto notare il frutto della loro sadica ironia, non hanno intenzione di togliere il cinghiale che considerano a loro “mascotte” tant’è che all’occasione, per esempio nel periodo natalizio, l’animale subisce pure il cambio d’abito.

Se, da una parte, chi non gradisce questa indecenza può boicottare il locale, dall’altra è necessario un intervento del Comune che impedisca questa macabra mostra nella tutela del decoro urbano, nonostante il problema vada ben oltre il decoro perché un simile trofeo di caccia pone soprattutto questioni etiche.

Un cinghiale non è un ingrediente ma un essere senziente di cui bisognerebbe rispettare la vita, cosa che non si fa, soprattutto in Toscana dove vige la sanguinaria legge Remaschi. E bisognerebbe rispettare anche la sua dignità evitando di ridurlo, da morto, a indecente fantoccio come fa questo ristorante.

Chiedo che si prendano provvedimenti in merito in nome di un senso civico e di un principio etico che dovrebbe essere alla base di ogni istituzione.

Paola Re
Consigliera e responsabile petizioni di Freccia 45
Associazione di promozione sociale per la protezione e difesa animale

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