cultura & patrimonio. CI HA SCRITTO TOMASO MONTANARI…

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Tomaso Montanari

PISTOIA. La nostra redazione è stata contattata nei giorni scorsi da Tomaso Montanari,  fiorentino e docente di Storia dell’arte moderna all’Università Federico II di Napoli.

Con il noto divulgatore in tema di patrimonio artistico e culturale (vedi qui) abbiamo condiviso alcune informazioni relative alla villa di Igno, quella che fino agli anni ’70 era stata per secoli la residenza estiva dei vescovi di Pistoia.

Infatti nel 1970 il Vescovo Mario Longo Dorni alienò il maestoso immobile raggiungibile da Piazza o da Saturnana che domina la valle dell’Ombrone. Il complesso venne acquistato da Maurizio Tuci, l’evergreen direttore del Serravalle Jazz Festival che, si racconta, lo ebbe per una manciata di lire grazie all’intercessione di una sua zia suora.

La villa è legata anche al Vescovo Niccolò Pandolfini, l’aristocratico fiorentino autore che avviò la costruzione e a cui si deve, molto probabilmente, l’esistenza a Pistoia dell’arazzo millefiori, un manufatto che da solo potrebbe dare un senso a Pistoia Capitale della Cultura 2017.

Tra l’altro lo stesso Montanari aveva esternato su Repubblica (vedi: Pistoia, la quieta dolcezza quasi sconosciuta di una città tra le più belle) una serie di positive valutazioni sul prestigioso riconoscimento ottenuto dalla nostra città anche grazie al contributo dell’associazione Pistoia città di tutti.

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Ex orto di San Bartolomeo: perché non farne un esempio di verde urbano?

Riportiamo testualmente un passaggio: «Grazie al lavoro esemplare della storica dell’arte Lucia Gai e degli altri soci, sono usciti libri importanti su singoli monumenti in pericolo (come Santa Maria delle Grazie), si sono avanzate proposte (come quella per la valorizzazione del Chiostro Grande di San Lorenzo), si sono vinte battaglie (come quella per la tutela di San Bartolomeo in Pantano, minacciata da un parcheggio sotterraneo), si sono organizzati incontri, dibattiti, visite. Insomma, un caso esemplare di cittadinanza attiva che scaturisce dall’amore per un patrimonio culturale sentito come vivo e proprio».

Il docente fiorentino aveva partecipato proprio lo scorso settembre a una serata organizzata al convento di San Domenico per presentare il proprio volume Privati del patrimonio, anche con l’intento di sviluppare un dibattito sulle situazioni e possibilità locali.

Avevamo riportato il dibattito (vedi: Patrimonio monumentale, stimoli e riflessioni – 12), anche perché il tema del patrimonio monumentale tra restauro, riuso e abbandono, che da sempre non ci stanchiamo di seguire, meriterebbe molta più attenzione, tanto nel dibattito pubblico quanto nelle sedi decisionali dove si dà sostegno economico a idee e progetti.

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Tomaso Montanari a San Domenico, locandina verticale

Editorialista di Repubblica e collaboratore di Il Fatto, Tomaso Montanari pubblicava anche per il Corriere fiorentino, ma l’uscita del libro Le pietre e il popolo, dedicato in parte all’uso del patrimonio culturale come arma di distrazione di massa da parte di Matteo Renzi, lo mise fuori «dalla linea del giornale», come Montanari stesso riporta nella presentazione.

Recentemente il docente di storia dell’arte è stato nominato anche il Consigliere alle politiche culturali da Lorenzo Falchi, il neo sindaco di Sesto Fiorentino uscito vincitore dal ballottaggio dello scorso giugno che ha segnato la storica sconfitta del Pd in un’area tradizionalmente sicura.

Segnaliamo infine la partecipazione di Montanari alla stesura di Rottama Italia. Perché lo Sblocca Italia è una minaccia per la democrazia e per il futuro, un volume a sedici voci, tra personalità del mondo della cultura, dell’economia e del diritto (tra cui Carlo Petrini, Massimo Bray, Paolo Maddalena, Edoardo Salzano e altri non meno rinomati) uscito due anni fa per denunciare l’incapacità del Governo nel gestire il petrolio nazionale (arte, paesaggio, cultura e ambiente).

Una forte denuncia accompagnata però da altrettante proposte concrete e utili per ottimizzare le risorse umane, economiche e culturali italiane in vista di un’auspicabile stagione di progresso, innovazione, benessere e qualità della vita.

[Linee Future]

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