PISTOIA. La sintesi più efficace dell’umano pensiero, circa la questione degli sbarchi dei migranti, l’ha fatta il Santo Padre. Papa Francesco con una frase dalla semplicità assoluta ha reso perfettamente chiaro a tutti quale sia la situazione dei migranti “I migranti sono in pericolo”.
La realtà, come sempre accade quando è accolta nella sua esattezza, allontana ogni possibile replica e rende muta anche la mente del meno incline ad accettarne il senso ed il significato. I migranti sono in pericolo.
Anzi ad essere più espliciti i migranti sono esseri umani, uomini, donne e bambini in pericolo. Sono in pericolo nelle proprie terre d’origine, sono in pericolo sulle carrette del mare, sono in pericolo anche una volta toccato il suolo europeo.
Il Mar Mediterraneo è un cimitero a cielo aperto. I cadaveri, quando non li inghiotte il mare, affiorano sulle spiagge. Le foto dei corpi non lasciano spazio ad errori. Si tratta di uomini, donne e bambini. I racconti dei sopravvissuti ai naufragi per crudezza ed atrocità fanno impallidire la trama dei più famosi horror o thriller della storia. “I migranti sono in pericolo” ha assolutamente ragione papa Francesco.
Ma cosa possono veramente fare l’Europa e l’Italia per salvare queste persone in pericolo? Per prima cosa si dovrebbe accertare in modo piuttosto esatto quali sono le cause che portano alle migrazioni ed andare ad accertare i responsabili di tali situazioni.
La responsabilità è forse dei Governi locali, degli investitori stranieri, dello sfruttamento di risorse materiali ed umane, quali sono le responsabilità in questo esodo che potremmo definire biblico?
I nostri Governi Europei avranno veramente la forza e la volontà di scontrarsi in modo serio e deciso contro questi poteri che costringono milioni di persone a fuggire a rischio della vita, verso l’Europa? Perché la questione sembra sempre più questa.
L’Europa, impegnata in una trattativa con gli Usa per un accordo commerciale (Ttip) dai lati perlomeno inquietanti, sarà in grado di scrivere una Direttiva Comunitaria con annessi criteri di eticità dei prodotti?
L’Italia e l’Europa saranno in grado di classificare i prodotti secondo criteri di eticità andando ad intaccare pesantemente i profitti delle Multinazionali oppure si proseguirà nella dinamica politica degli “accordazzi” con questo o quel malfattore al potere che in cambio di danaro promette di allontanare il problema profughi fino alle prossime elezioni?
Altra questione fondamentale è quella della cooperazione internazionale. Si inizierà finalmente una politica seria di cooperazione internazionale partendo dal coinvolgimento della popolazione locale, magari passando per i nostri missionari e le Ong più serie e qualificate, che miri all’istruzione, emancipazione sociale ed economica dei più poveri trai poveri? Fino ad oggi quella che si è ascoltata è stata una dilagante demagogia che è stata utile soltanto a gettare molto fumo negli occhi alle persone.
La demagogia però non risolve i problemi, anzi, se possibile non fa altro che aggravarli, quindi è il momento di cambiare il modo di rapportarsi al problema migranti partendo proprio dalla considerazione del Santo Padre “I migranti sono in pericolo”.
Riccardo Fagioli
Presidente Associazione Culturidea